Archiweb- Biblioteca digitale dell'Archiginnasio Sulle tracce di Dickens
   
Introduzione

Pictures from Italy

- Dickens in Emilia
- Parma
- Modena
- Ferrara

Dickens entra a Bologna
- Dickens e Byron

Il cimitero di Bologna
- La tomba di Lady Sophia Butler Mariscotti

Il centro della città

I portici

Le chiese e le torri

Gli almanacchi

A Christmas Carol

Il Fondo Bianchi

Tracce dickensiane nei fondi della biblioteca

Periodici inglesi in Archiginnasio
- The London and Paris Observer or Weekly Chronicle of Literature, Science and fine arts
- The Illustrated London News en français

Acquisizioni recenti

Bibliografia

I portici

 

«Ancora una città antica e tenebrosa sotto un cielo luminoso; con pesanti portici che coprono i marciapiedi delle strade più vecchie, e arcate più leggere e più allegre nella parte nuova della città».
La sequenza ombrosa di percorsi porticati che segue il tracciato irregolare delle strade rafforza l’aspetto pittoresco di Bologna, perché, anche senza possedere vere e proprie rovine, la città è al tempo stesso antica e decadente, e la sua popolazione offre ai viaggiatori spettacoli di miseria e mendicità molto diffusa. Dickens guida il proprio lettore alla conoscenza dell'ambiente urbano come attraverso una wunderkammer, con una visione insieme teatrale e quasi fantastica come nelle proiezioni di una lanterna magica. I portici non piacciono a Dickens, come ad altri viaggiatori inglesi della sua epoca: Stendhal, Shelley, Lady Morgan.
         
   
Gaetano Dallanoce dis., Luigi Basoli e Francesco Basoli dis. e inc., Antonio Basoli dip. 1831
Portico detto della Morte in Bologna
  Luigi Basoli e Francesco Basoli dis. e inc., Antonio Basoli dip. 1822
Archi sotto il palazzo detto del Podestà con la veduta della Fontana del Nettuno
  Gaetano Dallanoce dis., Luigi Basoli e Francesco Basoli dis. e inc., Antonio Basoli dip. 1831
Portico del Palazzo detto del Podestà

 

Le vedute di Antonio Basoli (1774- 1843), sensibile osservatore e interprete dell'ambiente urbano, che rende in una dimensione antimonumentale e romanticamente pittoresca, sono in sintonia con le impressioni un po’ bozzettistiche e da pittura di genere che Dickens ci lascia di Bologna. Basoli ritrae un'architettura caratterizzata da scorci fra porticati, cortili interni, spazi raccolti e pittoreschi, cari al gusto romantico. Si tratta di immagini tratte dal vero, che gli serviranno poi per la produzione di una serie di dipinti ad olio e per una nutrita serie di acquetinte: le famose Vedute pittoresche della città di Bologna del 1833, destinate agli amatori d'arte, ma anche ai viaggiatori stranieri, che acquistavano riproduzioni delle città visitate, per serbarne il ricordo una volta ritornati in patria.

Luigi Basoli e Francesco Basoli dis. e inc., Antonio Basoli dip. 1824
Vicolo di San Sigismondo in Bologna
 
 


 

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