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I portici
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«Ancora
una città antica e tenebrosa sotto un cielo luminoso; con pesanti
portici che coprono i marciapiedi delle strade più vecchie,
e arcate più leggere e più allegre nella parte nuova
della città». |
La sequenza ombrosa di percorsi
porticati che segue il tracciato irregolare delle strade rafforza
laspetto pittoresco di Bologna, perché, anche senza possedere
vere e proprie rovine, la città è al tempo stesso antica
e decadente, e la sua popolazione offre ai viaggiatori spettacoli
di miseria e mendicità molto diffusa. Dickens guida il proprio
lettore alla conoscenza dell'ambiente urbano come attraverso una wunderkammer,
con una visione insieme teatrale e quasi fantastica come nelle proiezioni
di una lanterna magica. I portici non piacciono a Dickens, come ad
altri viaggiatori inglesi della sua epoca: Stendhal, Shelley, Lady
Morgan. |
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Gaetano Dallanoce dis., Luigi
Basoli e Francesco Basoli dis. e inc., Antonio Basoli dip. 1831
Portico detto della Morte in Bologna |
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Luigi Basoli e Francesco Basoli
dis. e inc., Antonio Basoli dip. 1822
Archi sotto il palazzo detto del Podestà con la veduta della
Fontana del Nettuno |
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Gaetano Dallanoce dis., Luigi
Basoli e Francesco Basoli dis. e inc., Antonio Basoli dip. 1831
Portico del Palazzo detto del Podestà |
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Le vedute di Antonio Basoli (1774- 1843), sensibile
osservatore e interprete dell'ambiente urbano, che rende in una
dimensione antimonumentale e romanticamente pittoresca, sono in
sintonia con le impressioni un po bozzettistiche e da pittura
di genere che Dickens ci lascia di Bologna. Basoli ritrae un'architettura
caratterizzata da scorci fra porticati, cortili interni, spazi raccolti
e pittoreschi, cari al gusto romantico. Si tratta di immagini tratte
dal vero, che gli serviranno poi per la produzione di una serie
di dipinti ad olio e per una nutrita serie di acquetinte: le famose
Vedute pittoresche della città di Bologna del 1833,
destinate agli amatori d'arte, ma anche ai viaggiatori stranieri,
che acquistavano riproduzioni delle città visitate, per serbarne
il ricordo una volta ritornati in patria.
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Luigi Basoli e
Francesco Basoli dis. e inc., Antonio Basoli dip. 1824
Vicolo di San Sigismondo in Bologna |
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