Anonimo, Ritratto di Dickens con firma
autografa, inizio sec. XIX |
|
Dickens bolla con insofferenza le segnalazioni
delle guide ad uso dei forestieri, divenute banali, per le troppe
ripetizioni: «Ho una tale perversa
disposizione nei confronti dei giudizi che sono tagliati, disseccati
ed imposti, che temo di aver mancato di rispetto a quel tipo
di fonte dinformazione, in tutti i posti che ho visitato».
Lo spazio e lattenzione maggiore sono riservati, comunque,
agli incontri dellautore coi suoi personaggi, caratteri
a cui, programmaticamente, va incontro nel corso di un itinerario
che aveva costruito, più che altro, per loro: ciceroni
e postiglioni, camerieri, beghine e altre comparse, cui il romanziere
dedica nelle lettere spedite ai suoi corrispondenti spiritosi
bozzetti (la memoria va quindi agli Sketches by Boz,
la sua prima opera di grande successo nata dal lavoro di giornalista).
Tornato in Inghilterra, trarrà da quelle esperienze loriginale
resoconto odeporico delle Pictures of Italy (1846), ma
anche copiosa e vigorosa linfa per le sue posteriori creazioni.
|
|
Carlo Dickens, L'Italia. Impressioni
e descrizioni. Traduzione con note [di] Edoardo Bolchesi,
Milano, Ulrico Hoepli, 1879
|
|
Nellintroduzione Bolchesi così
si indirizza ai lettori: «Questo
libro di Carlo Dickens compare ora alla luce in italiano,
dopo trentadue anni dacchè ne fu pubblicato loriginale
(Pictures from Italy, London, Bradbury and Evans, 1846).
Io per vero non saprei spiegarmi perché non si sia
pensato prima dora a tradurre un libro che parla delle
cose nostre, uscito dalla penna di quellinsigne; e mi
pare strano che non sia stato tradotto neppure in francese.
Ad ogni modo si può dire che esso è rimasto
fino ad oggi pressochè sconosciuto in Italia, mentre
altre opere di simil genere, mediocri o peggio, ebbero traduzioni
e voga».
|
|
Charles Dickens, Impressioni
d'Italia (Pictures from Italy) (1844-45). Traduzione,
prefazione, bibliografia e note di Luigi Caneschi. Vol. I,
Lanciano, Carabba, 1911
Questa edizione in due volumi presenta
la copertina impreziosita da decorazioni floreali in stile
Art Nouveau.
|
|
Il titolo Italian Pictures apposto dallautore
nella prima edizione del 1846, nel 1879 viene tradotto per
la prima volta da Edoardo Bolchesi con LItalia. Impressioni
e descrizioni, esplicitando ciò che in realtà
rappresentò per lautore questo insolito diario,
ricco di elaborazioni fantastiche, indirizzato ai destinatari
delle sue lettere prima, e, con le dovute modifiche, ai suoi
lettori poi. Dickens definisce scherzosamente i tratti caratteriali
dei suoi interlocutori ideali: allegria, simpatia, niente
arroganza (i migliori requisiti per stabilire un rapporto
empatico, insomma). Il tutto finalizzato allesercizio
creativo, da cui sarebbero nati nuovi personaggi, attivi in
future trame di fecondi, inesauribili romanzi.
Nel Passaporto del lettore anteposto allitinerario,
lautore ci spiega cosa cercare nelle sue Pictures
from Italy: il fluire di «vaghe
immagini, mere ombre sullacqua», come
in un flusso di coscienza ante litteram. Le Impressioni
italiane sono una materia magmatica da cui scaturiscono,
come lapilli, bozzetti e ritratti di grande freschezza, illuminati
da giudizi taglienti di acuta e spassosa forza umoristica.
Vi leggiamo la cultura, la mentalità dellepoca
vittoriana, che in Dickens trovava la più istintiva
risonanza, ed in particolare gli echi del romanzo gotico e
dei racconti dellorrore elaborati da Edgar Allan Poe;
e poi la critica sociale e il corrispondente impegno nella
difesa dei diseredati.
|
|