Archiweb- Biblioteca digitale dell'Archiginnasio Sulle tracce di Dickens
   
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Bibliografia

Parma


Luigi Giarrè e Pietro Giarrè inc., Veduta della Piazza Maggiore di Parma

       

«Parma ha strade allegre ed animate, per una città italiana; e di conseguenza è meno caratteristica di molti posti di minor fama. Sempre però eccettuato la Piazza, appartata, dove la Cattedrale, il Battistero e il campanile – antichi edifici anneriti dal tempo, adorni di innumerevoli mostri grotteschi e di figure trasognate scolpite in marmo e in pietra rossa – sono radunati in un grandioso e magnifico riposo».


Domenico Maria Bonavera incisore, Antonio Allegri detto il Correggio inventore, Particolare della cupola del Duomo di Parma

 

Nella cripta della cattedrale di Parma si rintana «una tale folla di uomini e donne simili a fantasmi, che guidavano altri uomini e altre donne con membra contorte e mascelle tremanti o mimica da paralitici o espressioni idiote o qualche altra triste infermità … che se gli affreschi in rovina della soprastante cattedrale si fossero improvvisamente animati e si fossero rifugiati nella chiesa inferiore, avrebbero difficilmente creato maggior confusione o esibito una più sconcertante mostra di braccia e di gambe».

 

I cinquecenteschi affreschi di Correggio nella cupola del Cattedrale di Parma, considerati archetipo della decorazione barocca, sono le uniche pitture (ahimè malandate e mutile – addirittura putrescenti - come gran parte dei tesori artistici d’Italia) a riscuotere l’attenzione di Dickens. Lo scrittore paragona lo scorcio movimentato dell’Assunta all’intrico dei miseri e deformi mendichi.

 

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Credits | Data di creazione: maggio 2013 | Informativa sui cookie
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