Archiweb- Biblioteca digitale dell'Archiginnasio Sulle tracce di Dickens
   
Introduzione

Pictures from Italy

- Dickens in Emilia
- Parma
- Modena
- Ferrara

Dickens entra a Bologna
- Dickens e Byron

Il cimitero di Bologna
- La tomba di Lady Sophia Butler Mariscotti

Il centro della città

I portici

Le chiese e le torri

Gli almanacchi

A Christmas Carol

Il Fondo Bianchi

Tracce dickensiane nei fondi della biblioteca

Periodici inglesi in Archiginnasio
- The London and Paris Observer or Weekly Chronicle of Literature, Science and fine arts
- The Illustrated London News en français

Acquisizioni recenti

Bibliografia

Periodici inglesi in Archiginnasio al tempo di Dickens (1838 - 1851)


«The London and Paris Observer or Weekly Chronicle of Literature, Science and fine arts»

Nelle pagine di questo settimanale, nato nel 1825 dall’infaticabile attività editoriale della famiglia Galignani (cfr. Giles Barber, Galignani's and the Publication of English Books in France from 1800 to 1852, in «Library. The translations of the Bibliographical Society», 1961; Chiara De Vecchis, Leggere in viaggio, viaggiare per leggere: percorsi tra gabinetti di lettura e biblioteche circolanti, in Il viaggio e i viaggiatori in età moderna: gli inglesi in Italia e le avventure dei viaggiatori italiani, 2009, pp. 154-155) veniva pubblicata una selezione di articoli tratti da altri periodici. Vi comparivano quindi regolarmente le recensioni delle opere letterarie di recente uscita. Tra il 1838 e il 1840, nelle quattro annate possedute dalla Biblioteca, i romanzi di Dickens sono più volte citati.
Il periodico pervenne all’Archiginnasio per donazione di Carlo Alberto Pizzardi (1914), la cui nonna materna, Sophia Butler Mariscotti, di origine inglese, si faceva inviare dall’Inghilterra i fascicoli, per poi rilegarli in volumi anno per anno dal 1838 al 1840. Sull’interno del piatto anteriore della rilegatura di ciascuna annata è stato incollato l’ex libris della gentildonna e l’indirizzo ritagliato di una busta che conteneva i fascicoli.



Memoirs of Joseph Grimaldi, the Clown. Edited by Charles Dickens, Esq. (“Boz”), author of the Pickwick Papers” 2 vol. London, 1838. (From The Literary Gazette), in «The London and Paris Observer or Weekly Chronicle of Literature, Science and fine arts»

La critica letteraria dell’epoca avvertì la dirompente novità di questa biografia, perché si occupava di un umile pagliaccio anziché di altre tipologie di personaggi, tra cui sono citati quelli d’alto rango quali sovrani, ammiragli, generali, giudici, studiosi, filosofi, tragediografi, commediografi, vescovi e avvocati, etc., ed altre categorie comunque dotate di maggiore prestigio sociale, ad esempio politici, musicisti, agricoltori, artigiani, soldati, naviganti e comunque cittadini attivi, sognatori e così via. Come trattare l’argomento? Il recensore palesa i suoi dubbi, poi decide l’approccio più immerdiato: esibire l’argomento nella sua attitudine naturale e grottesca evidenziando quegli umori che il biografo ha così simpaticamente illustrato per la gratificazione del pubblico.



The life and adventuresof Nicholas Nickleby. By Charles Dickens. London and Paris, 1839 (From the Examiner), in «The London and Paris Observer or Weekly Chronicle of Literature, Science and fine arts»

Lo straordinario successo del Nicholas Nickleby impone al recensore di prendere in considerazione questo caso letterario per verificare il suo effettivo valore culturale. Ecco una libera traduzione del primo paragrafo di questa recensione:

«Un grande successo è oggigiorno così poco compreso in letteratura, quanto un fallimento. La vendita dei Pickwick Papers [1836] fu universalmente ritenuta una curiosità commerciale di carattere bibliografico e quando si predisse che una così prospera carriera avrebbe prodotto una nuova opera della stessa estensione dovuta alla stessa mano, i saggi scossero la testa affermando che ciò non era possibile. Nonostante ciò, si è avuta la prova che invece lo era. Si è presto compreso che la vendita di Nicholas Nickleby [1838] avrebbe superato di parecchie migliaia di copie quella dei Pickwick Papers. Senza addentrarci nel merito di quanto tale circostanza debba essere considerata una prova di genialità o anche solo di talento, esso stabilisce la rivendicazione dell’opera alla considerazione critica sulle più fondate basi e con riferimento ai migliori modelli. Con questo spirito vi proponiamo brevemente le sue pretese di essere classificato tra i romanzi della nostra lingua destinati a durare nel tempo ».

 

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Credits | Data di creazione: maggio 2013 | Informativa sui cookie
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