«The London and Paris Observer or Weekly Chronicle of
Literature, Science and fine arts»
Nelle pagine di questo settimanale, nato nel 1825
dallinfaticabile attività editoriale della famiglia
Galignani (cfr. Giles Barber, Galignani's and the Publication of
English Books in France from 1800 to 1852, in «Library. The
translations of the Bibliographical Society», 1961; Chiara
De Vecchis, Leggere in viaggio, viaggiare per leggere: percorsi
tra gabinetti di lettura e biblioteche circolanti, in Il
viaggio e i viaggiatori in età moderna: gli inglesi in Italia
e le avventure dei viaggiatori italiani, 2009, pp. 154-155)
veniva pubblicata una selezione di articoli tratti da altri periodici.
Vi comparivano quindi regolarmente le recensioni delle opere letterarie
di recente uscita. Tra il 1838 e il 1840, nelle quattro annate possedute
dalla Biblioteca, i romanzi di Dickens sono più volte citati.
Il periodico pervenne allArchiginnasio per donazione di Carlo
Alberto Pizzardi (1914), la cui nonna materna, Sophia Butler Mariscotti,
di origine inglese, si faceva inviare dallInghilterra i fascicoli,
per poi rilegarli in volumi anno per anno dal 1838 al 1840. Sullinterno
del piatto anteriore della rilegatura di ciascuna annata è
stato incollato lex libris della gentildonna e lindirizzo
ritagliato di una busta che conteneva i fascicoli.
Memoirs of Joseph Grimaldi, the Clown. Edited
by Charles Dickens, Esq. (Boz), author of the Pickwick
Papers 2 vol. London, 1838.
(From The Literary Gazette), in «The London and Paris Observer
or Weekly Chronicle of Literature, Science and fine arts»
La critica letteraria dellepoca avvertì
la dirompente novità di questa biografia, perché si
occupava di un umile pagliaccio anziché di altre tipologie
di personaggi, tra cui sono citati quelli dalto rango quali
sovrani, ammiragli, generali, giudici, studiosi, filosofi, tragediografi,
commediografi, vescovi e avvocati, etc., ed altre categorie comunque
dotate di maggiore prestigio sociale, ad esempio politici, musicisti,
agricoltori, artigiani, soldati, naviganti e comunque cittadini
attivi, sognatori e così via. Come trattare largomento?
Il recensore palesa i suoi dubbi, poi decide lapproccio più
immerdiato: esibire largomento nella sua attitudine naturale
e grottesca evidenziando quegli umori che il biografo ha così
simpaticamente illustrato per la gratificazione del pubblico.
The life and adventuresof Nicholas Nickleby.
By Charles Dickens. London and Paris, 1839
(From the Examiner), in «The London and Paris Observer
or Weekly Chronicle of Literature, Science and fine arts»
Lo straordinario successo del Nicholas Nickleby impone
al recensore di prendere in considerazione questo caso letterario
per verificare il suo effettivo valore culturale. Ecco una libera
traduzione del primo paragrafo di questa recensione:
«Un
grande successo è oggigiorno così poco compreso in
letteratura, quanto un fallimento. La vendita dei Pickwick Papers
[1836] fu universalmente ritenuta una curiosità commerciale
di carattere bibliografico e quando si predisse che una così
prospera carriera avrebbe prodotto una nuova opera della stessa
estensione dovuta alla stessa mano, i saggi scossero la testa affermando
che ciò non era possibile. Nonostante ciò, si è
avuta la prova che invece lo era. Si è presto compreso che
la vendita di Nicholas Nickleby [1838] avrebbe superato di
parecchie migliaia di copie quella dei Pickwick Papers. Senza
addentrarci nel merito di quanto tale circostanza debba essere considerata
una prova di genialità o anche solo di talento, esso stabilisce
la rivendicazione dellopera alla considerazione critica sulle
più fondate basi e con riferimento ai migliori modelli. Con
questo spirito vi proponiamo brevemente le sue pretese di essere
classificato tra i romanzi della nostra lingua destinati a durare
nel tempo ».
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