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Gli eventi memorabili
 
PRIMA DELL'UNITÀ
Dal 1821 al 1848
1848 - 1849
Re Carlo Alberto di Savoia
Vittorio Emanuele Re d'Italia
 
DOPO L'UNITÀ
1861: per l'identità degli italiani
Reportages 1866 - 1875
Umberto I re d'Italia
Bologna 1903 - Inaugurazione del monumento ai caduti dell'8 agosto 1848
Roma 1911- 50° Anniversario dell'Unità d'Italia
 

Gli eventi memorabili

Nel Gabinetto dei disegni e delle stampe della Biblioteca dell'Archiginnasio sono stati selezionati numerosi fogli sciolti attinenti all'argomento risorgimentale: alcuni sono disegni e poi c'è una grande quantità di stampe: acquaforti, xilografie e soprattutto litografie, che in alcuni rari casi erano poste a corredo di monografie o di periodici, ma per lo più erano prodotte autonomamente, talora a costituire delle serie.
Sotto il profilo artistico, esauritasi la forza propulsiva dell'accademia, questi artisti-illustratori si inalveano nella generale tendenza a seguire il "vero", mentre fioriscono gli affollati Saloni ed Esposizioni in Italia ed in Europa: il soggetto stesso dell'iconografia risorgimentale li invitava a farlo. Eppure a volte il richiamo classico non di rado compare, magari come personificazione dei concetti astratti della virtù, della gloria, dell'Italia stessa incoronata dalle civiche torri. In generale, se spesso la raffigurazione dei fatti è pervasa dalla retorica del patriottismo, talora accentuata da una esasperata gestualità, l'organico tumulto delle masse nelle dimostrazioni e nei combattimenti tende alla resa realistica attraverso l'attenzione al dettaglio in ordine ad esempio ad elementi significativi come le divise; le espressioni dei volti non sono altrettanto accurate.
Tra i numerosi artisti, un particolare risalto merita Stanislas Grimaldi del Poggetto (1825 – 1903), capace di orchestrare le impetuose battaglie della prima guerra d'indipendenza, evocando il loro riconoscibile sfondo; o Edoardo Matania (1847– 1929), valido pittore prestato all'illustrazione, a lungo attivo per i Fratelli Treves, editori milanesi. Per ricostruire la "realtà storica" nelle sue composizioni egli si serviva di un amplissimo e variegato archivio di immagini, che si era costruito negli anni attraverso la paziente raccolta di materiale: libri, stampe, divise, ritratti, paesaggi.
Forse l'attenzione maggiore è riservata al "ritratto" dell'Italia: e l'interpretazione artistica, grazie alla selezione soggettiva degli elementi da rappresentare, ne semplifica e ne rafforza l'identità. Non c'è soltanto la volontà di registrare i fatti nei luoghi dove accaddero, ma un intento educativo: nel mostrarci dove si è fatta la Nazione, gli artisti ambientano la Storia fuori dalla porta di casa, nel teatro degli incontri, degli scontri e delle esecuzioni, per le strade pavesate di bandiere, provocando un coinvolgimento corale che esalta il sentimento di essere davvero italiani. Un popolo individuabile con un territorio che non fu più una mera 'espressione geografica' - come nella sprezzante affermazione del Maresciallo Radetzki - ma decorato dalla dignità di una Nazione.
In corrispondenza con l'unificazione del 1861, numerose sono le immagini che riproducono con assoluta fedeltà, quasi fossero documenti ufficiali, episodi significativi per la storia italiana: si tratta di pittura celebrativa, che dà vita a quadri di genere in cui interagiscono la ricostruzione degli interni, il ritratto e la fotografia.
Unitamente alla sezione più specificamente riservata alle illustrazioni librarie, si è inteso contribuire alla conoscenza dell'iconografia risorgimentale, leggibile, nel suo complesso, come una poderosa prova di interazione tra le immagini ed i testi per comunicare la grande realtà della lotta di un popolo diviso, deciso a corrispondere finalmente al proprio nome.
Come è già stato notato, nella grafica del Risorgimento le immagini sono quasi sempre accompagnate da didascalie a volte di lunghezza estenuante: si sente il bisogno di contestualizzare l'evento, di istruire, di far comprendere appieno il significato dell'evento scelto come exemplum, come ricordo di una storia di riscossa tutto concentrata in qualche decennio.
In alcuni casi le scritte bilingui sono indicative della dipendenza dalla Francia, culla della dinastia sabauda e fondamentale alleato nelle guerre d'indipendenza, che deteneva il primato nell'affermazione dei diritti civili e politici.
L'esposizione comprende un arco temporale dal 1821, a cui si datano i primi moti carbonari, al 1911, a poca distanza dalla prima guerra mondiale: quell'anno si celebra infatti il 50° anniversario dell'Unità d'Italia, pubblicizzato da un grande manifesto elaborato come un'allegoria di stampo classicheggiante, mentre l'Allegoria delle Feste Cinquantenarie, pubblicata sulla Rassegna illustrata della esposizione del 1911 con la data del 20 settembre 1910, si esprime in chiave Liberty, presentando le sinuose forme di due fanciulle.

Prima dell'Unità

Gli "eventi memorabili" documentati da disegni e stampe sciolte si sgranano con le lacune volute dal caso - spesso sanate dal contributo dell'attigua sezione dei libri illustrati - in un ideale percorso storico, cui non si è preteso di dare un'impossibile completezza, ma che emerge comunque in alcuni momenti salienti.
Come è già stato notato, nella grafica del Risorgimento le immagini sono quasi sempre accompagnate da didascalie a volte di rilevante lunghezza: si sente il bisogno di contestualizzare i fatti, di istruire, di far comprendere appieno il significato dell'evento scelto come exemplum, come ricordo di una storia di riscossa tutto concentrata in qualche decennio.

Dopo i moti del 1831 nell'Italia centrale, sapientemente resi nelle xilografie di Edoardo Matania, una delle quali ferma, quasi intercetta ormai fotograficamente I bolognesi atterrano le insegne del Palazzo di Governo e vi sostituiscono il vessillo tricolore, è il momento del '48, preceduto dalla grande speranza, che si rivelò poi fallace, nel liberalismo di Pio IX.
A quell'anno si riferisce la bellissima serie delle litografie dedicate alla Guerra dell'Indipendenza Italiana. Campagna dell'Esercito piemontese nel 1848, qui presente in quattro esemplari in cui risultano ben riconoscibili i luoghi teatro dei combattimenti. Autore dei disegni fu Stanislas Grimaldi del Poggetto, inviato speciale dei Savoia per ritrarre dal vero prodigi di valore compiuti nonostante la sconfitta finale. Mentre l'eroismo di Carlo Alberto rifulge a Pastrengo con analoghi effetti.

La mitica giornata dell'8 agosto 1848 a Bologna è rievocata da un'incisione di Achille Frulli con il combattimento della Montagnola e dal monumento progettato da Cincinnato Baruzzi.

Nella rassegna d'immagini segue uno spazio dedicato alla parabola dinastica di Carlo Alberto, e al successivo trionfo di Vittorio Emanuele II. Dopo le spedizioni garibaldine illustrate dalle litografie dei Fratelli Terzaghi, il sovrano compare in atto di ricevere tutti insieme i rappresenti degli Stati che votarono nel 1860 l'annessione al Piemonte nel perduto dipinto di Luigi Busi: il fondo Pizzardi conserva alcuni studi preparatori, uno dei quali esposto.

Dopo l'Unità

Il Regno d'Italia appena costituito conosce una pausa di consolidamento della propria identità, di cui fa parte la prima Esposizione Italiana inaugurata a Firenze da Vittorio Emanuele il 25 settembre 1861 e illustrato sulle pagine dell'omonimo «Giornale» uscito a dispense. Quasi in contemporanea (27-29 del mese) è convocato il Congresso generale degli Operai nello stesso luogo, tappa fondamentale dell'associazionismo fissata nell'anonima stampa densa di richiami patriottici.
Poi di nuovo per compiere l'Italia si ricorre alle armi. La sfortunata battaglia di Mentana (3 novembre 1867), nel manifesto della serie Ricordo agli Italiani edito da Bolcioni è condensata nel ritratto delle due piccole orfane di un volontario garibaldino, che sublimano il loro dolore nella speranza della riscossa. E le truppe del Papa Re, assassine del loro padre, vengono finalmente sbaragliate con la conquista di Roma (20 settembre 1870), tratteggiata sinteticamente sulle pagine dell'«Emporio illustrato» da Quinto Cenni.
Alla riflessione sedimentata dei libri di storia dedicati ad un singolo evento o, con maggiore ampiezza, all'intero svolgimento della lotta per l'indipendenza nazionale, si affiancavano, si sovrapponevano infatti – come già si è accennato – i contributi degli artisti grafici attivi per i settimanali, capaci di saziare – sia pure con un intervallo di settimane – la fame di notizie dei lettori che non soltanto volevano leggere i fatti, ma li volevano vedere. Proprio come avviene sulle pagine dell'Illustrazione Universale, che ricorre anche ai protagonisti per ottenere rapidi quanto emozionanti schizzi degli eventi bellici: dal sig. Combatz, capitano di stato maggiore di Garibaldi, per esempio (24 novembre 1867). Ma la fotografia dialoga ormai con la grafica e per la ripresa del campo di battaglia in un successivo numero del giornale (8 dicembre) Alexandre De Bar si appoggia ad una fotografia de' fratelli D'Alessandri di Roma.
Tra i reportages successivi, questa volta di stampo celebrativo e trionfalistico, resta esemplare quello dedicato dall' «Illustrazione Universale» alla visita dell'imperatore di Germania Guglielmo I (18-23 ottobre 1875). Nel numero del 24 ottobre in prima pagina è tempestivamente rappresentato il suo arrivo alla stazione di Milano, e in quelle successive si descrive dettagliatamente la regale ospitalità offerta da Vittorio Emanuele II al sovrano tedesco. La seconda parte di questo reportage - comparso appunto sull'ultimo numero dell' «L'Illustrazione Universale» - è pubblicato sul primo numero del periodico, che ha assunto il nome di «Illustrazione Italiana» (1° novembre, a. III, n. 1).
La visita consolidò i buoni rapporti tra i due Stati e rappresentò il definitivo riconoscimento politico dell'Italia come nazione sovrana.
Tra i fogli del Gabinetto disegni e stampe ve n'è infine uno emblematico dello stretto rapporto che collegò all'epoca la monarchia, perno dell'unificazione, col popolo italiano: la xilografia tratta dall'«Illustrazione Universale»: Dimostrazione avanti il Palazzo municipale, alloggio delle Loro Maestà: la sera del 5 novembre [1878], che documenta l'entusiasmo dei bolognesi per Umberto I e la consorte Margherita. Tra quei festanti cittadini c'era anche Giosue Carducci, che avrebbe ricavato un'impressione indelebile della Regina «bella e bionda». Sulla prima pagina (24 novembre 1878) sono raffigurati altri due momenti di quella visita che si iscrive nell'itinerario dei due sovrani esteso nelle intenzioni all'intera nazione, ampiamente rappresentato con le vivaci xilografie del periodico: dal 1° novembre 1873 esso dà continuazione all'«Illustrazione Universale» e a cavallo del Novecento ravviva i reportage con le copertine a colori. Il viaggio verso sud non andò oltre Napoli, dove molta sensazione destò l'attentato al Re, aggredito da un facinoroso mentre passava in carrozza e salvato dalla pronta reazione di Benedetto Cairoli seduto al suo fianco: l'episodio è oggetto di una grande litografia esposta a fianco delle precedenti immagini. Sulla prima pagina di un raro periodico edito a Bologna, «L'Araldo», il disegno di Suzzi rappresenta in chiave celebrativa la drammatica vicenda dell'assassinio di Umberto I, che stavolta non scampò alla morte (29 luglio 1900).
Tra questa data ed il Cinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia (1911) è stato focalizzato in mostra l'importante appuntamento bolognese dell'inaugurazione del monumento ai caduti dell'VIII agosto realizzato da Pasquale Rizzoli ed inaugurato il 20 settembre 1903, così da ricordare nel giorno e nel mese la capitolazione di Roma nel 1870. La grande dimostrazione popolare che ebbe luogo sullo sfondo della Montagnola in quell'occasione festosa è documentata con particolare intensità nel foto-racconto di cartoline postali allegate al manifesto strutturato come un tricolore, in cui si captano gli echi delle polemiche con i cattolici, una parte dei quali ancora avversa alla caduta del potere temporale dei papi.
Nel discorso commemorativo pubblicato su un volantino dal Comune di Bologna insieme con il Comitato delle associazioni popolari, presente nella stessa raccolta, si focalizzano i momenti cruciali che videro Bologna come protagonista di fatti risorgimentali: la pacifica rivoluzione bolognese del 1831, in seguito alla quale il governo provvisorio decretò «decaduto in fatto, e per sempre in diritto il Governo temporale del Papa, e fu così antesignana della breccia di Porta Pia»; e l'insurrezione dell' 8 agosto 1848.
Quest'eroica azione valse a Bologna la Medaglia alle Città Benemerite del Risorgimento Nazionale, che le fu tributata da Umberto I nel settembre del 1898.

 

 

Vittorio Emanuele II

Biblioteca dell'Archiginnasio
Data di creazione: luglio 2011 | Informativa sui cookie
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