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La satira e gli eroi

I periodici satirici
Grazie a un allentamento della censura sulle leggi in materia di stampa, promulgate ovunque sin dal 1846, incominciarono a uscire i primi periodici schiettamente politici, divenendo nuovi strumenti formativi dell'opinione.
Ma più che il loro numero (o le loro tirature) è la pratica stessa della lettura dei giornali a rappresentare una novità nei meccanismi di formazione dei giudizi sull'attualità: dai tempi lenti della diffusione e della meditazione tipici delle opere saggistiche, si passa a uno strumento di comunicazione rapido, che segue giorno per giorno gli eventi nel loro stesso farsi, e cerca anzi di condizionarli, se non di prevenirli.
Quando poi l'illustrazione si aggiunge ai testi, il connubio rafforza potentemente il messaggio, soprattutto se espresso mediante la satira. Nei salotti, nei circoli, ma anche nei negozi dei barbieri e dei farmacisti, nelle osterie e persino nelle piazze, si leggono collettivamente i giornali per conoscere le notizie più attese, come i bollettini di guerra o le informazioni su manifestazioni e scontri.

> Il Don Pirlone (1848-1849)
> Il Canocchiale <sic> (1859-1860)
> La Rana (1865-1912)
> Il Papagallo <sic> (1873)

 

 

Vittorio Emanuele II

 

Biblioteca dell'Archiginnasio
Data di creazione: luglio 2011 | Informativa sui cookie
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