Una storia retrospettiva del Risorgimento italiano
FRANCESCO
BERTOLINI, Storia del Risorgimento italiano. Illustrata da 97
grandi quadri di Edoardo Matania, Milano, Fratelli Treves Editori,
1889 (BCABo, SIRANI, C.6)
L'autore del testo è Francesco Bertolini (Mantova,
1836 - Bologna, 1909), che fu docente di Storia antica presso l'Università
di Bologna, e, in questa veste didattica, aveva prodotto numerosi
manuali di storia italiana che spaziavano dall'antichità
ai suoi giorni, avendo esplicitamente di mira la dimostrazione scientifica
dell'esistenza nella penisola di un'unica identità nazionale.
Giunto ora il tempo dell'assestamento e della riflessione dopo gli
anni eroici, e talvolta confusi, della costruzione dell'Unità,
e sentendosi da parte di tutti il bisogno di inquadrare il fenomeno
"Risorgimento" nel suo complesso e nelle sue implicazioni,
storiche, politiche e sociali, Bertolini dà alle stampe quest'opera
monumentale, non diretta solo al pubblico degli studiosi, ma di
alta divulgazione e per la quale di conseguenza adatta in chiave
narrativa e di maggiore espressività drammatica, pur rivendicando
sempre al "racconto un carattere severamente oggettivo e imparziale",
un suo precedente testo scientifico, la Storia d'Italia dal 1814
al 1878 (Milano, Vallardi, 1881).
In essa sono definiti anzitutto gli estremi cronologici del Risorgimento:
dai prodromi dell'avventura post-napoleonica tentata da Gioacchino
Murat in nome dell'indipendenza italiana, alla morte del primo re
d'Italia, Vittorio Emanuele II. Vi si stabilisce inoltre il pantheon
dei "padri della patria": oltre al Re Galantuomo (ma viene
difesa anche la memoria di Carlo Alberto, per il coraggio e l'idealismo,
malgrado le riconosciute esitazioni, freddezze e "la sua avversione
innata alla libertà"), è fissata una volta per
tutte la triade: Mazzini (per l'"intuizione del genio"
e il lavoro educativo), Cavour (per il "suo genio politico",
Garibaldi (per "l'eroismo prodigioso al realizzamento del grande
concetto").
La confezione del volume è scenograficamente completata
dalle tavole di Edoardo Matania, che sintetizzano con efficace
icasticità le vicende e scolpiscono i personaggi con immediatezza
e talvolta gusto melodrammatico. Matania (Napoli, 1847-1929), capostipite
di una famiglia di artisti, fu infatti un pittore di stampo naturalistico,
che, dedicatosi per esigenze economiche all'illustrazione di libri
e riviste (fra cui "L'Illustrazione Italiana"; notevole
anche il lavoro per la biografia di Garibaldi pubblicata da Jessie
White Mario nel 1884), firmò raffinati disegni raffiguranti
scene della vita napoletana degli anni umbertini, vedute della città,
fatti e personaggi dell'epoca, in cui si respirava ancora l'atmosfera
risorgimentale.
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