Una storia retrospettiva del Risorgimento italiano
EDOARDO MATANIA, Partenza da Napoli di 180 volontarii colla principessa
Belgioioso
Xilografia, tav. XLIX, p. 385 (ripr.)
"Anche il regno delle Due Sicilie, comecché fosse
travagliato da gravissime contenzioni interne, mandò grosse
schiere di volontari e di truppe regolari alla guerra dell'indipendenza.
I primi volontari partirono il 29 marzo [1848]. Caso strano! Avevali
arruolati e conducevali una donna, la principessa Cristina dei Trivulzi
nei Belgiojoso. Questa eroina milanese, dopo di essere vissuta più
anni esule in Francia, al primo annunzio della libertà italiana,
era tornata in patria per consacrare alla redenzione sua le sostanze,
tutta sé stessa"
(capitolo Prima Guerra di Indipendenza. 1848, p. 280).
Cristina Trivulzio Belgiojoso (Milano, 1808-1871), sostenuta
da una grande intelligenza, cultura, spirito di indipendenza, e
da una notevole ricchezza, partecipò con passione al Risorgimento,
riversando nella causa un impegno personale insolito per una donna,
come sottolinea il Bertolini, sia sul piano dell'azione e dello
sforzo organizzativo, sia della comunicazione e della propaganda,
come editrice di giornali rivoluzionari, scrittrice e giornalista.
Il '48 la vede in prima fila, e in giro per varie capitali d'Italia
a preparare le rivolte. Così, in particolare, la Belgioioso
rievoca in prima persona l'episodio rappresentato in questa stampa:
"Quando scoppiò la rivoluzione milanese, mi trovavo
a Napoli. Non seppi resistere al desiderio di raggiungere subito
i miei concittadini e mi affrettai a noleggiare una nave a vapore
per farmi portare a Genova [
]. Durante le quarantotto ore
che precedettero il mio imbarco, la mia casa fu piena di gente:
erano persone di ogni classe sociale che venivano a chiedere che
le conducessi con me. I napoletani che avrebbero voluto partire
erano parecchie migliaia, ma la nave da me noleggiata non poteva
trasportare più di duecento passeggeri" (Cristina di
Belgioioso, Il 1848 a Milano e a Venezia). Partito il 30 marzo,
il Virgilio, questo il nome della nave dei "crociati napoletani"
e della principessa, attracca a Genova, dove in un proclama i volontari
riconoscono il comando morale di Cristina, dichiarandosi "guidati
dall'italianissima Cristina Trivulzio di Belgiojoso, primiera fra
le cittadine animose di questa patria comune". Il 6 aprile,
il battaglione raggiunge la Milano delle Giornate, sfilando per
le strade con una grande bandiera tricolore. Ricevuta a porta Vigentina
da due inviati dello stato maggiore, Cristina, per acclamazione
popolare, si mostra dal balcone di palazzo Marino, sede del governo
provvisorio: "Era la prima volta che vedevo i colori italiani
sventolare sulle mura della capitale lombarda. Provai una gioia
profonda, assoluta".
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