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Luigi Ferdinando Marsili
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Luigi Ferdinando Marsili (1658-1730)
fondò l'Istituto delle Scienze, nel palazzo che
era stato della famiglia Poggi e che ora è sede
dell'Università, per favorire lo sviluppo degli
studi scientifici, gravemente carenti nel corso di studi
previsti nell'Università bolognese.
La sua ricca collezione di documenti, libri, oggetti
e curiosità naturali, reperti archeologici, accumulata
durante i viaggi in Europa e nel bacino del Mediterraneo,
divenne lo straordinario corredo didattico dell'Istituto.
Qui, nella "Stanza delle Antichità",
furono collocati i reperti archeologici raccolti e acquistati
da Marsili a Roma, in Etruria e nell'Italia Meridionale,
che dovevano "servire" come veri e propri
strumenti di laboratorio e di ricerca, per una fruizione
empirica e sperimentale oltre che per dissertazioni
erudite sugli usi e i costumi degli antichi. Le "anticaglie"
marsiliane, insieme alle raccolte Aldrovandi e Cospi
che vi saranno unite nel 1743, costituiscono il nucleo
originario del Museo Civico Archeologico.
BIOGRAFIA
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LUIGI FERDINANDO MARSILI, Danubius
Pannonico-Mysicus, observationibus geographicis, astronomicis,
hydrographicis, historicis, physicis perlustratus
Hagae Comitum, apud P. Gosse, R. Chr. Alberts, P. de
Hondt - Amstelodami, apud Herm. Uytwerf et Franc. Changuion,
1726
Nello studio delle regioni sconosciute
prospicienti il corso del Danubio, visitate da Luigi
Ferdinando Marsili durante i suoi viaggi per l'Europa,
una parte importante avevano le grandiose realizzazioni
compiute dai Romani, dai ponti sul grande fiume, che
per l'uomo d'armi avevano una particolare importanza,
agli edifici, alle usanze funebri, ma anche alle testimonianze
relative alla vita quotidiana. La grandiosa e affollata
incisione dell'antiporta mostra l'ammirazione del Marsili
per la grandezza del mondo romano, esplicitata fin nelle
estreme regioni europee da essi conquistate.
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LUIGI FERDINANDO MARSILI, Dissertazione supra la Tavola
Annonaria, ch'è nella Stamperia Bolognese di S. Tommaso
d'Aquino la cui interpretazione si fà coll'aiuto d'altri
fragmenti antichi configurati, e dalla quale si prende occasione
di ragionare dell'Annona Civile e Militare
Il corpus dei manoscritti e volumi marsiliani si trova presso
la Biblioteca Universitaria di Bologna, come erede dell'Istituto
delle Scienze, a cui lo legò per testamento il Marsili,
ma nella Biblioteca dell'Archiginnasio si conserva una copia
di questa dissertazione. Il Marsili la compose a proposito
di un bassorilievo frammentario che egli possedeva e del quale,
nel testo, sottolinea l'importanza documentaria, poiché
vi sono raffigurate le attività svolte in un panificio:
macinatura del grano, insaccatura della farina, impasto e
cottura del pane. Egli anzi esprime la sua meraviglia che
tale frammento non fosse stato fino allora considerato come
testimonianza di un aspetto così fondamentale della
vita civile quale la molitura dei cereali e la preparazione
del pane. I suoi interessi lo portano a studiare anche l'organizzazione
dell'esercito in questa attività, mal eseguibile in
paesi nemici e con la fretta degli spostamenti delle truppe.
Alle sue congetture sui sistemi usati dai Romani, il Marsili
frammischia ricordi e osservazioni fatte nelle campagne da
lui condotte nell'Europa orientale.
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Tav. IX
Il disegno mostra le stalle per i cavalli addetti al trasporto
delle vettovaglie e il modo di stivare le provviste di cereali
e fieno in un accampamento fortificato romano.
Tav. III
Nella tavola viene mostrato il funzionamento di un mulino
la cui mola è trascinata da un cavallo e regolata da
un addetto (le parti non visibili sono raffigurate con una
linea punteggiata).
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Rilievo con scena di pistrinum (panificio)
Bologna, Museo Civico Archeologico
Riproduzione fotografica del rilievo frammentario, proveniente
dalla collezione Marsili, e oggi conservato nella collezione
romana del Museo Civico. |
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