LUIGI FERDINANDO MARSILI, Danubius Pannonico-Mysicus...
Il nostro percorso attraverso i primordi dell'archeologia
bolognese tocca necessariamente vari aspetti dell'antiquaria
del Settecento, ma deve anche registrare la nascita dell'Istituto
delle Scienze e ricordare alcuni suoi illustri professori.
La figura che campeggia in questo periodo è quella
di Luigi Ferdinando Marsili,
le cui principali caratteristiche nel campo dello studio dell'antichità
furono la viva curiosità, l'acuta osservazione e il
generoso e multiforme mecenatismo. Dalle sue collezioni di
libri, di oggetti, di manoscritti e dalle cospicue sovvenzioni
in denaro ebbe inizio l'Istituto delle Scienze, fondato con
il proposito di introdurre nelle scienze naturali il metodo
sperimentale e nelle scienze umane un simile metodo di esame
dei resti materiali per lo studio delle civiltà antiche.
L'erudizione, che aveva caratterizzato lo Studio
bolognese fino alla fine del XVII secolo, veniva posta al
servizio della scienza e i ritrovamenti archeologici erano
visti come nuovi apporti per lo studio non solo teorico ma
anche vivo e pratico delle civiltà antiche.
L'istituzione della cattedra di Antichità nell'Istituto
delle Scienze e il suo affidamento a studiosi come
Giacomo Biancani Tazzi e Filippo
Schiassi portarono un avanzamento degli studi e una
precisazione e sistemazione delle scoperte archeologiche,
ormai impostati con criteri moderni.
Negli studi di Giacomo Biancani Tazzi sugli
specchi etruschi (che egli credeva oggetti rituali) e di Filippo
Schiassi sulle iscrizioni si delineano nuove branche della
disciplina archeologica, l'Etruscologia e l'Epigrafia.
La figura di Serafino
Calindri, ingegnere idraulico, ma anche studioso della
storia antica e medievale di Bologna e del suo territorio,
mostra con evidenza le caratteristiche dell'erudito enciclopedico
settecentesco: per il suo Dizionario della montagna e pianura
bolognese egli raccolse numerose notizie, attraverso la
visione diretta, la corrispondenza e la conoscenza personale
di studiosi ed eruditi italiani, su ritrovamenti soprattutto
lapidari antichi, oltre che su documenti medievali fino ad
allora inediti.
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