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Edoardo Brizio
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Edoardo Brizio (1846-1907) fu incaricato
dall'Università di Bologna a ricoprire la cattedra
di Archeologia e Numismatica, e insieme l'incarico di
direttore del Museo dell'Università.
Dal 1881, quando fu inaugurato il nuovo Museo Civico,
ne divenne direttore della sezione archeologica. Alla
morte di Giovanni Gozzadini, nel 1887, gli succedette
nella carica di Direttore Generale del Museo Civico
e di Commissario degli Scavi di Antichità.
BIOGRAFIA
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EDOARDO BRIZIO, Sulla nuova situla di bronzo figurata
trovata in Bologna
Modena, Vincenzi e Nipoti, 1884
BCABo, 18.Archeologia etrusco italica. Cart. V. n.21,
tav. VI - VII
Litografia a colori di Guglielmo Thumb con lo sviluppo
della cosiddetta "situla Arnoaldi" trovata
nel sepolcreto Arnoaldi Veli nel 1880. È uno
dei materiali delle necropoli felsinee studiati e pubblicati
da Brizio. Già il conte Giovanni Gozzadini aveva
indagato in questo terreno e descritto gli oggetti rinvenuti,
come pure l'ingegnere comunale Antonio Zannoni che,
dopo i rinvenimenti eclatanti della Certosa, aveva prolungato
gli scavi in direzione est-ovest, rinvenendo vari sepolcreti
tra cui l'Arnoaldi.
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FELICE BARNABEI, Lettera a Edoardo
Brizio, Castellamare. Villa Dachenhausen, 7 settembre
1876
BCABo, fondo speciale Edoardo Brizio, cart. IV, n. 46
Felice Barnabei, compagno romano del
Brizio e figura di primo piano per l'archeologia romana
nonché ordinatore del Museo Nazionale Romano,
nella lettera si congratula con l'amico per la vincita
del concorso alla cattedra di Archeologia e Numismatica
dell'Università di Bologna, in sostituzione di
Francesco Rocchi. La nomina destò non pochi malumori
in città, dove era atteso per quella carica il
più titolato e gradito alla vecchia scuola accademica
Giancarlo Conestabile, molto amico del conte Giovanni
Gozzadini.
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Primo compito dell'insegnamento
archeologico
dev'esser quello di mostrare a leggere i monumenti
archeologici cioè a saperli comprendere...
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EDOARDO BRIZIO, Lezioni di Archeologia
dette nella R. Università di Bologna l'anno accademico
1876-1877. Lezione I
BCABo, fondo speciale Edoardo Brizio, cart. II, n. 1
Già dal testo, autografo, della
prima lezione si desume il punto focale del metodo d'insegnamento
di Brizio: il contatto e la visione diretta dei monumenti
archeologici. Ecco perché spesso le sue lezioni
venivano tenute all'interno del Museo Civico davanti
ai reperti o svolte durante le sue famose gite di istruzione
sui luoghi di scavo a cui convertì lo stesso
amico-collega Giosue Carducci, che vi prendeva spesso
parte.
Tra il 1876 e il 1907, Brizio tenne 31 corsi di Archeologia,
di cui solo 5 dedicati all'etruscologia e all'archeologia
italica, mentre tutti gli altri all'archeologia classica,
anche se nei fatti i suoi interessi maggiori erano per
le civiltà di Liguri, Umbri, Etruschi e Galli.
Per questo fece di tutto perché si arrivasse
a uno sdoppiamento della cattedra, con l'istituzione
di un corso di Antichità umbro-etrusco-galliche,
attuato proprio nell'anno accademico 1907/08, anno della
sua morte.
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Caro Brizio fammi il piacere
di dirmi in quali opere io posso leggere cose utili
a sapere circa la vita i costumi dei popoli che
abitavano le terremare e le caverne italiche.
Addio Grazie tuo aff. Giosue Carducci |
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GIOSUE CARDUCCI, Biglietto a
Edoardo Brizio, 11 gennaio 1888
BCABo, fondo speciale Edoardo Brizio, cart. IV, n. 272
Carducci chiede al Brizio indicazioni bibliografiche
sui temi fondamentali della paletnologia emiliana. Numerosi
sono gli scambi epistolari tra Brizio e Carducci, a
testimoniare la condivisione tra loro di trent'anni
di insegnamento universitario e di amicizia quasi fraterna.
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