Archiweb- Biblioteca digitale dell'Archiginnasio Quell'amor d'antico
   
Presentazione

Bologna princeps Etruriae fra Sei e Settecento

Ovidio Montalbani

Thomas Dempster

Ferdinando Cospi e il suo Museo

Carlo Cesare Malvasia

Antiquari, eruditi, collezionisti

Luigi Ferdinando Marsili

Serafino Calindri

Giacomo Biancani Tazzi

Filippo Schiassi

La grande stagione archeologica bolognese

Pelagio Palagi

Giovanni Gozzadini e Maria Teresa di Serego-Allighieri

Congresso Internazionale di Antropologia e Archeologia Preistoriche, Bologna, 1871

Luigi Frati

Antonio Zannoni

Edoardo Brizio

Bibliografia

Edoardo Brizio

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Edoardo Brizio nacque a Torino il 3 marzo 1846, da una famiglia di commercianti originaria di Bra. Nel 1868, dopo due anni nell'università torinese dove seguì le lezioni di Ariodante Fabretti, fu ammesso alla Prima Scuola Archeologica Italiana, con sede a Pompei. Concluso il triennio pompeiano, nel 1871 fu incaricato dal Comune di Bologna della redazione del catalogo di alcune sezioni del neonato Museo Civico, il cui progetto era stato affidato al suo primo maestro Ariodante Fabretti.

Nel 1872 si trasferì a Roma, dove fu assunto come segretario della Soprintendenza agli Scavi e alla Conservazione dei Monumenti della Provincia di Roma. Rientrato da un soggiorno di studi in Grecia, nel 1875 fu nominato Ispettore dei Musei e degli Scavi della Direzione Generale degli Scavi di Antichità.

L'anno seguente fu chiamato dall'Università di Bologna a ricoprire la cattedra di Archeologia e Numismatica, nonostante l'opposizione della cultura ufficiale cittadina e di Giovanni Gozzadini in particolare, e insieme l'incarico di direttore del Museo dell'Università. Dal 1881, quando fu inaugurato il nuovo Museo Civico, ne divenne direttore della sezione archeologica. Nello stesso periodo fu nominato socio corrispondente e dal 1886 socio attivo della Deputazione di Storia Patria per le Province di Romagna. Alla morte di Giovanni Gozzadini, nel 1887, gli succedette nella carica di Direttore Generale del Museo Civico e di Commissario degli Scavi di Antichità. Da quel momento poté ampliare il raggio dei suoi scavi dalla sola Bologna all'intera Emilia-Romagna e alle Marche.

La sua concezione dell'archeologia era quella di una scienza strettamente ancorata ai monumenti e ai materiali dell'antichità, tanto che spesso faceva lezione nelle sale del museo e promuoveva visite di istruzione ai luoghi di scavo. Nell'insegnamento universitario si dedicò all'arte e all'archeologia classica, nell'attività scientifica e di scavo all'archeologia italica, senza dimenticare la paletnologia.

Ebbe cinque figli dalla moglie, Adelaide Ballatore, di cui Eugenia sposò l'archeologo Augusto Negrioli, che era stato allievo e poi assistente di Brizio.

Morì a Bologna il 5 maggio 1907.


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Credits | Data di creazione: dicembre 2011 | Informativa sui cookie
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