«Non è
molto che le ho scritto ed ora le riscrivo per darle
la consolante notizia che Filopanti vive ed è
sempre in Nuova York e sta bene e si occupa di uninvenzione.
Vorrei poterle dire ancora che egli mi ha scritto, ma
invece devo dirle che ho avuto queste novelle dal signor
Spear. [
] Perché non ha scritto subito
a me direttamente, perché tanta freddezza? Ah
Giordani, io pavento che il silenzio di Filopanti sia
volontario».
Da una lettera di Enrica Filopanti ad Antonio Giordani,
Bologna, 18 gennaio 1851
In
effetti, dopo la sua precipitosa partenza da Livorno
nel settembre del 1849, Filopanti non aveva dato più
notizie di sé alla moglie o agli amici. Spiegherà
il motivo di questo comportamento solo molto tempo dopo,
in questa lettera, accennando anche a come si procurasse
di che vivere: «Dacché
sono in America, ho scritto poche lettere a mia moglie,
di cui una parte anche è andata perduta: né
ho scritto ad alcun altro. La ragione è perché
in tutto questo tempo sono, come a dire, stato soggetto
a una fenomenale e malaticcia ripugnanza di scrivere
lettere. Questa dura tuttora: ma poiché parmi
che sarebbe in me grave colpa il non iscriverti punto,
preferisco e scelgo lo scriverti almeno breve. Io sto
sufficientemente bene di salute: ma il mio animo soffre
assai: quel tanto però di attività e di
coraggio morale che ho avuto in passato, mi rimane tutto
intero. Qui cavo la vita scrivendo degli articoli in
un giornale inglese. Ho preparato i materiali di unopera
storica di genere nuovo e singolare, che pubblicherò,
se è possibile, in breve. Poscia mi applicherò
ad invenzioni meccaniche. [
] Scrivimi più
volte anche senza aspettare mie risposte. Non fantasticare
che la brevità della lettera sia indizio che
sia punto raffreddato il molto amore che ti ho sempre
portato come al mio migliore e quasi unico amico».
Da una lettera di Filopanti ad Antonio Giordani, Providence,
2 maggio 1851
Fotografie ottocentesche di
Providence
Quello stesso giorno
Filopanti scrisse una lettera anche alla moglie: «Non
mi par vero di darle subito la cara notizia che mi è
finalmente pervenuta una di Filopanti, in data del 2 maggio
di questanno. In essa mi dice dapprima che ha lasciato
da tre settimane Nuova York, e che si trova in uno degli
stati della grande federazione americana, in Rhode Island,
e precisamente nella capitale di esso, in Providence».
Enrica trascrisse poi allamico Giordani la lettera
ricevuta dal marito, anche il passo in cui lui le diceva:
«Io non sono molto in vena di scrivere a nessuno,
ma se riceverò tue lettere, è probabile
che lo scrivere a te, e lo scriverti spesso e a lungo,
tornerà ad essere, uno dei più cari piaceri
della mia vita».
Da una lettera di Enrica Filopanti ad Antonio Giordani,
Bologna, 29 maggio 1851
Rimasto a New York dal momento del
suo arrivo, Filopanti nellaprile del 1851, quando
Garibaldi si imbarcò per il Sud America, si trasferì
nello stato del Rhode Island, dove rimarrà fino
al momento della sua partenza dagli Stati Uniti, verso
la fine di quello stesso anno.
«La mia occupazione da cui
traggo qui la mia sussistenza, è scrivere degli
articoli nel principal giornale di questa città.
Quelli che ho pubblicato sinora han piaciuto, e, ciò
che è singolare, dicono che scrivo bene in Inglese
[
].
Ho dato ancora qualche lettura, o lezione pubblica, come
si costuma qui, sopra argomenti di storia nostra nazionale,
ma il vantaggio pecuniario è stato piccolo. Io
mi propongo di stendere fra breve unopera di cui
ho già in pronto tutti i materiali, e che mi sembra
dovrebbe riuscire vivamente interessante [
].
Appresso mi applicherò allesecuzione delle
mie invenzioni, e, se riescono, avrò la gioia di
porre nellagiatezza non solo te e la figlioletta,
ma pure la tua famiglia».
Da una lettera di Quirico Filopanti alla moglie, Providence,
2 maggio 1851 |