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Ancora in cattedra
Il 5 luglio 1859 Filopanti, ansioso di rientrare
in Italia, scrive a Marco Minghetti, allora segretario
generale del Ministero degli Affari Esteri del
Piemonte, chiedendogli di intervenire per accelerare
la pratica del suo passaporto. Per motivare la
sua richiesta scrive: «i
motivi per cui desidero venir in Italia, e rimanervi
qualche mese, sono tre: terminar di stampare,
a molto miglior prezzo che non si potrebbe far
qui, unopera già incominciata a pubblicarsi
qui, riveder la famiglia e gli amici, e prender
parte, in quella misura che troverò opportuna
e possibile alla presente lotta».
Nellautunno del 1859 Filopanti è
in Italia: dopo un soggiorno di due giorni a Bologna,
dove rivede la moglie e gli amici, si stabilisce
a Grazzano, presso Piacenza, probabilmente ospite
del marchese Anguissola che gli offrirà
anche un impiego. Nella primavera del 1860 Filopanti
è reintegrato nella cattedra di Meccanica
dellUniversità di Bologna, dalla
quale era stato destituito allinizio del
1850.
Appena riottenuta la cattedra, Filopanti si dedica
con entusiasmo allattività didattica,
arricchendola di tutta lesperienza accumulata
negli Stati Uniti e in Inghilterra. Le sue lezioni,
nelle quali mette a disposizione degli studenti
il vasto bagaglio di conoscenze acquisito in realtà
tecnologicamente avanzate, non venivano sempre
impartite nelle aule. Convinto della necessità
che i futuri ingegneri dovessero fare esperienza
concreta nelle realtà in cui avrebbero
operato, conduceva i suoi studenti nelle fabbriche,
nei cantieri, sul greto dei fiumi. I suoi insegnamenti
contenevano richiami alletica e ai doveri
civili dei futuri ingegneri, poiché riteneva
che il suo dovere non si limitasse alla loro formazione
professionale, ma fosse anche quello di contribuire
alla nascita di una classe dirigente democratica.
Inoltre un buon insegnante doveva essere un esempio
di coerenza e rettitudine: in questottica,
si possono comprendere anche le vicende che lo
porteranno a causa del rifiuto di prestare giuramento
al Re, come era dobbligo per i professori
universitari, a mettere in discussione la cattedra
appena riottenuta. Ha inizio un braccio di ferro,
che si trascinerà negli anni, e che renderà
il suo rapporto con lUniversità sempre
precario ed economicamente poco soddisfacente.
«Signore,
Essendo io andato, or fu una settimana, a questa
Legazione Sarda per un passaporto, vi fui consigliato
scriverne a Torino. Scrissi pertanto al Signor
Conte di Cavour in questi termini: nel caso
desiderabilissimo che il Re Vittorio Emanuele
abbia già accettato la dittatura offertagli
dai Bolognesi, domando per diritto, se no chieggo
come distinto favore che la Legazione Sarda in
Londra mi dia un passaporto onde ritornare in
Italia. Avendo poscia accertato che Ella
occupa un posto elevato nel ministero degli affari
esteri, credo bene rivolgermi a Lei, non solo
perché mio concittadino, ma perché
ho ricevuto da Lei altri favori personali. Nella
attual situazione delle cose sembra a me che il
governo dellAlta Italia non possa onorevolmente
ricusare il passaporto ad un onesto Bolognese
che è nella impossibilità di averne
un altro; ma se tal ragione non è a bastanza
valutata, io mi terrò a Lei molto obbligato
se potrò ottenere il mio intento in via
di favore, e mediante i suoi buoni ufficii. I
motivi per cui desidero venir in Italia, e rimanervi
qualche mese, sono tre: terminare di stampare,
a molto miglior prezzo che non si potrebbe far
qui, unopera già incominciata a pubblicarsi
qui, riveder la famiglia e gli amici, e prender
parte , in quella misura che troverò opportuna
e possibile, alla presente lotta. Poco aiuto io
potrò dare, ma al certo il governo non
ha a temere che io faccia ostacolo. Se Ella vorrà
informarsene, potrà accertarsi che sin
dal 17 gennaio di questanno lIndipendente
di Torino pubblicava una mia lettera, nella uqale
io dichiarava che, senza abiurar le opinioni individuali,
si dovevano fra glItaliani proscrivere le
differenze pratiche di partito, ed unir tutti
gli sforzi attorno al Re di Sardegna per ricacciare
il nemico straniero al di là delle Alpi.
Nel medesimo senso ho pubblicato diversi articoli,
col mio nome, nei due fogli Inglesi Morning Advertiser
e Daily News.
Colla speranza di un favorevole esito della mia
preghiera, me le affermo con distinta stima suo
dev.mo Q. Filopanti
Al Sig. Marco Minghetti».
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«Annuario della Regia
Università di Bologna», 1859-1860
LAnnuario con lorganigramma dellUniversità
viene modificato a mano per inserirvi i nomi
dei professori reintegrati dopo la fine del
dominio papale.
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Nel 1860 Filopanti riprende linsegnamento
con una prolusione che è il manifesto del
suo pensiero. Dopo un riferimento allesperienza
dellesilio, attraverso unerudita ricapitolazione
delle tappe fondamentali della civiltà,
intende dimostrare come la libertà politica,
il pieno sviluppo dellindustria, della scienza
e della cultura possono realizzarsi solo in presenza
di unampia libertà politica:
«Ben undici anni trascorsero
dacché la mia voce soleva risonare in queste
aule, debole, ma, oso dire, non isgradita guida
ad una gioventù generosa negli studj teorici
della mecanica e dellidraulica. La tempesta
[
] mi costrinse a cercare un asilo fra le
libere ed ospitali nazioni di America e dInghilterra.
Ivi io non omisi di studiare la mirabile e feconda
industria, con cui quelle genti applicano alle
commodità dellumano consorzio quelle
stesse forze mecaniche ed idrauliche le quali
erano qui state oggetto delle mie speculazioni.
[
] Ora, sebbene non siavi alcun intrinseco
rapporto fra la mecanica e la politica, esse hanno
mutue attinenze, indirette bensì, ma pure
importantissime. [
] Li argomenti logici,
coi quali mi è dato di dimostrare che la
libertà civile è utile al progresso
dellindustria, potrebbero egualmente servire
a dimostrare che la libertà è utile
al progresso delle scienze, delle lettere, e delle
arti, e che il dispotismo è loro fatale».
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LEGGI
IN RETE >
La prolusione verrà pubblicata nella
rivista «Il Politecnico» del
1861, v. 10, p. 271-287. Lestratto,
mutilo, è rilegato con gli appunti
delle lezioni e preceduto da una nota manoscritta:
«N.B. Lautore
non è responsabile per lortografia
Gherardinesca seguita dal Politecnico, dal
quale è estratta questa pubblicazione».
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Gli appunti delle lezioni di Filopanti
contengono spesso passaggi in cui, come
in questo caso, si fa riferimento a innovazioni
tecnologiche osservate durante gli anni
dellesilio: «In
Inghilterra ed in America sono comunissime,
nelle botteghe, delle colonnette vuote di
ferro fuso, aventi molto maggior robustezza
che se fossero massiccie ma dello stesso
peso e quindi minor diametro essendo molto
più economiche che se fossero dello
stesso diametro ma massiccie, ed occupando
molto meno spazio che se fossero di mattoni
o di marmo».
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Nel 1864 si riapre nuovamente il tema del rifiuto
di Filopanti a prestare giuramento di fedeltà
al Re. Filopanti viene sospeso dallinsegnamento
e i suoi studenti gli inviano una petizione per
chiedergli di riprendere le lezioni. Grazie anche
a questa petizione si trovò una soluzione
per permettere a Filopanti di continuare a impartire
le sue lezioni allUniversità, senza
essere più inserito nellorganico
ufficiale:
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«Al chiarissimo
professor Filopanti Quirico, Bologna
Signor Professore! Gli studenti del corso
di Matematica per tema desser privati
delle lezioni che la S.V. con tanto sapere
ed amore impartisce loro, nellintento
di soddisfare al sacrosanto dovere daffetto
e di stima che professano per la S.V. rivolgono
a Lei queste calde e cordiali espressioni,
affinché Ella Sig. Professore penetrato
dei loro sentimenti e dellinteresse
che la Sua presenza in questa Università
procura alla Patria voglia continuare nellinsegnamento
che Le è stato affidato e che Ella
disimpegna con generale plauso e soddisfazione.
Nella viva speranza chElla accoglierà
benignamente e soddisferà i loro
voti, Le anticipano i loro ringraziamenti
e con distinzione si segnano [seguono 10
firme]
Bologna 19 novembre 1864».
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Il travagliato rapporto di Filopanti con listituzione
universitaria si può ricostruire grazie alle
date riportate in un documento allegato ad alcune
lettere che Filopanti inviò nel 1873 al rettore
Giovanni Cappellini, in cui rivendicava il suo diritto,
e quello dei suoi successori alla cattedra di Meccanica,
al titolo di Professore emerito.
SPEZZARE IL PANE DELLA SCIENZA AL POPOLO
Linsegnamento universitario, per quanto
congeniale a Filopanti, non bastava a soddisfare
la sua grande vena pedagogica. Andrea Battistini
definisce claustrofobia intellettuale
la sua naturale pulsione verso una dimensione
universale che lo porta a superare ogni forma
di barriere e steccati culturali.
La missione pedagogica di Filopanti non è
limitata agli studenti, ma si estende a tutti
gli strati della società, per tendere allumanità
nel suo complesso. Il tratto più peculiare
del suo pensiero è lintima convinzione
che lumanità potrà raggiungere
la felicità e il benessere ai quali è
destinata solo attraverso unopera di educazione
e istruzione di tutti le sue componenti e di tutte
le classi sociali.
Filopanti, nato in una famiglia povera, aveva
avuto accesso agli studi grazie al sostegno economico
della comunità budriese; listruzione
aveva cambiato radicalmente la sua vita offrendogli
prospettive impensabili per un bambino della sua
condizione sociale. Con un processo mentale per
lui abituale, che lo conduce dal particolare alluniversale,
proietta la sua esperienza biografica sullumanità
intera: istruzione e conoscenza avrebbero rappresentato
la possibilità del riscatto per tutti,
come lo erano state per il piccolo Giuseppe Barilli.
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Mechanics Institutes
Il 6 gennaio 1861 in un discorso alla Società
Operaia di Bologna, per illustrare limportanza
delleducazione delle classi lavoratrici,
Filopanti faceva riferimento ai Mechanics
Institutes, istituzioni per listruzione
delle classi lavoratrici molto diffusi nel
mondo anglosassone, che lui stesso aveva
frequentato negli anni dellesilio
e che proponeva come modello per le Società
Operaie italiane. I primi Mechanics
Institutes furono creati in Scozia negli
anni Venti dellOttocento con lo scopo
di offrire unistruzione principalmente
di tipo tecnico a persone adulte appartenenti
alla classe operaia. Per mezzo di laboratori,
lezioni e conferenze di esperti e scienziati
e grazie alla creazione di biblioteche,
si voleva offrire ai lavoratori la possibilità
di migliorare le proprie conoscenze tecniche,
quindi di svolgere più efficacemente
il loro lavoro e possibilmente migliorare
la propria condizione lavorativa.
Siamo in piena rivoluzione industriale e
grandi masse di operai devono costruire,
usare e riparare macchine sempre più
complesse. Non a caso i Mechanics
Institutes vennero spesso fondati da industrial
illuminati o da filantropi, per dare ai
lavoratori unalternativa alle serate
trascorse a bere nei pubs. Nel giro di pochi
anni altri Mechanics Institutes furono
creati in Inghilterra, prima a Liverpool
e poi a Londra ed in seguito si diffusero
in tutto il mondo anglosassone, dove verso
la metà dellOttocento si contavano
circa 700 istituti attivi, che dettero un
forte contributo alla diffusione della pubblica
lettura anche tra classi sociali che erano
state fino a quel momento escluse dallaccesso
alla cultura.
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Da quello che si è
potuto ricostruire consultando i giornali
inglesi e americani, gli argomenti delle conferenze
tenute allestero riguardavano principalmente
la storia antica, in particolare quella di
Roma. In Italia il programma di divulgazione
di Filopanti era molto più ampio, comprendeva
varie scienze, prima fra tutte l'Astronomia,
ed era anche intessuto di riferimenti alla
storia, alla politica e alla morale. Il suo
concetto di educazione del popolo superava
i confini della letteratura selfhelpista impegnata
nel dare alle classi lavoratrici gli strumenti
per adeguarsi alle richieste di maggiori conoscenze
della società industriale. Filopanti
intendeva offrire al popolo, pur in maniera
semplificata e con forme adeguate alle capacità
ricettive del suo uditorio, il meglio delle
scoperte scientifiche del suo tempo. |
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Le lezioni tenute nelle principali città
italiane vennero pubblicate. Nella nota
alla lezione XXIX, Filopanti scrive: «La
riferisco per disteso, quasi nei termini
in cui fu pronunciata e persino colle esclamazioni
di un parte delluditorio affinché
i lettori abbiano unidea del mio metodo
di lezioni orali di Astronomia.»
L'universo. Lezioni popolari di filosofia
enciclopedica e particolarmente di astronomia
date nelle principali citta d'Italia da
Quirico Filopanti, Bologna, Stab. tip.
di G. Monti, 1871-1873.
LEZIONI POPOLARI INSERIRE UN FULL TEXT?
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Da questa lettera allamico Cincinnato
Baruzzi che gli offre come sede delle sue
conferenze la propria villa, si può
notare come Filopanti non solo tenesse conto
del luogo scelto per avere il massimo pubblico
possibile, ma come non disdegnasse interludi
come quello della banda o la presenza di
personaggi di richiamo per attirare un pubblico
più numeroso, in questo caso Menotti
Garibaldi, il figlio di Giuseppe, che in
quei giorni si trovava a Bologna per le
sue nozze:
«Carissimo Amico,
Con mio dolore sono costretto a non profittare
per Domenica prossima della generosa tua
offerta, e farò la mia terza lezione
al Giuoco del Pallone, onde profittare di
quel favorevole locale finché è
disponibile in giorno di Domenica. La maggior
parte de miei abbonati, che sono quelli
i quali ho il maggior dovere di contentare,
si gravano di dover fare la salita alla
tua villa, non tanto per la lontananza ed
altezza, quanto per lincostanza della
stagione, temendo di essere sorpresi dalla
pioggia. [
]
Per chiamare il popolino, il quale non si
interessa a bastanza di scienza astronomica
per sé, io ho pregato Menotti a venir
la Domenica sera colla sposa, ma è
costretto a partire questa notte. La banda
della Guardia nazionale non si può
ottenere, perché molti dei suonatori
suonano la sera nei teatri: se posso trovar
modo per far venire io da te un decoroso
numero di persone, mi prevarrò della
tua gentilezza per la seguente domenica
19 corrente [
] ».
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Per Filopanti lattività
di educazione popolare era una forma di agire
politico, un contributo allincivilimento
del popolo e ad una maggiore democrazia politica.
Questi elementi avranno un forte impulso nel
1874 quando Filopanti intraprenderà
un programma di conferenze di contenuto più
marcatamente politico, un vero e proprio apostolato
che sente il bisogno di annunciare anche al
Re e a Minghetti in una lettera che sarà
poi ripresa dalla stampa:
«Onorevole Signor
Presidente del consiglio dei Ministri
La prego a vole leggere la seguente copia
di una lettera da me diretta al Re, ed a considerare
come rivolte anche a Lei personalmente e direttamente
le medesime preghiere e dichiarazioni.
Sire, È mio serio e fermo proposito,
di consacrare il resto della mia vita a promuovere
la restaurazione del sentimento morale e religioso,
conciliato colla Scienza e colla Libertà.
Intendo iniziare questo laico apostolato con
un discorso da tenersi nella piazza che porta
il vostro nome a Bologna, Domenica prossima
e con altro simile sulla Piazza del Campidoglio
a Roma nella susseguente Domenica 5 Aprile
continuar poscia la predicazione in Bologna
ed in molte altre città dItalia
ed anche fuori, fintanto che mi basteranno
la vita e le forze [...] ». |
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Lattività di divulgatore era
per Filopanti una missione, ma viste le
sue precarie condizioni economiche, le conferenze
divennero anche una piccola fonte di reddito,
come negli anni dell'esilio. Le lezioni
per i lavoratori delle Società Operaie
erano gratuite e il popolo poteva liberamente
assistere alle conferenze all'aria aperta,
ma in altri casi era previsto un biglietto
dingresso.
Lettera circolare, datata 16 giugno 1868,
con la quale vengono inviati 2 biglietti
per la conferenza con preghiera di venderne
altri al prezzo di 2 lire ciascuno.
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Annuncio e resoconto
delle conferenze di Filopanti.
«La Stampa», n. 208, 28 luglio 1869, p. 2
«La Stampa», n. 2010, 28 luglio 1869, p. 2 |
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