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Dal «The Morning Post»
del 10 gennaio 1850: «Tra
gli altri esuli famosi che recentemente sono arrivati
in questa città vi è il Signor Filopanti,
ex professore a Bologna ed ex membro dellAssemblea
Romana. Egli fu il primo a proporre la Repubblica in quella
notte memorabile nella quale i rappresentanti degli Stati
Romani decisero di dare un governo al proprio paese». |
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Dal «Journal of Education for Upper
Canada», n. 3, febbraio 1850: «Un
altro esule famoso Tra i tanti illustri fuggitivi
che sono sbarcati sulle nostre coste, annunciamo larrivo
del Signor Filopanti, già professore nella rinomata
Università di Bologna ed ex membro dellAssemblea
Romana». |
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Arrivato negli Stati Uniti, Filopanti
si stabilì a New York, dove cominciò a frequentare
gli altri esuli politici italiani, per la maggior parte
repubblicani di fede mazziniana, come il generale Giuseppe
Avezzana, già ministro della guerra nella Repubblica
Romana, Eleuterio Felice Foresti, storico membro della
Giovine Italia e Gian Francesco Secchi de Casali, fondatore
a New York nel 1849 del giornale italiano «LEco
dItalia».
Dal «New York Daily Tribune » del 27 luglio
1850: «Laccoglienza
del Gen. G. Garibaldi Gli italiani di questa città
hanno organizzato un comitato, composto da Avezzana, Foresti,
Filopanti, Mianelli, Secchi di Casali e altri cittadini
italiani, per laccoglienza da dare al difensore
della Repubblica Romana ed eroe di Montevideo. Siamo felici
di sapere che il sindaco Woodhull riceverà il famoso
italiano al suo arrivo. I generosi padroni di casa della
Astor House hanno scritto una lettera, da consegnargli
allarrivo, con la quale lo invitano ad essere loro
ospite. Apprendiamo anche che pochi giorni dopo il suo
arrivo gli sarà offerto uno splendido banchetto
presso lo stesso hotel». |
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Dal «Lloyds Weekly London
Newspaper» del 1° settembre 1850: «Laccoglienza
di Garibaldi a New York Nel corso di un incontro
di italiani al Monteverde il Dr. Valentino Mott Jr., in
qualità di presidente, e il signor Filopanti come
segretario, uno dei membri del comitato di accoglienza
per Garibaldi, hanno letto il rapporto e la lettera con
la quale leroe della libertà romana ha rifiutato
i pubblici onori che si era deciso di offrigli. È
stato deciso che i fondi raccolti per laccoglienza
del Generale Garibaldi, debbano essere offerti al coraggioso
e fedele compagno di Garibaldi nel suo viaggio e nel suo
esilio; durante lincontro è stato deciso
di ringraziare la stampa di New York, e soprattutto il
«New York Herald» per la simpatia che ha sempre
dimostrato nei confronti del generale Garibaldi e della
causa della libertà italiana».
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Dal «New York Daily Tribune»
del 3 settembre 1850: «I funerali
della moglie del generale Avezzana Ieri, come già
annunciato, si sono svolti i funerali della signora Avezzana.
Sebbene piovesse molto forte, un discreto numero di uomini
e di donne si sono ritrovati allora stabilita presso
la casa del generale Avezzana. Tra gli altri vi era il
generale Garibaldi. Il signor Filopanti ha tenuto un discorso
molto adatto alla lugubre circostanza, che ha fatto scendere
le lacrime sui volti di molti degli intervenuti». |
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Garibaldi arrivò negli Stati Uniti
accompagnato dal capitano bolognese Paolo Bovi Campeggi
(1814-1874) già eroico difensore di Roma dove,
durante i combattimenti, aveva perso la mano destra. I
due si stabilirono sullisola di Staten Island, vicino
a New York, ospiti dellaltro esule italiano Antonio
Meucci (1808-1889). Qui, il futuro inventore del telefono,
aveva aperto una fabbrica di candele.
L'immagine mostra il cottage a Staten Island dove Meucci
ospitò lEroe dei Due mondi, poi trasformato
nel Garibaldi Memorial. |
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In quella casa visse per un certo periodo
anche Filopanti che così ne scriverà molti
anno dopo in una lezione per i suoi studenti: «Io
ebbi la fortuna di abitare per qualche tempo nel 1850,
sotto un medesimo tetto con Garibaldi, a Staten Island
vicino a Nuova York in America, presso Antonio Meucci,
il quale fabbricava le candele steariche con un nuovo
metodo da lui inventato, sostenuto dai capitali del nostro
concittadino Lorenzo Salvi, egregio artista cantante,
ed ottimo patriota. Vidi spesso Garibaldi aiutare qualche
volta manualmente il nostro buono ospite nella fabbricazione
delle candele. Poscia Garibaldi riprese la sua primitiva
carriera di marinaio». |
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Da Staten Island, una volta alla settimana,
Garibaldi e Bovi Campeggi si recavano a New York per
ritirare la posta e per incontrarsi con Giuseppe Avezzana,
Quirico Filopanti, Felice Foresti, Michele Pastacaldi
e altri esuli italiani. Spesso si incontravano in una
casa di Irving Place, ora demolita, per leggere e commentare
insieme le ultime notizie provenienti dallItalia
e le comunicazioni inviate dal Comitato Rivoluzionario
di Londra e da Giuseppe Mazzini. Garibaldi rimase a
Staten Island fino allaprile del 1851, quando
decise di imbarcarsi alla volta del Sud America: qui
per due anni tornò al suo vecchio mestiere di
marinaio, navigando tra Cina, Filippine e Australia,
facendo quindi ritorno a Staten Island nel settembre
del 1853.
Le innovazioni introdotte dagli americani nellambito
dei mezzi di trasporto dovette colpire molto Filopanti
che spesso ne scriveva al suo amico Giordani. In questa
lettera del 2 maggio 1851 parla, ad esempio, delle ferrovie:
«Qui fanno passare i convogli
nel bel mezzo delle strade anche più frequentate
della città: con che espediente credi tu che
lo facciano? Con quali ingegni meccanici? Se ci pensi
un anno non puoi trovarne un più semplice: te
lo dirò tosto: con nessun espediente affatto.
Cioè locomotiva e carri corrono sulle loro rotaie
per le contrade della città, senza nessuna barriera».
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Due immagini della città
di New York e del suo porto verso la metà
del XIX secolo. |
New York: la ferrovia sopraelevata
nella Third Avenue attorno al 1880. |
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