Antonio Zannoni nacque a Faenza
il 29 dicembre 1833. Nel 1859 si laureò all'Università
di Roma in Filosofia e Matematica; nel 1861 si trasferì
a Bologna dove conseguì il titolo di ingegnere
e architetto alla Scuola di applicazione degli Ingegneri.
Assunto dal Comune di Bologna in qualità di primo
assistente dell'Ufficio Tecnico su proposta dell'ingegnere
capo Coriolano Monti, gli succedette nel ruolo a partire
dal 1874. Il primo contatto di Zannoni con i resti antichi
della città avvenne nel 1862, quando la Giunta
comunale lo incaricò di ricercare il tracciato
dell'antico acquedotto romano per riattivarlo e ripristinarne
l'uso.
Mentre era impegnato in lavori
nel Cimitero comunale della Certosa, il 23 agosto 1869
venne scoperta casualmente nel Chiostro delle Madonne
una tomba etrusca. Tale fortunato rinvenimento - in
tre anni furono scoperte 421 tombe - costituì
l'avvio dell'interesse per la storia più antica
della città e fu incentivo determinante per la
realizzazione del Museo Civico che verrà inaugurato
nel 1871.
Fra 1876 e 1884 Zannoni pubblicò i risultati
di questi ritrovamenti nell'opera Gli scavi della
Certosa di Bologna, che costituisce tuttora
uno strumento valido e completo per l'accuratezza descrittiva
e il ricco apparato illustrativo.
Seguendo i lavori pubblici nella
sua veste di Ingegnere Capo del Comune, si occupò
di molti altri scavi archeologici, dall'abitato di capanne
rilevato nell'attuale centro storico, dove portò
in luce anche il ripostiglio della fonderia di Piazza
San Francesco, ai sepolcreti Benacci, Arnoaldi, Tagliavini,
Stadello della Certosa, De Lucca.
Fece parte per molti anni della Commissione conservatrice
dei monumenti di Bologna e insegnò nella scuola
serale comunale delle Arti Costruttive, da lui fondata.
Dal 1883, conseguita la libera docenza in Architettura
tecnica, insegnò Ornato e architettura all'Università
e Architettura tecnica nella Regia Scuola d'Ingegneria
di Bologna. Dal 1890 al 1895 venne eletto Consigliere
comunale di Bologna e in seguito ricoprì altre
cariche politiche in Romagna.
Morì a Ceretolo, presso Bologna, il 17 agosto
1910.
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