Ovidio Montalbani nacque a Bologna
nel 1601. Studiò filosofia con Vincenzo Montecalvi
e medicina con Bartolomeo Ambrosini: nel 1622 si addottorò
in filosofia e medicina e, pur essendo molto giovane,
venne ammesso nei collegi di entrambe le discipline.
Nel 1625 ottenne una cattedra di Filosofia, ancora prima
di compiere l'età minima richiesta di venticinque
anni. Nel 1633 chiese e ottenne dal Senato cittadino
di passare alla lettura di Filosofia Morale, a cui poi
aggiunse l'insegnamento delle materie legali connesse.
Dopo la morte di Bartolomeo Ambrosini divenne anche
custode del Museo Aldrovandi e curò la pubblicazione
del primo tomo della Dendrologia di Ulisse Aldrovandi.
Ebbe anche un'intensa attività
politica, occupando più volte varie cariche pubbliche,
come giudice del Foro dei Mercanti e dei Tribuni della
Plebe. Nel 1665, dopo quarant'anni di insegnamento,
chiese e ottenne di essere messo a riposo, ma continuò
a occuparsi sia di matematica, fondando l'Accademia
dei Vespertini, sia di letteratura, essendo membro,
fra le altre, dell'Accademia dei Gelati e dell'Accademia
della Notte, per la quale nel 1626 compose l'elogio
funebre in onore del collega Thomas
Dempster.
Poligrafo, si occupò di
scienze naturali, di letteratura e di storia, soprattutto
della sua città; scrisse Le Antichità
più antiche di Bologna, in cui leggende,
credenze e suggestioni archeologiche si fondono a formare
un quadro della città antica del tutto immaginario.
Esaltò anche l'antichità del dialetto
bolognese nel Vocabolista bolognese del
1660.
Ebbe tre mogli ma nessun figlio:
fece eredi dei suoi numerosi manoscritti e libri il
Collegio di Filosofia e Medicina di Bologna, città
nella quale morì nel 1671.
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