Luigi Frati nacque a Bologna il
5 agosto 1815 da Giacomo e da Angela Rubini. Nel 1839
si laureò in Scienze matematiche e si preparava
a conseguire il diploma di ingegnere-architetto, quando,
nel 1840, fu nominato adiutore di Girolamo Bianconi,
professore di Archeologia e conservatore del Museo universitario
di Antichità. Accettò l'incarico, lusingato
dalla prospettiva di poter succedere in cattedra a Bianconi,
e si impegnò in studi e approfondimenti di argomento
antichistico, oltre a conseguire una seconda laurea
in Filologia nel 1846 e ad affiancare Bianconi anche
nella direzione della Biblioteca Arcivescovile di Bologna
fin dal 1841.
Avvicinatosi ai temi politici di più stretta
attualità, si schierò su posizioni liberal-moderate
di matrice cattolica e, nel 1848, partecipò come
tenente della guardia civica ai combattimenti della
Montagnola.
Dal 1855 entrò a far parte
del Consiglio comunale, dal quale si dimise circa tre
anni dopo perché, candidatosi alla direzione
dell' Archiginnasio, nel 1858 ottenne la nomina. La
direzione quasi quarantennale (1858-1902) della Biblioteca
comunale coincise con grandi lavori di riordinamento
e catalogazione del patrimonio e con la realizzazione
di importanti progetti bibliografici, primo fra tutti
la fondamentale Bibliografia
bolognese pubblicata nel 1888.
Oltre che archeologo e bibliotecario,
fu anche numismatico ed esperto di ceramiche antiche,
sempre in contatto diretto o epistolare con moltissimi
archeologi e numismatici sia italiani che stranieri.
La sua attività instancabile lo vide collaboratore
della Commissione Ausiliaria di Belle Arti e poi, nel
1860, socio fondatore della Deputazione di Storia Patria
per le Province di Romagna, di cui fu segretario dal
1861 al 1863. Nel 1861 gli fu affidata la direzione
del primo Museo civico, il Museo Archeologico Comunitativo
(1861-1871).
Molti degli Istituti che ancora
oggi rappresentano il tessuto connettivo di base della
cultura e della memoria storica a Bologna annoverano
Luigi Frati tra i propri fondatori o promotori: Frati
rappresenta "l'antenato comune" della Biblioteca
dell'Archiginnasio, del Museo Civico Archeologico, del
Museo Medievale, dell'Archivio di Stato. Fu tra i protagonisti
delle vicende che portarono alla realizzazione, nel
Palazzo della Morte contiguo e collegato all'Archiginnasio,
del Museo Civico inaugurato una prima volta nel 1871
e poi definitivamente nel 1881, quando vi furono accorpate
le raccolte archeologiche dell'Università. Dal
1878 fu incaricato anche della direzione della sezione
medievale e moderna del Museo Civico, di cui compilò
la Guida pubblicata nel 1882.
Morì a 87 anni, il 24 luglio
1902.
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