Ferdinando Cospi nacque a Bologna
nel 1606 da Vincenzo e da Costanza de' Medici. Vincenzo
Cospi infatti, costretto per gravi vicende giudiziarie
a lasciare Bologna, si era dovuto trasferire a Firenze
dove entrò nelle grazie del granduca Ferdinando
I, che lo aveva fatto suo cortigiano e gli diede in
moglie una pronipote del cardinale Alessandro Ottaviano
de' Medici. Nel 1606 i coniugi erano a Bologna e qui
nacque il figlio Ferdinando, ma nel 1610 furono costretti
a tornare a Firenze, dove il piccolo Ferdinando fu educato
con i figli del granduca Cosimo II. Visse al servizio
dei principi in Palazzo Vecchio fino a quando, morto
nell'ottobre del 1624 il padre, ne ereditò beni,
cariche e dignità. Tornato nella città
natale, divenne il rappresentante del Granducato a Bologna.
In considerazione delle sue benemerenze, il Granduca
creò per lui nel 1641 la carica di balì
di Arezzo.
Sposò nel 1637 Smeralda
di Annibale Banzi e abitò a Bologna in via San
Vitale, nel palazzo dove collocò il suo Museo
ispirato alla Wunderkammer o "Stanza delle meraviglie",
fenomeno collezionistico seicentesco tipico dell'area
culturale centro-europea che ospitava, senza un ordine
ben preciso, reperti provenienti dai tre regni della
natura (naturalia), manufatti di ogni tipo e provenienza
(artificialia o mirabilia) e oggetti strani o curiosi
(curiosa), con l'intento di ricreare e riunire in un
sol luogo la complessità del mondo.
Il Museo Cospiano comprendeva
dunque una grande quantità di fossili, conchiglie,
coralli e animali talora mostruosi; oggetti archeologici,
soprattutto di uso quotidiano o legati ad aspetti del
rituale funerario; materiali esotici importati da terre
lontane; armi; vasellame ceramico e metallico di particolare
preziosità; monete e medaglie; strumenti scientifici;
ecc. Qui venivano accolti e guidati illustri personaggi
cittadini e di passaggio in città.
Il 28 giugno 1660 donò
al Senato bolognese il suo museo, di cui fece compilare
e pubblicare nel 1677 la descrizione, a sue spese e
per cura di Lorenzo Legati. Tutto il museo, collocato
nel Palazzo Pubblico in sale contigue a quelle del Museo
Aldrovandi, fu trasferito nel 1743 all'Istituto delle
Scienze e da qui, insieme al resto delle antichità
del Museo Universitario, andò a costituire una
parte del Museo Civico Archeologico di Bologna.
Ferdinando Cospi morì a
Bologna il 19 gennaio 1686.
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