Archiweb- Biblioteca digitale dell'Archiginnasio Quell'amor d'antico
   
Presentazione

Bologna princeps Etruriae fra Sei e Settecento

Ovidio Montalbani

Thomas Dempster

Ferdinando Cospi e il suo Museo

Carlo Cesare Malvasia

Antiquari, eruditi, collezionisti

Luigi Ferdinando Marsili

Serafino Calindri

Giacomo Biancani Tazzi

Filippo Schiassi

La grande stagione archeologica bolognese

Pelagio Palagi

Giovanni Gozzadini e Maria Teresa di Serego-Allighieri

Congresso Internazionale di Antropologia e Archeologia Preistoriche, Bologna, 1871

Luigi Frati

Antonio Zannoni

Edoardo Brizio

Bibliografia

Serafino Calindri

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Serafino Calindri nacque a Perugia nel dicembre 1733 da Ferdinando e dalla bolognese Teresa Ragni. Compiuti i primi studi nella città natale, si trasferì a Roma dove studiò discipline matematiche con Ruggero Boscovich e architettura civile con Luigi Vanvitelli, dimostrando un particolare interesse per l'idrostatica e l'idraulica. Dietro incoraggiamento del Boscovich svolse diversi incarichi nel campo idraulico, per il granduca Pietro Leopoldo e per il re di Francia Luigi XV. Nel 1762 fu chiamato a sovrintendere ai lavori di sistemazione del porto di Rimini e del corso inferiore del Marecchia, che gli causarono tuttavia critiche nel 1765 da parte del riminese Giovanni Bianchi.

Il nome del Calindri è principalmente legato alla compilazione di un dizionario atlante (Dizionario corografico, georgico, orittologico, storico… della Italia..., Bologna 1781-1785) che, nelle intenzioni dell'autore, avrebbe dovuto illustrare tutta l'Italia nei più diversi aspetti (economici, storici, statistici, topografici, fisici, geologici) di cui non furono pubblicati che sei tomi: cinque sulla collina e montagna ed uno sulla pianura bolognese. Il Dizionario è considerato una fonte di indubbio valore per la conoscenza della realtà economico-sociale del Bolognese nell'ultimo quarto del Settecento, grazie soprattutto alle notizie di prima mano fornite all'autore da corrispondenti locali, ma anche un'opera di valore storico, in cui sono pubblicati numerosi documenti medievali.

Ebbe due mogli e trentacinque figli. Rimasto vedovo per la seconda volta, fu ordinato sacerdote intorno al 1801 e nominato parroco della chiesa di San Cristoforo nella diocesi di Città della Pieve; qui morì nel gennaio 1811.

La raccolta Gozzadini della Biblioteca dell'Archiginnasio conserva nove volumi di appunti utilizzati per il Dizionario corografico e altri, rimasti inediti, riguardanti la pianura (Mss. Gozz. 319-327); altri suoi manoscritti sono conservati presso la Biblioteca comunale Augusta di Perugia e la Biblioteca Apostolica Vaticana.


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