1855 Cholera morbus

Correva l'anno 1855

La cronaca

Gennaio Nell'ansia universale, fra dubbi e timori da una parte, e fra speranze dall'altra; fra gli strepiti delle battaglie, ed il misterioso affaccendarsi della diplomazia; in mezzo a tante incertezze, a tante umane miserie, ed a tante morti, causate in molte parti d'Italia dal crudele morbo asiatico, sorge l'Anno 1855. A parte la fede che portiamo nell'avvenire, poco o nulla ci ripromettiamo in questo nuovo Anno.
  • Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, v. II, p. 319.

Dopo aver represso nel sangue l'insurrezione dei patrioti bolognesi durata dall'8 agosto del 1848 al maggio del 1849, le armate austriache si adoperarono per la piena restaurazione del potere papale in città: l'esercito pontificio era infatti troppo debole per riuscire a controllare tutto il territorio dello Stato, per cui il ricorso da parte del Papa alle armi dell'Imperatore, dapprima solo saltuario, divenne sempre più stretto e stabile. Anche per quanto riguarda Bologna, per il decennio 1849-1859 si può parlare di una vera e propria occupazione: gli austriaci erano acquartierati in numerose caserme all'interno delle mura, ma quella principale era localizzata tra Porta San Mamolo e Porta Castiglione, dove vi erano anche le stalle per la cavalleria e l'arsenale dell'artiglieria. Gli austriaci obbedivano agli ordini del Legato pontificio, alto prelato proveniente dalle file dell'amministrazione papale, appositamente inviato da Roma e che risiedeva in Palazzo d'Accursio: il Legato, agli occhi dei bolognesi, incarnava l'ostilità sempre più evidente del Papa nei confronti del liberalismo e della concessione di ogni tipo di riforma. Nei dieci anni di occupazione, durante i quali fu mantenuto in perenne vigore lo stato d'assedio, proseguirono i processi ai patrioti: chi era semplicemente sospettato di tramare contro il governo era arrestato e dopo un rapido processo condannato al carcere. Chi riusciva a sottrarsi alla cattura era costretto a un esilio volontario, lontano da Bologna, dove si andava ad aggiungere a quanti già da tempo erano stati costretti a fuggire.

I luoghi del divertimento

La cronaca

31 maggio I Bolognesi, quantunque impressionabili per eccellenza, in mezzo a questa prossima minaccia del morbo asiatico, non se ne danno molto pensiero; forse per la fiducia che, come altra volta, non si tratti anche in questo momento che di un timor panico, che la Provvidenza vorrà scongiurare. Quindi non si sta lontani dai pubblici ritrovi, ed i teatri, e gli spettacoli sono molto frequentati, fra i quali piacemi di ricordare quello che ha luogo al Teatro del Corso, ove Scimmie, Cani, Cavalli e Capre, ammaestrate con rara sapienza dal Sig. Casanova di Torino, rappresentano scene ridicole, che tengono allegro il pubblico.
  • Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, v. II, p. 331.

 

Portone d'ingresso del Teatro Contavalli

La prima facciata dell'Arena del Sole

Interno dell'Arena del Sole, dove si può notare l'assenza di copertura

Articolo sullo spettacolo al Teatro del Corso citato da Bottrigari, tratto da "Teatri Arti e Letteratura", anno XXXIII, t. 63, n. 1589, 31 maggio 1855, p. 111-112.

Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, v. II, p. 331.

La facciata del Teatro Comunale nella sua prima versione.

Alla metà dell'Ottocento erano tanti i teatri attivi nella città di Bologna: oltre allo storico Teatro Comunale, inaugurato nel 1763 ma la cui facciata non era ancora stata ultimata, era molto frequentata l'Arena del Sole, aperta nel 1810 e dove, essendo priva del tetto, gli spettacoli si tenevano all'aperto. E poi ancora il Teatro del Corso in via Santo Stefano, aperto nel 1805 e distrutto da un bombardamento durante la Seconda guerra mondiale, e il Teatro Contavalli attivo dal 1814 nell'odierna via Mentana.

Piazza Maggiore

Piazza Maggiore invasa dai banchi del mercato

Treccoli in Piazza Re Enzo

La facciata del Palazzo Comunale con la gabbia degli Austriaci

Il Palazzo Comunale con lo zoccolo alla base della torre dell'orologio

Fino al 1877, quando fu definitivamente trasferito in una struttura appositamente costruita in Piazza San Francesco, il cosiddetto "mercato delle erbe" si svolgeva nella Piazza Maggiore: quasi ogni giorno, all'alba, da secoli, centinaia di banchi di vendita, i cosiddetti treccoli, invadevano la piazza grande e la vicina Piazza del Nettuno, lasciandola la sera in uno stato di pulizia alquanto precaria. A sorvegliare il tutto, una guarnigione di soldati austriaci, la famosa "Gran Guardia", che stazionava dietro all'inferriata con tettoia che si può notare alla base di Palazzo d'Accursio. Nel Palazzo allora risiedeva il cardinale legato, alto prelato mandato da Roma come rappresentante dell'autorità pontificia. L'edificio, come si può vedere nella fotografia, conserva ancora alla base lo zoccolo che fu tolto solo nel 1885 durante i lavori di restauro, quando fu ricavato il portico odierno.

La cronaca

30 aprile 1852 È giunto in Bologna il nuovo Commissario Straordinario e Prolegato di Bologna Monsignore Gaspare Grassellini, chiamato al governo di queste Provincie dal Pontefice. La fama che lo precorre è ben poco lusinghiera, e ciascuno ricorda i fatti che caratterizzano la di lui vita nelle passate vicende.

8 giugno 1852 1856: Mons. nostro Commissario, che quanto prima sarà decorato dal Cappello Cardinalizio, è partito da Bologna, diretto per la via di Toscana alla Capitale. Egli lascia fra noi la ricordanza della sua poltroneria, e del dolce far niente.
  • Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, v. II, p. 261 e 356.

L'arcivescovo Carlo Oppizzoni

La cronaca

Gennaio Intanto noi ci godiamo le solite felicità, e paghiamo a larga mano tasse e balzelli d'ogni specie a benefizio del governo, ed ogni giorno gustiamo i benefizii di chi serve a due padroni!
  • Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, v. II, p. 319

LA POPOLAZIONE
Le 23 parrocchie cittadine:
1 - San Pietro
2 - San Bartolomeo
3 - San Giovanni Battista dei Celestini
4 - Santi Gregorio e Siro
5 - Santa Maria Maggiore
6 - San Martino
7 - San Sigismondo
8 - Santi Vitale e Agricola
9 - San Giovanni in Monte
10 - San Paolo Maggiore
11 - Sant'Isaia
12 - Santa Maria della Carità
13 - Santi Filippo e Giacomo
14 - San Benedetto
15 - Santa Maria della Mascarella
16 - Santa Maria della Maddalena
17 - Santa Maria della Pietà
18 - Santa Caterina di Strada Maggiore
19 - Santissima Trinità
20 - San Giuliano
21 - Santi Giuseppe e Ignazio
22 - San Procolo
23 - Santa Caterina di Saragozza

L'AMMINISTRAZIONE
Commissario pontificio straordinario per le Province di Bologna, Ferrara,
Ravenna e Forlì e Prolegato di Bologna e Provincia:
Sua Eccellenza Reverendissima Monsignore Gaspare Grassellini
Consultori governativi:
Avvocato Pacifico Masetti, Marchese Cav. Annibale Banzi
Conte Annibale Vincenzo Ranuzzi, Conte Comm. Filippo Agucchi
Comandante divisionario delle truppe pontificie:
Generale Barone Commendatore Guglielmo de Kalbermatten
Comandante della Piazza di Bologna:
Tenente-colonnello Cav. Luigi Podiani
Comandante della Compagnia Gendarmi:
Cav. Placido Vizzardelli
Comandante della Guardia Urbana di Onore e dei Pompieri:
Marchese Cav. Annibale Banzi
Senatore della città di Bologna:
Marchese Luigi Davia
Conservatori municipali:
Conte Luigi Zucchini, Conte Ludovico Isolani, Dottor Paolo Predieri, Cav. Prof. Avv. Rinaldo Baietti, Marchese Camillo Zambeccari,
Cav. Ing. Prof. Carlo Parmeggiani

LA CRONOLOGIA
gennaio
: dopo la rinuncia del marchese Banzi, il marchese Luigi Davia è scelto da Papa Pio IX come nuovo Senatore di Bologna
26 gennaio: Cavour aderisce all'alleanza tra Francia e Inghilterra contro la Russia: un corpo di spedizione piemontese parteciperà alla guerra in corso in Crimea
28 gennaio: muore il conte Camillo Salina che lascia in dono al Comune di Bologna la sua collezione di minerali e conchiglie
febbraio: è inaugurata la linea telegrafica Bologna-Ancona-Roma
2 marzo: in Russia muore lo Zar Nicola I, gli succede il figlio Alessandro II
18 marzo: l'immagine della Beata Vergine della Pioggia viene portata in solenne processione dal suo santuario in via Galliera fino in Piazza Maggiore
13 aprile: dopo più di cinquant'anni passati alla guida della Diocesi, muore l'arcivescovo di Bologna, il cardinale Carlo Oppizzoni
maggio: inizia a Parigi l'Esposizione universale alla quale sono presenti anche prodotti e invenzioni provenienti dalle industrie e dalle accademie bolognesi
28 maggio-metà novembre: anche Bologna e la sua provincia sono colpite dall'epidemia di colera che già da un anno ha raggiunto l'Italia
28 giugno: il Ministero delle Finanze dello Stato Pontificio concede la creazione di una Banca Pontificia delle Quattro Legazioni, proposta da investitori bolognesi
16 ottobre: è nominato il nuovo arcivescovo di Bologna, il cardinale Michele Viale Prelà, nunzio apostolico a Vienna e intransigente antiliberale
autunno: le campagne tra Bologna e le Romagne sono percorse dalla banda del fuorilegge Giuseppe Afflitti, detto "Lazzarino", che compie violenze e rapine
Novembre: presso i locali dell'Accademia di Belle Arti si svolge la Pubblica esposizione di Belle Arti ed industria.