I santi martiri
CELESTINO BIANCHI, Silvio Pellico e Piero Maroncelli
o gli uomini del Ventuno, "Panteon dei martiri della libertà
italiana" vol. XXIV, Milano, Carlo Barbini, 1867
(BCABo, 5.ss*.I.8, op. 1)
CIOFFI inc., La religione, la storia e la libertà
tributano onori all'immortale Silvio Pellico, antiporta silografata
Silvio Pellico (Saluzzo, 1789 - Torino, 1854) viene rappresentato
come l'intellettuale, il letterato, il patriota che, al modo di
Manzoni, riesce a conciliare fede cattolica e fede italiana. Arrestato
per cospirazione nel 1820, con lui vennero catturati, fra gli altri
carbonari, Piero Maroncelli (Forlì, 1795 - New York, 1846)
e Federico Confalonieri (Milano, 1785 - Hospental, 1846). Condannato
a morte, la sua pena venne commutata in 15 anni di carcere duro
da scontarsi presso la fortezza dello Spielberg, nei pressi di Brno
(Moravia).
Proprio dall'esperienza traumatica della detenzione nacque l'opera
che lo rese celebre in tutta Europa: Le mie prigioni (Torino,
Giuseppe Bocca, 1832), e, a detta di Metternich, danneggiò
l'Austria più di una battaglia perduta.
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