I santi martiri
CARELLI inc., Vendetta di Dio. Italiani, vol.
II del Panteon dei martiri della libertà italiana. Opera
compilata per cura di una Società di Letterati Italiani,
a cura di Gabriele D'Amato, Torino, Stabilimento Tipografico Fontana,
18[52], antiporta incisa all'acquaforte
La tavola allude all'inevitabile e ormai prossima ora del riscatto
nazionale, che avrebbe vendicato e simbolicamente visto risorgere
gli eroi caduti per il riscatto dell'Italia, come sarà proclamato
da Luigi Mercantini alla vigilia della spedizione dei Mille nell'incipit
dell'Inno di Garibaldi: "Si scopron le tombe, si levano
i morti / i martiri nostri son tutti risorti!".
Ma il tema fa anche inevitabilmente rinvio all'affermazione ricorrente,
e dolorosa per l'identità nazionale, secondo cui "L'Italia
è la terra dei morti". La frase è attribuita
ad Alphonse de Lamartine, il quale non la scrisse testualmente,
ma espresse un giudizio sull'inerzia dell'Italia nell'Ultimo
canto del pellegrinaggio di Aroldo (1825), dicendo fra l'altro
di dover cercare fuori d'Italia "des hommes, et non pas de
la poussière humaine". I versi suscitarono, una volta
conosciuti negli ambienti culturali italiani e specialmente fiorentini,
un vivo sdegno, di cui si fece espressione Guglielmo Pepe in un
articolo assai aspro contro il poeta francese. Lamartine, che era
allora segretario della legazione di Francia a Firenze, sfidò
a duello il Pepe e nello scontro (18 febbraio 1826) restò
ferito a un braccio. Anni dopo, nel 1842, Giuseppe Giusti scrisse
la poesia La terra dei morti, replicando a giudizi negativi
sull'Italia correnti in ambiente giornalistico, ma avendo presenti
anche i versi di Lamartine. Nel 1859 apparve un libro dello scrittore
francese Marc Monnier intitolato L'Italia è la terra dei
morti?, favorevole all'Italia. Giosue Carducci, a Unità
avvenuta, nel 1890, avrebbe orgogliosamente ripreso, e posto fine
alla questione, con un'ultima variazione sul tema:
"e sotto il volo scricchiolaron l'ossa
sé ricercanti lungo il cimitero
de la fatal penisola a vestirsi
d'ira e di ferro.
- Italia, Italia! - E il popolo de' morti
surse cantando a chiedere la guerra;
"
(Piemonte, 49-54)
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