Giuseppe Garibaldi: l'avventuriero e l'eroe
UGO PESCI, Per il II anniversario della morte
di Giuseppe Garibaldi, estratto da "L'Illustrazione Italiana",
anno XI, n. 22, 1° giugno 1884, Milano, Fratelli Treves Editori,
p. 341-356
(BCABo, 5, Biografie ed Elogi, Caps. G 8,
1)
A. RIERA dis., Pavia. Monumento a Giuseppe Garibaldi, dello
scultore Egidio Pozzi, inaugurato l'11 maggio, frontespizio litografico
Alla notizia della morte dell'eroe nel 1882, il Consiglio Comunale
di Pavia aveva deliberato di erigergli un monumento. Tra quanti
presentarono il bozzetto fu preferito lo scultore Egidio Pozzi
di Milano e come luogo per la sua collocazione furono prescelti
i giardini prospicienti la casa dei fratelli Cairoli, amici carissimi
di Garibaldi, morti eroicamente nel 1867 a Villa Glori.
L'opera consiste in uno scoglio raffigurante l'isola di Caprera,
soggiorno prediletto del Generale, sopra il quale s'innalza la statua
in bronzo di un Garibaldi dallo sguardo fiero, vestito con la camicia
rossa e con le mani incrociate sull'elsa della sciabola. La roccia,
che serve da piedistallo, è adorna di varie allegorie: la
Vittoria che spezza le catene della schiavitù, il Leone che
rappresenta la forza del popolo, i trofei guerreschi.
L'inaugurazione del monumento, costato la bellezza di 60.000 lire,
avvenne con grande manifestazione popolare; fu coniata persino una
medaglia a ricordare la data: 11 maggio 1884, ma non mancarono polemiche
sul risultato artistico e, forse per questo, si decise poi di velarne
le incertezze estetiche con alberi dalle folte chiome.
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