HOME | LA MOSTRA | BIBLIOGRAFIA | CREDITS | RICHIESTA IMMAGINI
 
Home > «Fare l’Italia» attraverso le illustrazioni librarie > Album di guerra: 1860-1861

Gli album storico-artistici dedicati agli eventi militari: il 1860-1861

C. PERRIN LIT., Generale Pallavicini
Litografia a colori ritoccata all'acquerello, tav. LXIX (ripr.)

"Le danze erano già cominciate e attraverso tre, quattro, cinque saloni, giungevano dalla sala da ballo le note dell'orchestrina. "Ed aspettiamo anche il colonnello Pallavicino, quello che si è condotto tanto bene ad Aspromonte." Questa frase del principe Ponteleone sembrava semplice, ma non lo era. In superficie era una constatazione priva di senso politico, tendente solo ad elogiare il tatto, la delicatezza, la commozione, la tenerezza quasi, con la quale una pallottola era stata cacciata nel piede del Generale; ed anche le scappellate, inginocchiamenti e baciamani che la avevano accompagnata, rivolti al ferito Eroe giacente sotto un castagno del monte calabrese, e che sorrideva anche lui, di commozione e non già per ironia come gli sarebbe stato lecito (poiché Garibaldi, ahimé!, era sprovvisto di umorismo). […] Pallavicino fu sommerso nello spumeggiare profumato di un gruppo di signore. I suoi tratti coscientemente virili emergevano al disopra delle spalle candide, e giungevano sue frasi staccate. "Piangevo, contessa, piangevo come un bimbo;" oppure: "Lui era bello e sereno come un arcangelo." La sua sentimentalità maschia rapiva quelle dame che le schioppettate dei suoi bersaglieri avevano di già rassicurato"

(Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo, parte VI).

Nessuno poteva illustrare meglio il disilluso clima politico siciliano di quel novembre 1862, se non questa teatrale entrata in scena del deuteragonista di uno dei più amati e popolari episodi della saga Garibaldina.
Il marchese e poi senatore Emilio Pallavicini di Priola (Genova, 1823 - Roma, 1901), veterano delle campagne piemontesi risorgimentali, un anno dopo Aspromonte ricevette il grado di generale comandante di brigata e, tra il 1863 ed il 1864, con l'aiuto del brigante rinnegato Giuseppe Caruso, attuò una sanguinaria repressione contro le bande guidate da Carmine Crocco, portando numerosi arresti e fucilazioni nell'area del Vulture-Melfese.

 

 

Vittorio Emanuele II

 

Biblioteca dell'Archiginnasio
Data di creazione: luglio 2011 | Informativa sui cookie
I testi e le immagini sono riproducibili per uso personale e a scopo didattico e di ricerca, a condizione che venga citata la fonte. Non è consentito alcun uso a scopo commerciale o di lucro.