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Presentazione
La famiglia
L’infanzia
L’incontro con Albano Sorbelli e la prima licenza
La prima Libreria Forni in via Galliera
Gli anni del dopoguerra
Acquisto intere biblioteche, recomi ovunque
Forni editore: le prime esperienze
Editore di anastatiche
Editore e stampatore: le nuove sedi
Forni e l’Archiginnasio
Il lavoro dell’editore
Anastatiche e storia locale
Esempi di anastatiche: dalla musica alle riviste del ‘900
I riconoscimenti e gli ultimi progetti

La stampa anastatica

Bibliografia
Il convegno

7. Forni editore: le prime esperienze


Arnaldo Forni: una biografia di famiglia. Ripercorsa e scritta da Arnalda Guja Forni

Arnaldo e l’editoria
Ed ecco per lui un’altra sfida: stampare in proprio i libri. Inizia piano piano appoggiandosi a nomi importanti della nostra Università, senza un indirizzo ben preciso; poi, nel 1960 decide di dedicarsi alle sue materie preferite, la preistoria, la civiltà villanoviana, il Risorgimento.
Tenta anche di aprire una piccola legatoria in via Oberdan, dove verrà rilegata una delle opere per lui più importanti, forse quella che più gli resterà nel cuore: La Civiltà del Ferro; ma questa impresa finisce ben presto.

Nella storia dell’editoria vi sono molti casi di librai che hanno intrapreso l’attività di stampatori e di editori. Per citare un solo esempio, Nicola Zanichelli inizia la propria attività come libraio a Modena nel 1843 e solo in un secondo momento, nel 1859, fonderà la famosa Casa editrice. Lo stesso percorso è stato seguito da grandi librai e poi grandi editori come Ulrico Hoepli (1847-1935) e Leo Samuel Olschki (1861-1940).
Da Lorenzo Baldacchini, Il libro antico. Nuova edizione aggiornata, Roma, Carocci, 2001, p. 61:

Angelo Fortunato Formiggini, editore modenese del primo Novecento, racconta così un suo colloquio con una signora sul ruolo svolto dall’editore:
«Ah, lei è un editore, dunque scrive libri?»
«No, signora, i libri li scrivono gli autori».
«Già, è vero, i libri li scrivono gli autori; lei li stampa».
«No, signora, i libri li stampano i tipografi».
«Scusi tanto se ho fatto confusione, lo so benissimo che i libri li stampano i tipografi e l’editore li vende».
«No, signora, li vendono i librai».
«Sicuro, li vendono i librai; ma scusi, l’editore allora cosa fa?».
Come abbiamo visto, Formiggini avrebbe dovuto rispondere:
«Anticipo il capitale».


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E' preferibile pubblicare due opere diverse a piccola tiratura anziché una ad elevata tiratura.
Se si escludono i libri di massa, qualora un’opera guadagna con poche copie non vedo il motivo di rischiare l’alta tiratura.
La media tiratura potrà essere tenuta solo nel caso in cui l’opera abbia un preciso pubblico al quale potersi rivolgere.
è indispensabile penetrare con tenacia presso gli Istituti e gli Enti dai quali si possono ottenere fondi ed opere da pubblicare.

Gli appunti, scritti su una vecchia agenda di epoca fascista, risalgono probabilmente alla seconda metà degli anni Cinquanta, quando Arnaldo Forni comincia a riflettere sulla possibilità di iniziare l’attività editoriale. Le perplessità di Forni sui rischi delle alte tirature sembrano già andare nella direzione delle ristampe anastatiche, limitate a poche centinaia di esemplari in parte già prenotati dai clienti con la formula della sottoscrizione e quindi con un rischio di invenduto molto basso.


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Se io stampassi a poche copie tutte le buone opere italiane e straniere la riuscita è sicura-rapida.

In questa frase, anche se ancora riferita ad una generica attività editoriale, compaiono alcuni degli elementi fondamentali dell’editoria anastatica: stampare opere importanti in un numero limitato di copie.



Aldo Chiesa, Hydrophilidae Europae coleoptera palpicornia. Tavole di determinazione, 19 tavole con 325 figure, Bologna, Arnaldo Forni editore, 1959.
Si tratta della prima opera edita da Arnaldo Forni, stampata presso la Scuola Grafica Salesiana di Bologna.
Il testo, di ambito universitario, conferma la validità di quanto scritto da Forni nei suoi appunti: penetrare con tenacia negli Istituti e negli Enti, per ottenere opere da pubblicare.


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Civiltà del ferro. Studi pubblicati nella ricorrenza centenaria della scoperta di Villanova, Bologna, Arnaldo Forni editore, 1960, Documenti e studi, VI
Una delle prime opere pubblicate da Forni, che testimonia della sua passione per la preistoria e l’archeologia.
In questo caso Forni pubblica per la Deputazione di storia patria per le provincie di Romagna, che gli affiderà anche la diffusione delle proprie pubblicazioni, tra cui il periodico «Atti e Memorie della deputazione di storia patria per le provincie di Romagna»: penetrare con tenacia negli Istituti e negli Enti…

Clicca per ingrandire Clicca per ingrandire   Umberto Marcelli, Cavour diplomatico. Dal congresso di Parigi a Villafranca, Bologna, Arnaldo Forni editore, 1961.
La storia del Risorgimento era un altro dei grandi interessi di Arnaldo Forni. Siamo nel 1961 e dopo queste prime esperienze editoriali sta per iniziare per Forni la grande avventura delle ristampe anastatiche.
In questo libro, sul frontespizio compare per la prima volta la marca tipografica, in questo caso su fondo rosso, che caratterizzerà tutta la sua produzione editoriale. Il libro fu stampato a Bologna dalla Tipografia Righi, perché Forni non possedeva ancora le macchine per stampare.
 

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