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2. L'infanzia
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Arnaldo
Forni: una biografia di famiglia. Ripercorsa e scritta
da Arnalda Guja Forni |
Arnaldo, un
bambino fuori dagli schemi
Arnaldo nasce a Zenerigolo, una piccola frazione
di San Giovanni in Persiceto il 18 aprile 1912.
Molti sono i figli nati dallunione di Attilio
Forni Francia e Giuseppina Morisi, nove in tutto,
ma di questi solo quattro sopravviveranno.[
]
Carlo, il maggiore, è di nove anni più
grande di Arnaldo; solo 17 mesi, al contrario, dividono
Arnaldo dalla sorella Maria Angela; sei anni lo
divideranno dellultimagenita Gioconda.[
]
Le personalità dei genitori, figure di riferimento
fondamentali per i quattro fratelli, non potrebbero
essere più dicotomiche seppur incredibilmente
complementari: alla severa rigidità della
madre che alleva i figli in una ferma, chiusa, ottica
religiosa e di centralità quasi monocellulare
della famiglia, fa da contraltare un carattere più
allegro, più disponibile allo scherzo, più
aperto alle relazioni, del padre. Altra figura primaria,
e sicuramente mai esterna alla famiglia, è
la sorella della mamma, la zia Emilia, che entrerà
giovanissima nellordine delle Minime, fondato
pochi anni prima da Suor Clelia Barbieri, a Le Budrie,
un piccolo paese a pochi chilometri da San Giovanni
in Persiceto.[
]
La situazione economica della famiglia è,
fin dallinizio, abbastanza buona e, in seguito,
grazie alla capacità commerciale di Attilio,
abilissimo mediatore di bestiame, e alloculata
gestione di Giuseppina, evolverà decisamente
verso una solida posizione di media borghesia di
provincia. [
]
Gli anni dellinfanzia trascorrono per Arnaldo
abbastanza felici fra corse nei campi, bagni nel
fiume e scherzi agli amici, sempre più grandi
di età ma anche più robusti e grossi
di lui. Non è un bambino facile da educare,
è un birichino, oggi lo si direbbe uno spirito
libero o un creativo e non accetta gli schemi educativi
e religiosi che la madre tende ad imporgli. Ha un
comportamento che non riesce ad omologarsi alla
situazione familiare e, in seguito, scolastica.
[
]
Altra nota dolente per lui è la scuola. In
fin dei conti è la stessa situazione che
si ripete: obbedire a regole, ascoltare lezioni
che spesso lo annoiano, in considerazione anche
del periodo nel quale inizia il suo tortuoso percorso
scolastico, il 1918, anno che vede finalmente la
fine della Grande Guerra ma che ben presto comincerà
a risentire della propaganda fascista: sempre più
regole quindi, sempre più retorica, per lui
noiosissima anche negli anni a venire, sempre confronti
serrati con lo studioso Carlo e, in fine, la nascita
di unaltra sorellina, Gioconda, che fin da
subito sarà lorgoglio dei genitori
per la sua bellezza e bontà. [
]
Foto di famiglia, 1920 circa.
I genitori, abbandonata lidea di vederlo proiettato
in un ambito universitario, tentano di inserirlo,
ormai diciassettenne, nel mondo lavorativo. Ed è
in quellunico giorno di lavoro, che trascorrerà
in una banca, che si decide il suo futuro. Alla
fine dellorario dichiarerà, ad uno
sbigottito direttore, tutto ciò che lui pensa
del lavoro di bancario: basterà solamente
un linguaggio gestuale e il licenziamento (agognato)
verrà di conseguenza. Dopo le solite disperazioni,
reprimenda, urla e minacce famigliari, dopo un fugace
passaggio al Collegio dei discoli di Bologna, sarà
suor Angelica che con la sua intelligenza e la sua
forza di carattere deciderà per lui un allontanamento,
necessario per allentare tensioni e imbarazzi, inviandolo
a Chicago presso alcuni cugini.
Ed è lì che la storia della vita di
Arnaldo cambia. |
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Certificato di nascita di Arnaldo
Forni
LEGGI > |
Foglio di famiglia di
Forni Attilio |
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Archivio Storico Comunale
di San Giovanni in Persiceto, Censimento generale
della popolazione |
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Arnaldo Forni |
Maria Angela Forni |
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Gioconda Forni |
Carlo Forni |
La famiglia
di Attilio Forni risulta composta nel 1931
da sette persone. Oltre alla moglie Giuseppina,
vi sono i quattro figli: Carlo, Arnaldo, Maria
Angela e Gioconda. Per ultima la suocera,
Carla Forni (Carlotta in altri documenti).
Carlo frequenta la III classe del Liceo, Arnaldo
la IV classe della Scuola Complementare, Maria
Angela, dopo aver terminato gli studi con
la III classe complementare nellanno
scolastico 1927-1928, risulta attendente a
casa; Gioconda frequenta la I classe della
Scuola Complementare. |
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Arnaldo alle elementari:
è il terzo da sinistra,
nella seconda fila partendo dallalto. |
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La classe III, Scuola
Complementare Pareggiata G.C. Croce,
anno scolastico 1927-1928. Arnaldo Forni è
in alto, allestrema destra. |
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Arnaldo è un ragazzo
vivace, poco incline alla disciplina e allo studio, ma
riesce comunque a terminare la III classe della Scuola
Complementare Pareggiata nellanno scolastico 1927-1928.
Viene infatti rimandato a settembre in matematica e in
lingua straniera (francese), ma riesce a recuperare e
ad ottenere la licenza. Più che i voti, dagli scrutini
di Arnaldo spicca un otto in condotta nel II bimestre,
e il più alto numero di assenze, specie nel I bimestre,
di tutti i componenti della classe, frequentata anche
dalla sorella Maria Angela. |
Arnaldo Forni, rimandato a
settembre, recupera linsufficienza in matematica
e francese e ottiene la licenza. Dal Censimento del 1931
risulta frequentare la IV classe della Scuola Complementare.
Il IV corso della Scuola Complementare era stato istituito
nel 1929 e comprendeva materie che erano richieste per
lammissione agli esami delle scuole di 2° grado
(Liceo scientifico e Istituti tecnici).
Quando nel 1936 viene sottoposto a visita di leva e riformato
per debole costituzione fisica, Arnaldo si dichiara studente
e iscritto al I anno del R. Istituto Commerciale e dunque
deve avere superato lesame di ammissione alle scuole
superiori. Nello stesso 1936 ottiene la licenza per il
commercio ambulante di libri, con probabile abbandono
definitivo degli studi. |
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Arnaldo
Forni: una biografia di famiglia. Ripercorsa e scritta
da Arnalda Guja Forni |
Arnaldo incontra i libri a Chicago
Il 1929 è lanno della grande crisi
economica, ma è quello lanno di svolta
nella vita di Arnaldo Forni. Non sa linglese,
non limparerà mai molto bene (anche se
questo non lo ammetterà nemmeno di fronte allevidenza);
in quel periodo il suo vocabolario si ferma ad un thank
you con una ardita aggiunta di very much, a un good
morning e/o good night, a un inevitabile Well, well,
well
e ad un per lui fondamentale So much? (aggiustamento
di How much?).
Per anni, in seguito, girerà con un Poliglotta
Moderno, strumento per lui basilare per la didattica
delle lingue estere, grazie al quale riuscirà
ad imbastire le necessarie frasi per lacquisto
e la vendita dei volumi; eppure se la sua amatissima
America non riuscirà mai a possederla verbalmente,
la capirà e la amerà sempre nella sua
essenza più vera: crederà fino alla fine
al sogno americano, ricorderà sempre lebbrezza
della speranza e della libertà che provò
in quei giorni quando, per la prima volta nella sua
vita, si trovò a gestire non solo il suo presente
ma il suo futuro.
Per ingannare il tempo girava per mercatini e, con i
pochi soldi che suor Angelica gli aveva consegnato ed
altri (sempre pochi) che il padre gli aveva di nascosto
infilato in tasca, comprò alcune povere cose
(limportante era per lui che fossero molto, molto
americane) fino a incuriosirsi di un piccolo taccuino
manoscritto pieno di disegni tecnici, forse di un motore
dauto. Lo acquistò, cercò di studiarlo
e capì che poteva essere una cosa interessante;
andò da un libraio e glielo rivendette chiedendo
una cifra assai maggiore dei pochi dollari che gli era
costato. Il libraio lo esaminò, glielo pagò
e, una volta, formalizzato il tutto, gli fece capire
che glielo avrebbe pagato anche molto, molto di più
di quanto richiesto.
Quella fu la svolta della sua vita: «Capii che
con i libri si potevano fare dei soldi!»
Arnaldo inizia la sua vita
con i libri
Tornò in Italia
completamente cambiato. Cambiato dentro. Per sua
madre cominciò un nuovo mistero legato a
questo strano figlio; forse il padre cominciò
a capire qualche cosa; ma chi veramente si rese
conto di questo nuovo Arnaldo fu, ancora una volta,
suor Angelica, che lo incoraggiò e cercò
di indirizzarlo verso la sua nuova avventura.
Cominciò un periodo febbrile di ricerca di
materiale. Tutto ciò che era carta lo entusiasmava
e quando ebbe un piccolo fondo di libri prese due
sacchi, li stese per terra al mercato della Piazzola
e cominciò così la sua vita con i
libri e per i libri. Per sua madre fu la certezza,
la disperazione e la vergogna di avere un figlio
matto. Suo padre cominciò a dargli un po
di fiducia. Suor Angelica pregava. Molto. |
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