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Presentazione
La famiglia
L’infanzia
L’incontro con Albano Sorbelli e la prima licenza
La prima Libreria Forni in via Galliera
Gli anni del dopoguerra
Acquisto intere biblioteche, recomi ovunque
Forni editore: le prime esperienze
Editore di anastatiche
Editore e stampatore: le nuove sedi
Forni e l’Archiginnasio
Il lavoro dell’editore
Anastatiche e storia locale
Esempi di anastatiche: dalla musica alle riviste del ‘900
I riconoscimenti e gli ultimi progetti

La stampa anastatica

Bibliografia
Il convegno

14. I riconoscimenti e gli ultimi progetti


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Giuseppe Vecchi (1912-2007), originario di San Giovanni in Persiceto e amico d’infanzia di Arnaldo, musicologo e filologo, insegnò Letteratura Latina Medievale a Bologna e Storia della Musica presso le Università di Bologna e di Milano. Fu tra i fondatori della rivista «Quadrivium» e dell’A.M.I.S. (Antiquae Musicae Italicae Studiosi). Collaborò a lungo con Arnaldo Forni, curando i reprints di centinaia di testi di argomento musicale nelle varie sezioni della collana Bibliotheca Musica Bononiensis, che definì «una vera bibbia della musica […] un corpus indispensabile per le biblioteche, gli istituti, gli archivi». Nel 1992 curò il volume Offerta musicale. Contributi e studi per Arnaldo Forni, Bologna, A.M.I.S., 1992, in cui alle p. 10-11 torna a difendere strenuamente le ristampe musicali di Forni dalle critiche dello studioso Reinhard Strohm che, nell’ormai lontano 1978, aveva sostenuto che le ristampe anastatiche portavano enormi profitti agli editori danneggiando il patrimonio musicale italiano, esprimendo perplessità sui rapporti che intercorrevano tra l’editore Forni e il Comune di Bologna, da cui dipendeva la Biblioteca del Civico Museo Bibliografico Musicale.


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Scheda informativa della Arnaldo Forni Editore sulla ristampa anastatica della rivista «La Voce».

La collana Le riviste del Novecento. Cinquant’anni di cultura italiana, diretta da Alberto Folin e Mario Quaranta, offre agli studiosi il facile accesso a periodici che solo importanti biblioteche storiche possedevano, spesso con lacune, nonostante si trattasse di materiale di grande importanza per la cultura italiana del XX secolo.
Si tratta quindi di un esempio di quanto più volte affermato da Forni: creare con i reprints strumenti di lavoro, altrimenti di difficile accesso in edizione originale, consentendo al tempo stesso una migliore conservazione degli stessi originali.
La ristampa de «La Voce» fu realizzata pochi anni dopo la scomparsa di Arnaldo Forni.


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Mario Quaranta, direttore della collana Le riviste del Novecento, intervista Giuseppe Prezzolini nella sua casa di Lugano, nel 1981, in occasione della ristampa anastatica di «Leonardo», rivista fondata da Giovanni Papini nel 1903 a cui Prezzolini collaborò attivamente.
In piedi, tra i due, Arnaldo Forni. L’intervista venne pubblicata sul primo e ultimo numero di «Forni reprint», n. 1, maggio 1983, il periodico che Forni dette alle stampe poco prima della morte.


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«Nel semibuio di una stanza affittata da un piccolo borghese in uno dei più severi e dignitosi palazzi del Trecento in Firenze, nacquero quelle incisioni che si trovano ora nella riproduzione anastatica del meraviglioso sig. Forni, al quale mando i miei saluti e complimenti e l’augurio che la nuova edizione di sole trecento copie del «Leonardo» abbia l’accoglienza che si merita».


Clicca per ingrandire Clicca per ingrandire «Caro Signor Forni, mi scusi se sembro ricordar soltanto oggi la visita Sua e dei suoi collaboratori. Invece la sua visita ha modificato la mia vita dandomi, se non la certezza, l’illusione almeno di non aver lavorato gratis 78 anni fa […].
Mi creda suo riconoscentissimo.
Prezzolini
Scriverò alla famiglia di Papini».

Prezzolini ringrazia Arnaldo Forni per la ristampa della rivista «Leonardo», a cui collaborò a partire dai primi numeri usciti nel 1903. La visita a cui Prezzolini fa riferimento è quella nel corso della quale fu intervistato da Mario Quaranta.


Arnaldo Forni: una biografia di famiglia. Ripercorsa e scritta da Arnalda Guja Forni
Gli ultimi anni
Nell’ultimo decennio della sua vita, e veramente fino agli ultimi giorni (i primi giorni del marzo 1983 affronta quello che sarà poi l’ultimo dei suoi numerosissimi viaggi di lavoro), riuscirà a produrre un numero veramente considerevole di anastatiche, centrando, quasi sempre, l’obbiettivo di vendita.
Ascolterà sempre i consigli dati da persone da lui ritenute esperte nei diversi campi della conoscenza, ma non delegherà mai a nessuno l’ultima decisione sui volumi da ristampare, anche quando, per alcuni, l’ultima parola per il Si stampi sarà veramente complicata: la decisione per il Lexicon totius latinitatis del Forcellini, ad esempio, fu forse una delle più pesanti da prendere. […]
Poi, già ammalato, tenta l’ultima avventura, dopo aver vissuto tutta la vita con i libri vuole lasciare un libro che parli di lui ai bibliofili, una piccola traccia del suo grande lavoro: l’Indice al Lozzi. Con tenacia prepara le schede, titolo per titolo, che compongono i due volumi di bibliografia della Biblioteca Istorica dell’Antica e Nuova Italia; le prepara all’antica, incollate su cartoncini dentro le cassettine di legno che contenevano solitamente le schede dei cataloghi d’antiquariato.
Nell’aprile del 1983, quando entra in clinica, molte cassette sono piene di schede. Molte sì, ma il lavoro non è finito e lo concluderà Cesare Saletta, suo aiuto in libreria, valente bibliofilo, curatore ed editore egli stesso di piccole ma raffinate edizioni.
Arnaldo muore a Bologna il 14 giugno 1983 nella Clinica Villa Verde. Erano circa le 13 di un martedì caldissimo.

Negli ultimi anni della sua vita Arnaldo Forni ottiene molti riconoscimenti, dal Premio Viani di Viareggio al Premio Baccarat e infine, quello più prestigioso, la laurea honoris causa in Materie letterarie all’Università dell’Aquila.
Sono però anni in cui si manifestano i primi segnali di una crisi dell’editoria anastatica, che portano la Arnaldo Forni Editore a confrontarsi con una dura vertenza sindacale e con i primi licenziamenti. Queste difficoltà, anche se l’attività si mantiene sempre in attivo, portano Arnaldo Forni ad allontanarsi gradualmente dalla direzione dell’azienda.
Muore il 14 giugno 1983, subito dopo aver realizzato l’ultimo dei suoi progetti: la pubblicazione del primo numero del semestrale di informazione libraria «Forni reprint», il suo ultimo saluto al mondo dei libri.

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La Arnaldo Forni editore vince nel 1981 il Prix Baccarat, creato per premiare la ristampa di antichi libri di cucina, con il reprint di uno dei capolavori della trattatistica culinaria, Opera [dell'arte del cucinare], di Bartolomeo Scappi, un grande cuoco che si definiva cuoco segreto di Pio V. La notizia viene riportata dalla rivista francese «Le spectacle du monde», n. 239, febbraio 1982.


Clicca per ingrandire Il 5 luglio 1980 Forni aveva ricevuto il premio Viani dalla Fondazione Lorenzo Viani di Viareggio, per la sua opera nel campo delle ristampe anastatiche, insieme alla Cisalpino-La Goliardica di Milano e alla S.P.E.S. di Firenze, quest’ultima attiva in particolare per reprints di materiale futurista.

Con delibera prot. gen. 83023 del 5 aprile 2007 il Comune di Bologna ha intitolato ad Arnaldo Forni (editore 1912-1983) la rotonda posta tra le vie Marco Polo, della Beverara e Cristoforo Colombo.

Uno dei massimi riconoscimenti ottenuti da Arnaldo Forni nella sua lunga carriera di libraio, stampatore ed editore, è la laurea honoris causa che gli viene assegnata nel 1981, con queste motivazioni:

«… al nostro Abruzzo il Forni ha dedicato un’attenzione che ci ha consentito di avere a disposizione testi, da quello dell’Antinori a quello del Pansa e del Ciampoli, altrimenti inconsultabili o consultabili a prezzo di dispendiosi sacrifici […] per la sua molteplice attività di operatore culturale al livello regionale ed internazionale, per la ricchezza e la novità del suo lavoro di recupero di opere antiche d’eccezionale interesse in ogni campo dello scibile, per la profondità dei suoi interessi di studioso».


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Il lavoro editoriale di Forni è condensato in questo catalogo, uno degli ultimi stampati prima della morte.
Il Catalogo, di 219 pagine, elenca le 29 collane, poi le pubblicazioni in ordine alfabetico per autore. Segue la suddivisione dei titoli in 72 materie.
Complessivamente il Catalogo elenca 4906 titoli, di cui 935 non ancora disponibili ma prenotabili senza pagamento anticipato. Il catalogo comprende anche pubblicazioni di cui Forni era solo distributore e non editore.
Nel 1983 la Arnaldo Forni Editore è la quarta casa editrice italiana per numero di titoli presenti nel catalogo, preceduta solo da Giuffrè, Mondadori e Einaudi.


Elenco delle pubblicazioni di Arnaldo Forni Editore in ordine cronologico. L'anno 1970 fu il più prolifico, con 200 nuovi titoli.


«Forni reprint», n. 1, maggio 1983.
Poche settimane prima della morte, Arnaldo Forni pubblica il primo e unico numero di questo semestrale di informazione libraria, riportando l’intervista a Prezzolini realizzata nel 1980 a Lugano.
Negli
appunti Forni indica le caratteristiche che avrebbe dovuto avere la rivista, con varie rubriche, la tiratura (25.000 copie) e il sottotitolo, poi cambiato: Rassegna delle Edizioni Forni S.p.A.

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Dopo la morte di Arnaldo, i famigliari hanno continuato l’attività della Casa editrice, attualmente condotta dalla figlia Aurelia e dalla nipote Ginevra Marmocchi.
Il Mundus subterraneus è tra le più recenti edizioni anastatiche realizzate dalla Arnaldo Forni Editore.

L’ultimo catalogo della Arnaldo Forni Editore, di 276 p.
A p. 3-4 è presente un ricordo di Arnaldo Forni dal titolo Un sacco di libri, firmato da Enrico Marmocchi, la cui figlia Ginevra Marmocchi, nipote di Arnaldo, è attualmente alla guida della Casa editrice.

Arnaldo Forni antiquariato librario. Catalogo 117.
Cinzia Besutti, nipote di Arnaldo Forni, gestisce la libreria antiquaria situata in via Ponte Romano 25, a Bologna.

 


 
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S.E.A.B. Antiquariato. Catalogo pubblicato in occasione di Artelibro 2010.
La libreria antiquaria S.E.A.B. è gestita da Arnalda Guja Forni e dal figlio Filippo, rispettivamente figlia e nipote di Arnaldo Forni. La libreria si è trasferita dall’estate del 2012 in via de’ Gombruti 9/B.
Seab Antiquariato, Catalogo n. 164 (III) 2012.    
 

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Credits | Data di creazione: ottobre 2012 | Informativa sui cookie
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