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3. L’incontro con Albano Sorbelli e la prima licenza


Arnaldo Forni: una biografia di famiglia. Ripercorsa e scritta da Arnalda Guja Forni

Arnaldo incontra Albano Sorbelli
Fra i tanti bibliofili, curiosi, studenti che girano fra i banchi della Piazzola, Arnaldo incontra un professore; è una persona disponibile, parla di storia, di bibliografia e di bibliofilia e Arnaldo comincia a fargli mille domande sui libri e dargli mille tormenti con le sue continue curiosità, ad ascoltarlo moltissimo. L’altro capisce che quel ragazzetto ha stoffa, lo sprona, lo consiglia e poi gli permette di seguire le sue lezioni di biblioteconomia e storia del libro: lo dovrà fare un po’ di nascosto perché non potrebbe frequentare lezioni universitarie, eppure la sintonia, l’affiatamento che nascono fra loro sono talmente forti da arrivare alla complicità e, in seguito, all’amicizia.
Arnaldo, sempre quell’Arnaldo che non ne aveva voluto saper nulla della scuola, è presente a tutte le lezioni, attento, studiosissimo, sempre con il suo manuale dell’Ottino fra le mani; qualche anno dopo comprerà anche il Fumagalli e questi due libri faranno per sempre parte della sua vita lavorativa.
Così come la stima, la riconoscenza e l’affetto saranno i sentimenti che sempre proverà per il suo professore, per Albano Sorbelli, che dal 1904 era direttore della Biblioteca dell’Archiginnasio. Per tutta la vita, quando avrà occasione di parlare di lui, si lascerà sempre prendere da una emozione sincera e da ricordi pieni di rimpianto e di gratitudine per la persona che ha sempre considerato come il suo Maestro. Per anni e anni, fino alla morte, nel suo ufficio terrà di fronte alla sua scrivania, una foto incorniciata del Professore con dedica.[…]
Dopo poco tempo Arnaldo fa il primo salto di qualità: i sacchi sono sostituiti da un carro a pedali ma… con le ruote di gomma! E non è una differenza da poco per quegli anni. Arnaldo è pronto per dare stabilità alla sua vita.

   

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Albano Sorbelli (1875-1944), direttore della Biblioteca dell’Archiginnasio dal 1904 al 1943, in una caricatura di Nasica

Arnaldo Forni, pur non potendo iscriversi all’Università dato che non aveva terminato le scuole superiori, segue le lezioni di bibliologia di Albano Sorbelli all’Università di Bologna, che saranno fondamentali per la sua formazione di libraio antiquario. Sorbelli, nominato professore incaricato di Storia moderna nell’a.a. 1923-24, dall’a.a. 1925-26 fino alla morte ebbe l’incarico di Bibliologia.
«Un’altra benemerenza di Sorbelli fu quella di avere iniziato nell’Università di Bologna l’insegnamento della bibliografia e della biblioteconomia e di avere educato una folta schiera di giovani al culto del libro e all’uso delle biblioteche per i propri studi».
Domenico Fava, Il bibliografo, in La vita e l’opera di Albano Sorbelli, «L’Archiginnasio», XXXIX-XLIII (1944-1948), p. 92.

Arnaldo Forni tenne sempre di fronte alla scrivania una fotografia con dedica di Albano Sorbelli (purtroppo andata perduta) a ricordo del maestro.


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Le lezioni di Albano Sorbelli dell’a.a. 1937-38 furono raccolte da un’allieva, Iole Garganelli, e stampate presso l’Ufficio dispense dei G.U.F (Gruppi Universitari Fascisti). La Garganelli si laureò nell’anno successivo, con una tesi dal titolo Giornali politici bolognesi del 1859. L’elegante libro sulle marche tipografiche bolognesi di Albano Sorbelli fu molto amato da Arnaldo Forni, che acquistò tutte le copie rimaste invendute per evitare che fossero inviate al macero.
Quando Arnaldo intraprende l’attività di editore, alla fine degli anni Cinquanta, crea la propria marca tipografica ispirandosi alle marche di editori del XV e XVI secolo, come ad esempio la marca di Benedetto Faelli, libraio, editore e stampatore attivo a Bologna tra la fine del Quattrocento e i primi decenni del Cinquecento.
La marca di Forni è composta da un’asta che parte da un triangolo, con la punta rivolta verso il basso, racchiuso all’interno di un rettangolo, mentre in quella di Benedetto Faelli il triangolo è all’interno di un cerchio. L’asta è tagliata in modo da formare due croci. All’interno del rettangolo, le lettere AFE (Arnaldo Forni Editore). La scelta del rettangolo è forse dovuta alla necessità di differenziare la propria marca da quella celebre di Leo Samuel Olschki.

Clicca per ingrandire Arnaldo Forni teneva sempre a portata di mano alcuni manuali di bibliografia, tra i quali questo di Giuseppe Ottino, il suo preferito.
L’esemplare esposto gli apparteneva e fu donato alla figlia Arnalda Guja poco prima della morte. Giuseppe Ottino (1841-1898), libraio, poi direttore della casa editrice Brigola e quindi bibliotecario, svolse un’ intensa attività in ambito bibliografico.

Clicca per ingrandire Il manuale di Giuseppe Fumagalli, rifacimento dell’Ottino, non mancava mai sulla scrivania di Arnaldo Forni. Anche in questo caso si tratta dell’esemplare a lui appartenuto.
Nel capitolo VI, Bibliografia. Commercio librario. Libri rari, p. 339-460, Fumagalli fornisce fondamentali informazioni sull’attività del libraio antiquario, tra cui i criteri di valutazione del prezzo dei libri e i consigli per il loro acquisto.
Giuseppe Fumagalli (1863-1939), bibliotecario e bibliografo, diresse dal 1913 al 1921 anche la Biblioteca Universitaria di Bologna. Al suo attivo vi sono alcuni dei più importanti repertori bibliografici italiani.

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Richiesta di Arnaldo Forni per ottenere la licenza di commercio ambulante per la vendita di libri a Bologna, Firenze, Parma, Reggio Emilia e Forlì, 17 marzo 1936.

Si tratta del primo documento che attesta l’attività di Arnaldo Forni nel settore della vendita di libri. Arnaldo allega alla richiesta un foglio pubblicitario delle Edizioni Aurora di Roma-Milano e un appunto, non di sua mano, su cui è scritto: Romanzi, Novelle. Racconti di avventure.

La domanda viene accolta e la licenza per le province di Bologna, Firenze, Reggio Emilia, Parma e Forlì, rilasciata dal Commissario Prefettizio di San Giovanni in Persiceto in data 13 luglio 1936, sulla base della Legge sul commercio ambulante del 5 febbraio 1934, n. 324.
 

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