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6. Acquisto intere biblioteche,
recomi ovunque
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Arnaldo
Forni: una biografia di famiglia. Ripercorsa e scritta
da Arnalda Guja Forni |
1952: la libreria di via Castel Tialto
Il negozio di via Galliera comincia ad essere stretto
e Arnaldo cerca un altro ambiente più grande:
lì rimarrà la moglie Odila che, nel frattempo,
ha appreso il mestiere divenendo una eccezionale libraia
nel senso più pieno del termine: sa consigliare,
indirizzare il lettore, è sempre pronta e preparata
per le esigenze dei clienti.
Arnaldo troverà il suo nuovo punto fermo in via
Castel Tialto 3/A. Non è una libreria nel vero
senso del termine, oggi lo si direbbe più uno
Studio Bibliografico. Si suona al portoncino dove una
targhetta in alluminio recita Libreria Forni; subito
appare un minuscolo atrio già invaso da pile
di libri legati a quattro con la corda; si sale una
scala abbastanza ripida resa stretta da sacchi di libri
accatastati dalla parte del muro. Una volta saliti ci
si immerge immediatamente in un mondo di libri: ce ne
sono dappertutto, ammucchiati, impilati, ancora nei
sacchi o ordinati in una lunghissima teoria di scaffali
di legno che si sviluppa per le molte stanze della libreria.
Poi le scrivanie per gli impiegati che cominciavano
già ad essere parecchi (anche 7/8 nei primi anni
50) e che schedavano tutto il giorno per preparare
i tantissimi cataloghi di vendita per corrispondenza.
Nello stesso 1952 nasce Arnalda Guja, la terza figlia
di Arnaldo.
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Sacchi di iuta dappertutto, sulle scale,
in tutte le stanze. Sacchi pieni di libri
così
viene descritta la libreria di Castel Tialto. Ma perché
nei sacchi, e non nelle scatole di cartone, come accade
ora? Perché le scatole di cartone non esistevano
ancora e i sacchi erano il modo più economico per
stivare rapidamente grandi quantità di libri. Lunica
alternativa erano le pesanti casse di legno. |
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Odila Bellotti denuncia lapertura
di una nuova libreria in via Castel Tialto 3/A; è
la seconda attività aperta da Arnaldo Forni a Bologna,
sempre intestata alla moglie. |
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Il Bolletti. Libretto portafortuna.
Nellinverno del 1961 per poche lire nel magazzino deposito
del Forni libraio allora in Casteltialto, tolsi da un sacco
loperetta compilata in grazia degli eruditi
da Giuseppe Gaetano Bolletti, Dellorigine e de
progressi dellistituto delle Scienze
stampata
da Lelio dalla Volpe nel 1751
Gaia bibliografia
Compravo libri vecchi con la paghetta. Per andare alle Gandino
passavo per via Galliera. Mi fermavo dalla Odila, moglie di
Forni editore e libraio. La bottega cè ancora.
Marco Bortolotti, La mia università.
Bologna Trieste e ritorno, Bologna, CLUEB, 2012, p. 29
e 59.
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Una pubblicità della libreria Forni
in una rivista specializzata. Arnaldo Forni non utilizzava
spesso questo genere di pubblicità, ma preferiva pubblicare
i suoi annunci, tra cui il tipico Acquisto intere biblioteche,
recomi ovunque (che si caratterizza per il risparmio di parole,
e quindi di costo dellinserzione, di recomi rispetto
a mi reco) su quotidiani locali di città medio-piccole.
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Il listino è incentrato sulla sola offerta di 354
periodici, in ordine alfabetico. Diversificare listini e cataloghi,
diffondendo cataloghi miscellanei e cataloghi su materiali
o argomenti specifici, permetteva di arrivare a una clientela
vasta e diversificata.
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Catalogo di 2023 pubblicazioni, in ordine alfabetico
per autore, preceduto tra parentesi dallargomento, descrizione
abbastanza accurata. Contiene alcune edizioni antiche, ad
esempio Ireneo Affò, Storia della città di
Parma, Parma, dalla stamperia Carmignani, 1792-95, £.
20.000.
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Oltre ai cataloghi e ai listini mensili, Forni inizia a pubblicare
questo catalogo infrasemestrale, con edizioni rare appartenenti
alla sua personale raccolta.
Questo numero contiene descrizioni piuttosto accurate di edizioni
dei sec. XVII e XVIII: libri francesi illustrati, edizioni
in tiratura limitata. Con questo catalogo Forni si rivolge
a compratori importanti, ai quali offre proposte di alto livello.
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