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4. La prima Libreria Forni in
via Galliera
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«Se ben larte
di vender libri, pare la più facile che si ritovi,
per esercitarla ben bene bisogna altro, che haver bottega
con la bella insegna apiccata dinanzi a la porta».
(Nicolò Franco, Dialogo del venditore di libri
(1539-1593), Venezia, Marsilio, 2005, cit. in Massimo
Gatta, Librai e librerie di ieri e di oggi. Una bibliografia,
Roma, Biblohaus, 2007, p. 19-20).
Arnaldo
Forni: una biografia di famiglia. Ripercorsa e scritta
da Arnalda Guja Forni |
La prima libreria
Arnaldo incontra il suo primo punto fermo
a Ferrara. Ha un nome desueto, antico, quasi come
il suo. Si chiama Odila. Sono giovanissimi, 20
anni lei e 21 lui, si sposano nel 1933 e aprono
la prima libreria nel 1937, secondo punto fermo
per Arnaldo: è in via Galliera 15/B. Per
oltre 50 anni sarà la sua libreria di riferimento.
Arnaldo in questi anni fondamentali per la sua
vita inizia a viaggiare per lItalia alla
ricerca continua di nuovo materiale librario,
è ancora la zia Emilia che viene in suo
aiuto regalandogli una Balilla usata: sarà
questa la prima di una lunga serie di automobili,
strumento di lavoro primario per i librai antiquari
del 900.
I due giovani cominciano a percorrere lItalia,
a riempire la macchina di sacchi di libri: la
dicitura Acquisto intere biblioteche. Recomi
ovunque, che usava per gli annunci di ricerca
pubblicandola sui quotidiani, è già
molto indicativa del carattere di Arnaldo: recomi
è ununica parola, costa meno nei
testi a pagamento, mentre la parola ovunque è
tipica della sua frenesia di ricerca e gli dà
anche un certo senso dellavventura che sempre
collegherà a questo mestiere.
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Arnaldo Forni decide nel 1937 di fare il grande salto,
passando dal commercio ambulante al commercio fisso
con la libreria di via Galliera, in un periodo in cui
le prospettive del commercio librario antiquario in
Italia sono ancora promettenti.
I primi venti anni del Novecento sono considerati gli
anni doro del mercato antiquario di libri, influenzato
in Italia da figure come Ulrico Hoepli, Leo Samuel Olschki
e Tammaro De Marinis, ma anche se negli anni Trenta
gli esperti del settore notano i primi segnali di crisi,
nel complesso il mercato permette ancora di fare buoni
affari.
Quando Arnaldo Forni decide di entrare a far parte del
mondo dei librai antiquari, a Bologna sono attive almeno
una decina di librerie, anche se una delle più
importanti, la Libreria Antiquaria Zanichelli di Corte
Galluzzi 12, nata come sezione della libreria omonima
di piazza Galvani, aveva già cessato di pubblicare
i propri cataloghi nel 1934.
Tra le attività più significative presenti
a Bologna va segnalato il reparto antiquariato delle
Librerie Italiane Riunite, con sede in via Rizzoli 8,
una società di diverse grandi librerie italiane,
che pubblicava importanti cataloghi e organizzava vendite
allasta.
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Nella seconda metà degli anni Trenta a Bologna
sono attive diverse librerie antiquarie, alcune nate
da pochi anni, altre con una lunga tradizione alle spalle,
ma i clienti, in una città di 250.000 abitanti
sede di una grande università, non mancano. Le
più importanti erano le seguenti:
Libreria antiquaria di Augusto Gonni via dAzeglio
45
Casa del Bibliofilo di Giovanni Castellari via Castiglione
3-15
Roberto Casanova, succursale libreria Orsi piazza Aldrovandi
9/A
Vittorio Cavalieri dOro piazza Aldrovandi 3
Guglielmo De Rossi via Giuseppe Petroni 23
Mario Landi piazza San Domenico 5 (interno)
Ettore Menarini piazza Aldrovandi 5
Arnaldo Nanni via de Musei 8
Giuseppe Venturi via del Carro 7
Francesco Veronese via de Foscherari 19
Ernesto Martelli via Santo Stefano 43
Giuseppe Certani piazza Aldrovandi 3, poi via San Vitale
25
Francesco Sbisà viale Aldini 82
Librerie Antiquarie Riunite via Rizzoli 8
La Libreria antiquaria Zanichelli, corte Galluzzi 12,
nata come sezione antiquaria della libreria omonima,
pubblicò i propri cataloghi fino al 1934.
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17 maggio 1937: denuncia di esercizio individuale di
Bellotti Odila per lapertura di una attività
di vendita di libri usati in via Galliera 15.
Arnaldo Forni apre la sua prima libreria a Bologna
in via Galliera 15, intestandola alla moglie Odila Bellotti,
nata a Ferrara il 3 dicembre 1913, che Arnaldo aveva
sposato a Ferrara il 2 dicembre 1933.
La residenza della famiglia Forni è ancora a
San Giovanni in Persiceto, in via Sahati 3; si trasferiranno
a Bologna il 9 settembre 1937. Intanto il 29 agosto
1934 era nata la prima figlia, Giuseppina.
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Libreria Forni, catalogo.
Opere e opuscoli di varia materia a prezzi doccasione.
Novembre 1939.
Si tratta del primo catalogo, che è stato possibile
reperire, che documenta lattività della
libreria Forni.
Sono elencati 685 titoli, suddivisi per argomento (Bologna
e locali, DAnnunzio, etc), per la maggior parte
edizioni dellOttocento e del Novecento. Le descrizioni
sono essenziali, spesso senza indicazione di editore.
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Odila Bellotti in data 25 giugno 1940 denuncia che
la ragione sociale della ditta, LIBRERIA BELLOTTI ODILA,
viene modificata in LIBRERIA FORNI.
In base alle leggi antiebraiche approvate a partire
dal settembre 1938, la denunciante deve indicare anche
la razza di appartenenza: ariana.
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In data 19 settembre 1942 si certifica che Arnaldo
Forni è dipendente della Ditta Libreria Forni
di Odila Bellotti in qualità di viaggiatore.
Si certifica inoltre che Arnaldo non è esercente
in proprio.
La maggior parte delle società che Arnaldo Forni
crea nel corso della sua attività risultano intestate
alla moglie.
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Arnaldo Forni con la sorella Maria Angela,
a cui era molto legato, nel centro di Bologna nei primi
anni Quaranta. Subito dietro vi sono la sorella Gioconda,
a sinistra, e la moglie Odila a destra. |
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Via Galliera, primi anni Sessanta. In questa fotografia
di via Galliera, dei primi anni Sessanta, si notano
sotto il portico le vetrine della Libreria Forni-Galliera
e sulla soglia la titolare e moglie di Arnaldo Forni,
Odila Bellotti.
La denominazione della libreria era stata modificata
nel 1957 da LIBRERIA FORNI a LIBRERIA FORNI-GALLIERA.
Dal 22 aprile 1979 la denominazione tornerà ad
essere LIBRERIA FORNI.
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Nulla merx difficilior
cognitu
quam liber»
(Giacomo Morgante, Saggio di un Catalogo ragionato
di antiche e rare edizioni, stampate prima dellanno
1550, compresi alcuni incunaboli con note biografiche,
storiche, letterarie e critiche, Roma, Libreria romana,
1906, citato da Flavia Cristiano, Lantiquariato
librario in Italia, Roma, Gela, 1986, p. 3.
Il libraio antiquario e i suoi cataloghi
Nel 1937 Arnaldo Forni inizia lattività
di libraio antiquario, ma di cosa si occupava esattamente?
Il libraio antiquario commercia in libri antichi e doccasione,
quindi non tratta solo libri antichi ma anche pubblicazioni
più o meno recenti non più in commercio.
Non vi sono però regole precise e accettate da
tutti i librai sulle caratteristiche che definiscono
un libro come antico, mentre per le biblioteche si considerano
antiche le edizioni anteriori al 1831.
Le pubblicazioni moderne possono essere a volte più
difficilmente reperibili e quindi più rare di
molti libri antichi, come ad esempio il materiale riguardante
il movimento futurista, ricercatissimo dai collezionisti.
Molti altri elementi contribuiscono alla rarità
di un libro: la presenza di dediche dellautore
o di personaggi famosi, postille, ex-libris etc.
Nelle librerie antiquarie non si trovano in genere solo
libri, antichi o moderni, ma anche manoscritti, autografi,
stampe (litografie, calcografie etc) e materiale cosiddetto
minore, dalle cartoline ai manifesti, dai santini agli
ex-libris, dai bandi alle figurine.
La principale fonte di approvvigionamento del libraio
antiquario sono le biblioteche private, immesse sul
mercato in occasione della morte del possessore oppure
semplicemente vendute dai proprietari per ricavarne
un guadagno. Arnaldo Forni si recava in tutte le città
dItalia alla ricerca di biblioteche che, spesso,
acquistava in blocco.
Lo strumento fondamentale di lavoro per un libraio antiquario
è il catalogo, anche se le nuove tecnologie,
in particolare lacquisto di libri direttamente
on line su siti specializzati, rischiano di mettere
in crisi quella che è stata per secoli la più
importante vetrina del libraio.
Il catalogo, inviato a centinaia e a volte a migliaia
di clienti, ha sempre permesso di arrivare dovunque
con le proprie proposte, poiché la vendita diretta
presso la libreria raramente è sufficiente a
garantire unattività redditizia.
Nella storia del commercio librario dantiquariato
vi sono stati casi di raffinati cataloghi passati alla
storia, ad esempio i 13 volumi di Choix de livres anciens
rares et curieux en vente à la librairie ancienne
Leo S. Olschki, Florence, stampati tra il 1907 e il
1966, accanto a modesti cataloghi prodotti artigianalmente
su fogli ciclostilati.
La tipologia dei cataloghi è varia: i libri descritti
possono essere elencati senza alcun ordine, oppure in
ordine alfabetico per autore o cronologico; possono
essere suddivisi per materia, oppure il catalogo può
essere monografico, ad esempio comprendere solo cinquecentine
o soltanto libri di medicina.
La descrizione bibliografica può essere sommaria,
con importanti elementi della descrizione mancanti (ad
esempio il nome delleditore), oppure accurata,
fino ad arrivare ad essere molto accurata e analitica.
Questi livelli descrittivi non variano solo da libraio
a libraio, ma anche nei diversi cataloghi di uno stesso
libraio.
Lultimo elemento, fondamentale, di un catalogo
è naturalmente lindicazione dei prezzi
di vendita.
Purtroppo fino a non molti anni fa i cataloghi dei librai
antiquari, ma il discorso vale anche per i cataloghi
editoriali, non erano oggetto di particolare attenzione
da parte delle biblioteche: una volta utilizzati per
eventuali acquisti, venivano eliminati. Ora i cataloghi
di molti librai antiquari sono diventati addirittura
più difficili da trovare dei libri rari che elencavano
per la vendita.
La Biblioteca dellArchiginnasio, anche grazie
allaiuto dei librai bolognesi, sta cercando di
recuperare e conservare questi strumenti fondamentali
per la conoscenza del commercio librario in Italia.
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La Libreria Forni continua la propria
attività anche durante il periodo bellico,
ma la minaccia dei bombardamenti costringe Arnaldo
a ritornare con la famiglia a San Giovanni in Persiceto
il 13 luglio 1943: dopo pochi giorni, il 16 luglio,
Bologna verrà colpita dal primo di una lunga
serie di pesanti bombardamenti.
Pochi mesi prima, il 13 marzo 1943 era nata la seconda
figlia, Aurelia.
Nel catalogo del 1942 sono descritte 2290 pubblicazioni,
per la maggior parte dellOttocento e del Novecento,
suddivise per materie e descritte in modo essenziale. |
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Il primo acquisto documentabile
presso la Libreria Forni da parte della Biblioteca
dellArchiginnasio risale al 1940.
Si tratta di tre pubblicazioni descritte nel Catalogo
Forni del febbraio 1940, tra cui una cinquecentina
veneziana al prezzo di £. 80, su cui viene
effettuato lo sconto del 10%. |
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Grunii Corococtae Porcelli testamentum.
Laurentii Abstemii Maceratensis Hecatomythium secundum.
Eiusdem Libellus de verbis communibus,
impressum Venetijs, per Georgium de Rusconibus Mediolanensem,
1520 die primo mensis Martij
La cinquecentina acquistata dalla Libreria Forni, considerata
rara, viene ingressata e collocata nella Sala 16, dove
sono conservati i codici manoscritti e gli esemplari
di edizioni rare.
Nel 1940 vengono acquistate 83 pubblicazioni destinate
alla Sala 16, tra cui molti incunaboli, ma solo in minima
parte reperite da librai antiquari bolognesi. La maggior
parte vengono acquistate a Modena, presso la libreria
G.T. Vincenzi et nipoti di Dante Cavallotti. Tre edizioni
provengono dalla Libreria antiquaria Umberto Saba di
Trieste.
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Tre cataloghi di librerie
antiquarie bolognesi usciti nel 1937, quando Arnaldo apre
la libreria Forni: 58° Catalogo della Libreria antiquaria
Mario Landi, Casa del Bibliofilo, Libreria antiquaria
Francesco Veronese. |
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