Biblioteca dell'Archiginnasio, 5 giugno – 7 luglio 2007
   
     
ITINERARIO MOSTRA
   
La storia della rivista
I temi della rivista
I direttori della rivista
La banca dati
 
Dal sindaco al podestà
La Direttissima Bologna-
Firenze
Organizzazione del territorio
Architettura e urbanistica
Il Littoriale
Lo sport
Arte e storia (1)
Arte e storia (2)
Vita scolastica (1)
Vita scolastica (2)
Vita fascista (1)
Vita fascista (2)
Figure e profili
Sguardi di interni
Moda e cucina
Pubblicità e statistica
I temi della rivista
   



Alcune pagine del bollettino statistico.



Uno dei bozzetti selezionati nel concorso per la scelta della copertina del 1934.


Il concorso per la scelta della copertina del 1931.

I contenuti e gli argomenti trattati all'interno della rivista municipale cambiano diverse volte nel corso della sua vicenda editoriale, in particolare durante gli anni coincidenti con l'affermazione del Regime fascista.
Nata essenzialmente come strumento di informazione civica gestito direttamente dall'Amministrazione a favore dei cittadini, nel quale grande importanza ha la parte dedicata alla statistica e alla demografia, la pubblicazione col passare degli anni assume sempre maggiori ambizioni editoriali.
Gli articoli sono in genere accompagnati da una ricca e preziosa componente illustrativa, nella quale si fa largo impiego dell'immagine fotografica. L'uso della fotografia, in particolare per fini propagandistici, aumenta poi esponenzialmente con il progressivo consolidarsi del Regime.
In ogni numero vi è una prima parte composta di articoli di argomento vario, ma soprattutto culturale, una seconda di brevi rubriche più o meno fisse, come Vita scolastica, Vita intellettuale, Vita municipale, Biblioteche e musei, e una terza parte con tabelle e diagrammi demografici e statistici.

Tra le tematiche affrontate con maggiore attenzione dalla rivista figurano senza dubbio quelle architettonico-urbanistiche: a partire dall'approvazione del nuovo piano regolatore urbano in sostituzione di quello, ormai sorpassato, del 1889, per finire con tutte quelle opere più o meno importanti, le cui varie fasi di realizzazione vengono seguite con estremo interesse: per esempio, la costruzione della linea ferroviaria Direttissima Bologna-Firenze; il nuovo aeroporto costruito nei pressi di Borgo Panigale e utilizzabile anche per il trasporto civile; il nuovo stadio, il Littoriale, fortemente voluto dal podestà e deputato Leandro Arpinati e utilizzato non solo per le manifestazioni sportive ma anche per le fiere e le esposizioni nazionali e internazionali; la nuova arteria cittadina poi ribattezzata via Roma che collega Piazza Malpighi alla stazione ferroviaria; l'ampia urbanizzazione delle fasce periferiche, nelle quali si realizzano da una parte eleganti insediamenti residenziali, dall'altra costruzioni di edilizia più popolare, tra cui l'originale Villaggio della rivoluzione fascista nei pressi dello stadio, fino alle case "popolarissime" edificate per le famiglie più povere, spesso espulse dalle loro case in seguito agli sventramenti effettuati nel centro storico.

Nonostante il carattere spesso autocelebrativo e inevitabilmente allineato alle direttive imposte dal Regime, il periodico municipale rappresenta comunque ancora oggi un'importante fonte per lo studio della storia di Bologna in epoca fascista, sia per le informazioni che fornisce - per così dire - volontariamente al lettore, in modo diretto con gli argomenti e i temi trattati, sia per tutte quelle informazioni che fornisce in modo quasi involontario, come per esempio notizie sul costume e la vita quotidiana, e tutti quei dati ricavabili in particolare dall'analisi e dallo studio dell'apparato iconografico e fotografico di corredo agli articoli.
L'interesse incontrato da alcune rubriche fisse favorisce, nel corso degli anni Trenta, l'uscita di alcuni volumi monografici ricavati riunendo in volume articoli apparsi sulla rivista negli anni precedenti.

Anche la grafica della rivista si modifica nel corso del tempo: in origine molto semplice e lineare, la struttura interna si evolve e migliora graficamente negli anni fino ad assumere, durante la seconda metà degli anni Trenta, l'aspetto tipico delle riviste di cronaca e di informazione diffuse a livello nazionale in quel periodo: per esempio, la grandezza del carattere utilizzato per i testi degli articoli aumenta, così gli spazi tra testo e immagini si fanno più ampi ed armonici.
La copertina di ogni annata della rivista si presenta in una veste grafica diversa da quella dell'anno precedente. Alcuni anni l'incarico di disegnare la copertina viene affidato direttamente dalla redazione ad artisti bolognesi, in altri casi, come nel 1926, 1928, 1929 e dal 1931 al 1934 viene invece indetto un concorso a livello nazionale per scegliere la copertina che avrebbe accompagnato tutti i numeri della rivista per l'anno successivo. La partecipazione al concorso è sempre molto numerosa e vi prendono parte diversi artisti e illustratori, non solo bolognesi.

(Testi a cura di Marcello Fini)


I titoli di alcune delle rubriche più o meno fisse ospitate nella rivista.



Le copertine di alcuni dei testi pubblicati a partire
dagli articoli apparsi sulla rivista riuniti in volume.


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