Alcune pagine del bollettino statistico.
Uno dei bozzetti selezionati nel
concorso per la scelta della copertina del 1934.
Il concorso per la scelta della copertina
del 1931.
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I contenuti e gli argomenti trattati all'interno della
rivista municipale cambiano diverse volte nel corso
della sua vicenda editoriale, in particolare durante
gli anni coincidenti con l'affermazione del Regime fascista.
Nata essenzialmente come strumento di informazione civica
gestito direttamente dall'Amministrazione a favore dei
cittadini, nel quale grande importanza ha la parte dedicata
alla statistica e alla demografia, la pubblicazione
col passare degli anni assume sempre maggiori ambizioni
editoriali.
Gli articoli sono in genere accompagnati da una ricca
e preziosa componente illustrativa, nella quale si fa
largo impiego dell'immagine fotografica. L'uso della
fotografia, in particolare per fini propagandistici,
aumenta poi esponenzialmente con il progressivo consolidarsi
del Regime.
In ogni numero vi è una prima parte composta
di articoli di argomento vario, ma soprattutto culturale,
una seconda di brevi rubriche più o meno fisse,
come Vita scolastica, Vita intellettuale, Vita municipale,
Biblioteche e musei, e una terza parte con tabelle
e diagrammi demografici e statistici.
Tra le tematiche affrontate con maggiore attenzione
dalla rivista figurano senza dubbio quelle architettonico-urbanistiche:
a partire dall'approvazione del nuovo piano regolatore
urbano in sostituzione di quello, ormai sorpassato,
del 1889, per finire con tutte quelle opere più
o meno importanti, le cui varie fasi di realizzazione
vengono seguite con estremo interesse: per esempio,
la costruzione della linea ferroviaria Direttissima
Bologna-Firenze; il nuovo aeroporto costruito nei pressi
di Borgo Panigale e utilizzabile anche per il trasporto
civile; il nuovo stadio, il Littoriale, fortemente voluto
dal podestà e deputato Leandro Arpinati e utilizzato
non solo per le manifestazioni sportive ma anche per
le fiere e le esposizioni nazionali e internazionali;
la nuova arteria cittadina poi ribattezzata via Roma
che collega Piazza Malpighi alla stazione ferroviaria;
l'ampia urbanizzazione delle fasce periferiche, nelle
quali si realizzano da una parte eleganti insediamenti
residenziali, dall'altra costruzioni di edilizia più
popolare, tra cui l'originale Villaggio della rivoluzione
fascista nei pressi dello stadio, fino alle case "popolarissime"
edificate per le famiglie più povere, spesso
espulse dalle loro case in seguito agli sventramenti
effettuati nel centro storico.
Nonostante il carattere spesso autocelebrativo e inevitabilmente
allineato alle direttive imposte dal Regime, il periodico
municipale rappresenta comunque ancora oggi un'importante
fonte per lo studio della storia di Bologna in epoca
fascista, sia per le informazioni che fornisce - per
così dire - volontariamente al lettore, in modo
diretto con gli argomenti e i temi trattati, sia per
tutte quelle informazioni che fornisce in modo quasi
involontario, come per esempio notizie sul costume e
la vita quotidiana, e tutti quei dati ricavabili in
particolare dall'analisi e dallo studio dell'apparato
iconografico e fotografico di corredo agli articoli.
L'interesse incontrato da alcune rubriche fisse favorisce,
nel corso degli anni Trenta, l'uscita di alcuni volumi
monografici ricavati riunendo in volume articoli apparsi
sulla rivista negli anni precedenti.
Anche la grafica della rivista si modifica nel corso
del tempo: in origine molto semplice e lineare, la struttura
interna si evolve e migliora graficamente negli anni
fino ad assumere, durante la seconda metà degli
anni Trenta, l'aspetto tipico delle riviste di cronaca
e di informazione diffuse a livello nazionale in quel
periodo: per esempio, la grandezza del carattere utilizzato
per i testi degli articoli aumenta, così gli
spazi tra testo e immagini si fanno più ampi
ed armonici.
La copertina di ogni annata della rivista si presenta
in una veste grafica diversa da quella dell'anno precedente.
Alcuni anni l'incarico di disegnare la copertina viene
affidato direttamente dalla redazione ad artisti bolognesi,
in altri casi, come nel 1926, 1928, 1929 e dal 1931
al 1934 viene invece indetto un concorso a livello nazionale
per scegliere la copertina che avrebbe accompagnato
tutti i numeri della rivista per l'anno successivo.
La partecipazione al concorso è sempre molto
numerosa e vi prendono parte diversi artisti e illustratori,
non solo bolognesi.
(Testi a cura di Marcello Fini)
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I titoli di alcune delle rubriche
più o meno fisse ospitate nella rivista.
Le copertine di alcuni dei testi pubblicati
a partire
dagli articoli apparsi sulla rivista riuniti in volume.
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