Artisti, mostre e attualità: cronache e studi sull'arte
a Bologna
L'argomento artistico veniva trattato nelle pagine della rivista
sotto vari aspetti: da un lato c'era molta attenzione per l'attualità,
per gli artisti contemporanei, per le mostre che si inauguravano
in città o altrove, ma con risvolti cittadini; dall'altro
si cercava la collaborazione di valide firme per trattare temi
di arte antica - medievale e moderna - informando su nuove scoperte
o nuove interpretazioni, proponendo analisi su singole opere o
su singoli artisti o panoramiche su momenti particolari del percorso
artistico cittadino. Nel notevole numero dei collaboratori di
ambito storico-artistico spiccano i nomi di studiosi stranieri
o di famiglia straniera come Wart Arslan, (1899-1968), Heinrich
Bodmer (1885-1950), Caterina (Katalin) Pasztoryne Alcsuti (attiva
fra il 1932 e il 1943), William Suida (1877-1959), Jacob Hess
(1885-1969) e degli italiani Adriana Arfelli (1907-1971), Cesare
Gnudi (1910-1981), Enrico Mauceri (1869-1966), direttore della
Pinacoteca bolognese dal 1929 al 1936, Igino Benvenuto Supino
(1858-1940), Francesco Filippini (1874-1951), Rezio Buscaroli
(1895-1971), pittore imolese di simpatie socialiste.
Aldo Foratti (1881-1964), Giuseppe Rivani (1894-1967) e Guido
Zucchini (1882-1957) vi pubblicarono alcuni dei loro più
qualificati studi sull'arte e l'architettura bolognesi.
Arte per il Regime- Storia per il Regime
Il taglio dato alla maggior parte degli articoli era generalmente
neutro, salvo qualche richiamo d'obbligo alla romanità
e italianità, e solo in qualche caso era apertamente indirizzato
alla glorificazione del regime fascista, alla lode, retorica e
magniloquente, delle sue realizzazioni. Nei casi più discreti
una frase, un giudizio indicavano già l'elogio di prammatica
al regime fascista; nei casi più evidenti gli Autori infarcirono
talmente gli argomenti storici o artistici di lodi retoriche e
sperticate al governo che ne venne disturbata anche la serietà
complessiva del lavoro, come nel caso di Umberto Cesarano (attivo
fra il 1930 e il 1935) per gli articoli su Ottaviano Augusto o
sul Medioevo bolognese, di Italo Cinti (attivo fra il 1927 e il
1935) sugli artisti contemporanei, di Ivo Luminasi (1882-1950)
su vari argomenti storico-artistici. La vulcanica attività
del giornalista, artista futurista, uomo politico interventista
Francesco Meriano (1896-1934) si esplicitò anche in vari
articoli di argomento storico.
Nelle pagine della rivista, almeno fino al 1938, trovarono tuttavia
posto anche scritti di studiosi ebrei, come Ermanno (Hermann)
Loevinson, scomparso nel 1943 nel campo di concentramento di Auschwitz,
Igino Benvenuto Supino, William Suida, costretto a fuggire da
Vienna negli Stati Uniti nel 1939, e Lionello Levi (1895-1984),
musicologo.
(Testi e scelta delle immagini a cura di Paola Foschi)
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Dicembre 1931
Enrico Mauceri, La Pinacoteca di Bologna |
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Marzo 1931
Wart Arslan, Osservazioni intorno agli
affreschi della Cappella Bolognini in S. Petronio |
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Settembre 1932
Aldo Foratti, I Profeti di Jacopo della
Quercia |
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Gennaio 1935
Cesare Gnudi, Sebastiano Mazzoni e le
origini del Crespi |
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Giugno 1930
Rezio Buscaroli, Annibale Carracci paesista
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Ottobre-novembre 1938
Guido Zucchini, Collezioni comunali
d'arte |
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Febbraio 1930
Francesco Filippini, L'incoronazione
di Carlo V e il suo ritratto dipinto da Tiziano |
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Marzo 1928
Giulio Ricci, I Palazzi Pepoli in via Castiglione |
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Gennaio 1930
Giuseppe Rivani, Monumenti insigni della
nostra Provincia.
L'antica Pieve di Sala Bolognese e i suoi restauri |
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Novembre-dicembre 1936
Giuseppe Rivani, Architettura protoromanica
ravennate in Bologna. L'antica torre cilindrica della Cattedrale
di S. Pietro |
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