Biblioteca dell'Archiginnasio, 5 giugno – 7 luglio 2007
   
     
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La rubrica "Vita fascista"
La rubrica "Vita fascista" appare per la prima volta nel gennaio 1927 (dal 1936 diventa "Vita della Decima legio", poi "Decima legio") fornendo notizie sull'attività a Bologna del PNF e delle varie organizzazioni fasciste (GIL, Gioventù italiana del Littorio; OND, Opera nazionale dopolavoro; GUF, Gruppi universitari fascisti etc).
Il Fascio di Bologna aveva un proprio periodico, "L'Assalto", fondato nel 1920, ma la rivista del Comune entrava anche nelle case dei bolognesi che non leggevano "L'Assalto" ed andava quindi utilizzata come ulteriore strumento di diffusione capillare della propaganda.
Nella rubrica era dato un grande risalto alla memoria dei 53 "martiri della Rivoluzione fascista", spesso paragonati ai martiri risorgimentali ed ai caduti della Grande Guerra, a cui fu dedicato un grande Sacrario in Certosa, oltre alla cappella dedicata ai caduti fascisti che si trovava presso la Casa del Fascio, in via Manzoni, 4, attuale sede del Museo civico medievale.

I Gruppi rionali fascisti, l'occhio del regime
"Vita fascista" riporta molte notizie sull'attività dei Gruppi rionali fascisti, le sedi circoscrizionali del PNF presenti nei grandi centri urbani.
Si trattava di vere e proprie Case del Fascio decentrate, ubicate nei luoghi strategici della città, pensate con l'obiettivo di effettuare in modo capillare la sorveglianza politica della popolazione (specialmente in zone "infette" dove vi era ancora una forte presenza di antifascisti) e diffondere ovunque la propaganda del PNF:
"Il gruppo controlla, con occhio vigile, il quartiere e la contrada, la famiglia e l'individuo." (Torquato Nanni, Leandro Arpinati e il Fascismo bolognese, Bologna, edizioni Autarchia, 1927, p. 150).
Svolgevano una intensa attività non solo politica, ma anche assistenziale, culturale e ricreativa, con l'intento di fascistizzare ogni momento della vita, anche privata, dei cittadini.
Ogni gruppo (17 nel 1930, 13 nel 1939) era retto da un fiduciario nominato dal federale di Bologna, ed era intitolato ad un martire della Rivoluzione fascista, tranne uno, intitolato fino al 1933 a Leandro Arpinati, prima che cadesse in disgrazia.
Il controllo capillare del territorio era assicurato da ulteriori sedi decentrate, i Settori, piccoli nuclei dipendenti dal Gruppo rionale della zona (erano 29 negli anni 1937-38).

I Gruppi rionali fascisti nel 1933
1. Leandro Arpinati, via degli Angeli, 16
2. Celestino Cavedoni, S. Viola (via Emilia Ponente, 131)
3. Filippo Corridoni, Viale Masini, 5
4. Edgardo Gardi, c/o castello Cassarini, via Castelmerlo, 6
5. Gesù Ghedini, a Corticella
6. Giulio Giordani, via Saragozza, 217
7. Natalino Magnani, Piazza di Porta S. Stefano
8. Sebastiano Monari, via Toscana, 69-71
9. Clearco Montanari, alla Pescarola
10. Gian Carlo Nannini, via Luigi Serra, 7
11. Oscar Paoletti, via P. Muratori, 1/2
12. Andrea Tabanelli, a Porta Lame
13. Giorgio Tinti, al Pontevecchio (via Oretti, 21)
14. Augusto Baccolini, a Monte Donato

(Testi e scelta delle immagini a cura di Maurizio Avanzolini)

Decima Legio. Casa del fascio.
Novembre-dicembre 1936
Decima Legio.
Aprile 1927
Casa del fascio. Cappella dedicata ai Caduti fascisti.
Gruppo rionale fascista "Clearco Montanari" Gruppo rionale fascista " Giorgio Tinti"
Marzo 1935
Gruppo rionale fascista "Clearco Montanari", alla Pescarola.

Novembre 1933
Gruppo rionale fascista "Giorgio Tinti", al Pontevecchio (via Oretti 21).

Gruppo rionale fascista "Natalino Magnani" Gruppo rionale fascista "Filippo Corridoni"
Gennaio 1934
Gruppo rionale fascista "Natalino Magnani", Piazza di Porta S. Stefano.
Novembre 1934
Gruppo rionale fascista "Filippo Corridoni", Viale Masini, 5.
Le cosiddette "cartoline rosse di Starace" (Achille Starace, segretario nazionale del PNF), con cui si era precettati per svolgere servizi in occasione di manifestazioni del regime.
Il precettato della cartolina in alto doveva presentarsi in servizio, in divisa, per una adunata in occasione dell'anniversario della Marcia su Roma del 28 ottobre 1922. Il precettato della cartolina in basso si dichiara ammalato.
PNF. Gioventù italiana del Littorio. Comando federale giovani fascisti. X legio.
Comando rionale giovani fascisti " N. Magnani"
Ruolino di squadra. S.d.

Nei ruolini di squadra il comandante della squadra compilava una scheda di ogni fascista iscritto al gruppo rionale (professione, titolo di studio, esperienze nell'uso delle armi, possesso della divisa etc), annotando la partecipazione alle varie adunate.

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