Il Piano Regolatore del 1889
"Redatto nel 1881, il piano edilizio e di ampliamento venne approvato con legge nel 1889 e rimase legalmente in vigore per quasi settant'anni - anche se rispettato solo in parte e negli ultimi tempi praticamente ignorato - condizionando in modo determinante il carattere e lo sviluppo della città. In linea con la dottrina urbanistica del tempo, il piano prevedeva notevoli modifiche al tessuto dell'antica città entro le mura, che si sarebbero dovute abbattere per saldare senza soluzioni di continuità il vecchio centro alle aree esterne di ampliamento, ritenute necessarie in previsione di un aumento medio annuo di 1200 abitanti"
(Franco Bergonzoni, Venti secoli di città. Note di storia urbanistica bolognese, Bologna, Ist. "Carlo Tincani", 1989, p. 104)

Concorsi
La Rivista segue e documenta lo svolgimento dei numerosi concorsi architettonici tenutisi a Bologna nel corso del Ventennio: spiccano quelli indetti per il monumento ai caduti, per il completamento della facciata di San Petronio e per la sistemazione del nodo via Ugo Bassi - via San Felice - via Roma (attuale via Marconi).

Concorso per il completamento della facciata di San Petronio
"…nell'euforia trionfalistica del Ventennio, il problema della facciata da semplice questione di puntiglio municipale andò colorandosi di tinte politico-propagandistiche: ormai, si riteneva da molti, i tempi erano maturi perché il secolare problema, che dal Rinascimento si trascinava irrisolto, venisse preso di petto e superato dal "genio italico" finalmente risorto a nuova vita sotto la spinta del nuovo corso politico inaugurato dal potere mussoliniano. Così nel 1933, il 28 febbraio, usciva il bando di concorso "per il disegno della facciata della chiesa di S. Petronio""
(Mario Fanti, Il concorso per la facciata di San Petronio nel 1933-1935, in "Il Carrobbio", II (1976), pp. 162-163)

Concorso per la nuova via Roma
"Viabilità, igiene ed estetica: il "Bando di Concorso per un progetto di sistemazione della nuova via Roma, di fronte a Piazza Malpighi e della zona adiacente" elencava tre esigenze prioritarie, una sorta di linee guida per la formulazione delle proposte progettuali"
(Federica Legnani, Via Roma, 1936-1937, in Norma e arbitrio. Architetti e ingegneri a Bologna 1850-1950, a cura di Giuliano Gresleri e Pier Giorgio Massaretti, Venezia, Marsilio, 2001, p. 287)
"Furono premiati ex-aequo i progetti di Galliano Rabbi, Aldo Pini, Alfio Susini e Annibale Vitellozzi (motto: FELSINA 37); Arnaldo Massimo Degli Innocenti (motto: K. 12); Nino Bertocchi, Piero Bottoni, Gian Luigi Giordani, Alberto Legnani, Mario Pucci e Giorgio Ramponi (motto: PORTA STIERA 6)… All'incrocio fra via Ugo Bassi e via San Felice, Bertocchi, Bottoni, Giordani, Legnani, Pucci e Ramponi progettarono una piazza di forma allungata (intitolata ad Augusto), dove confluiva anche via del Pratello. La quinta a nord di tale piazza era costituita da un edificio a sviluppo lineare, piuttosto alto, che copriva completamente il palazzo del Gas e separava l'imbocco di via Roma vero e proprio, ottenendo così un altro spazio, attraversato anche dal nuovo prolungamento di via Montegrappa, che confluiva poi in via San Felice all'altezza di piazza dell'Abbadia, mentre il suo congiungimento con via Ugo Bassi era stato previsto all'altezza di via Oleari"
(Federica Legnani, Via Roma, 1936-1937, in Norma e arbitrio. Architetti e ingegneri a Bologna 1850-1950, a cura di Giuliano Gresleri e Pier Giorgio Massaretti, Venezia, Marsilio, 2001, p. 294)

(Testi e scelta delle immagini a cura di Giacomo Nerozzi)