Biblioteca dell'Archiginnasio, 5 giugno – 7 luglio 2007
   
     
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Fin dai primi anni, il fascismo trionfante manifesta l'esigenza di legittimarsi e di legittimare i propri esponenti. Attraverso i testi e l'iconografia la nuova classe dirigente si celebra, si mostra e si racconta, costruisce i propri miti. La presenza ossessiva di Mussolini testimonia l'affermarsi di un vero culto della personalità, ma anche a livello locale il Fascismo crea i suoi eroi. Emblematica fu la figura di Giulio Giordani, ucciso durante i fatti di Palazzo d'Accursio, considerato a tutti gli effetti un martire fascista nonostante la sua appartenenza al movimento nazionalista.

L'operazione di legittimazione culturale del regime si concretizzò nella costruzione di un Pantheon di personaggi, talvolta opportunamente rimodellati, attraverso i quali esprimere il proprio ideale di uomo fascista. Non a caso "Pantheon bolognese" sarà il nome di una rubrica che nel 1929 venne dedicata alle biografie di bolognesi illustri. A livello locale, si costruì un'idea della bolognesità che doveva contribuire anche pacificare una città profondamente colpita dalle sanguinose lotte che avevano portato all'avvento del fascismo. Nel Pantheon della rivista municipale trovano spazio gli eroi del Risorgimento come Garibaldi, artisti come Carducci o Wagner, ma anche un maestro del libero pensiero non certo omologabile al Fascismo come Augusto Murri, celebrato nel 1931 come uno dei tre cittadini onorari di Bologna con Mussolini e Arpinati.

Accanto alle rievocazioni storiche fioriscono gli articoli biografici, ma anche le rubriche di necrologio o le commemorazioni di personalità più o meno illustri. Trovano così spazio sulle pagine della rivista, all'interno delle varie rubriche, le biografie di personaggi minori, protagonisti della vita quotidiana e amministrativa della città, come maestri, funzionari pubblici, bibliotecari o medici.

Luglio 1937
Sovraccoperta per il numero speciale dedicato a Guglielmo Marconi.
Nel Pantheon fascista testimoniato dalla rivista del Comune un posto speciale spetta a Guglielmo Marconi (1874 - 1937) vero uomo simbolo del Fascismo e soprattutto bolognese di nascita. A Guglielmo Marconi, in occasione della sua morte, è dedicato l'intero numero di luglio 1937. Il numero di risultati ricercando "Guglielmo Marconi" nella banca dati della rivista è secondo solo a quelli ottenuti cercando "duce".
Febbraio 1927
Carranti Antonio (1871 - 1930).
Giuseppe Albini (1863 - 1933).
Novembre 1934
Giulio Giordani (1878 - 1920), avvocato, mutilato di guerra, consigliere comunale della minoranza nazionalista, venne ucciso nell'Aula del Consiglio comunale il 21 novembre 1920 giorno di insediamento della nuova Giunta socialista.
I fascisti aggredirono i manifestanti che festeggiavano in Piazza Maggiore ne seguì un confuso conflitto a fuoco che raggiunse l'Aula del Consiglio, durante gli scontri vennero uccisi undici socialisti e altri cinquanta furono feriti.
Aprile 1932
Giuseppe Garibaldi.
Acquerello di Giulio Ricci (1807 - 1882).
Febbraio 1928
Giosue Carducci.
Da uno studio dal vero di Giulio Ricci (1835 - 1907).
Febbraio 1933
Richard Wagner.
Disegno sintetico di Fausto Giorno (1813 - 1883).
Maggio 1931
Augusto Murri (1841 - 1932).
Luglio 1929
Caricatura di Marconi.
Marzo 1930
Guglielmo Marconi da un disegno a penna di Giulio Ricci.

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