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Il fondo librario
Rabbi è pervenuto alla Biblioteca comunale dellArchiginnasio
nel giugno 1959, per volontà testamentaria del suo possessore,
Luigi Rabbi, scomparso nel marzo dello stesso anno.
La catalogazione in rete si è svolta per la maggior parte
tra il marzo 2005 e il novembre 2007. Attualmente sono presenti
nella banca dati del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN) 3.543
libri ed opuscoli, antichi e moderni, con collocazione Rabbi.
La catalogazione delle edizioni antiche e dei periodici è
ancora in fase di completamento.
Questa biblioteca privata, costituita da circa 4.180 unità
bibliografiche, di cui 860 antiche e circa 60 testate di periodici,
ha un profilo prevalentemente storico-letterario, che riflette la
formazione
umanistica del possessore e la sua passione di erudito e di bibliofilo.
Tra le opere antiche
si trovano alcune rare cinquecentine ed edizioni di pregio del Sei-Settecento.
Le pubblicazioni moderne comprendono in prevalenza testi originali
di classici della letteratura latina e italiana, opere di filosofia,
storia, critica letteraria, cui si aggiungono raccolte di fiabe,
novelle, commedie e romanzi di fine Ottocento e inizio Novecento,
con significativa presenza di edizioni francesi. Non privi di interesse
i testi scolastici, curati da autorevoli studiosi. La maggior parte
dei libri è contrassegnata dallex libris di Luigi Rabbi,
che si presenta in due differenti tipi: uno, forse il primo ad essere
utilizzato, è contraddistinto dai simboli massonici di squadra
e compasso allinterno di un tondo, con il nome del possessore
circoscritto; laltro, epigrafico, reca la dicitura "Biblioteca
Luigi Rabbi" inserita in un cerchio.
Luigi Rabbi nacque
a Bologna l11 settembre 1890. Suo padre Antonio, laureato
presso lAteneo bolognese in Diritto civile e canonico, era
stato il precettore del conte Francesco Cavazza. Rimasto orfano
alletà di sei anni, Luigi frequentò come convittore
il Collegio San Luigi, dal 1899 al 1906, completandovi i soli studi
ginnasiali. Esonerato dal servizio militare nel 1917 per motivi
di salute, non laureato, visse da benestante, dedicandosi
allamministrazione del proprio patrimonio ed agli studi filologico-eruditi,
documentati dalle numerose note marginali che corredano le pagine
dei suoi libri. Morì a Casalecchio di Reno il 17 marzo 1959,
dopo aver nominato lOpera Pia dei Poveri Vergognosi di Bologna
erede universale del suo patrimonio, tranne il cospicuo fondo librario,
donato alla Biblioteca comunale dellArchiginnasio.
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