Tesori in soffitta 10 anni di catalogazione informatizzata dei "fondi pregressi"  
   


12
345
67

Clicca per ingrandire

11 - Fondo Giuseppe Saitta

SCHEDA FONDI NEL WEB >>

A partire dal 25 gennaio 1966, in esecuzione del testamento redatto il 2 luglio 1964, la libreria di Giuseppe Saitta entra a far parte della Biblioteca dell’Archiginnasio. Il materiale è stato catalogato tra il 2002 e il 2004 e risulta composto da 2.760 documenti. Contiene, oltre a un piccolo nucleo di volumi antichi, libri moderni di varia cultura, in prevalenza di filosofia, storia, letteratura. Particolarmente interessante è la raccolta di riviste alle quali Saitta collaborò o che lui stesso diresse.
I numerosi opuscoli ed estratti, spesso rilegati in miscellanee dallo stesso proprietario, presentano a volte dediche manoscritte degli autori, amici, colleghi o estimatori, tra cui numerose figure di spicco nella cultura del tempo, da Giovanni Gentile a Giovanni Spadolini.

Giuseppe Saitta
nacque a Gagliano Castelfranco (Enna) il 7 novembre 1881 e morì a Bologna il 20 dicembre 1965. Si laureò con Giovanni Gentile a Palermo nel 1909.
Fu insegnante in numerosi licei, tra cui a Bologna il Minghetti e il Galvani (1917). Professore universitario dal 1925.
Dal 1932 al 1952 tenne la cattedra di Filosofia morale e poi di Filosofia teoretica all’Università di Bologna. Possiamo suddividere la sua produzione scientifica in tre campi:
- scritti filosofici, in cui si distacca dall’attualismo gentiliano per avvicinarsi alle istanze dell’esistenzialismo: Lo spirito come eticità (1921), La personalità umana e la nuova coscienza illuministica (1938), La libertà umana e l’esistenza (1940);
- scritti di storia della filosofia, specialmente relativi al Rinascimento; in particolare si occupò di Cusano e soprattutto di Ficino, pienamente rivalutato e posto al centro della rinascita filosofica italiana: La filosofia di Marsilio Ficino (1923);
- scritti di educazione: Disegno storico dell’educazione (1923-26).
Fra gli episodi significativi della sua vita, tutti riconducibili al suo spirito indipendente, possiamo ricordare la direzione della rivista "Vita Nova", che fu chiusa dal Regime nel 1933 senza spiegazioni. Nel 1937 fu radiato dal PNF a seguito dell’articolo Dopo la riforma Gentile su "La Diana scolastica". La commemorazione di Giovanni Gentile nel 1944 gli costerà la sospensione per un anno (1945) dall’insegnamento per volontà della Commissione ministeriale per l’epurazione. A partire dal 1957, anno della sua collocazione a riposo, gli vennero conferite numerose onorificenze dall’Università di Bologna e dalla Presidenza della Repubblica per i suoi meriti scientifici e educativi.

>> I DOCUMENTI ESPOSTI
 

© 2008 Biblioteca dell'Archiginnasio. Data di creazione: marzo 2008