LA PRIMA VITA
Poco più di cento anni fa, nel 1910, Teresita
Mariotti Zanichelli faceva il suo ingresso in Archiginnasio non
come lettrice, ma come impiegata: era la prima donna a lavorare
nella nostra Biblioteca. Teresita non era una delle pioniere che
avevano rivendicato ed ottenuto, fra la fine dell'Ottocento e
l'inizio del Novecento, per se stesse e per il loro sesso, nuove
opportunità nel mondo del lavoro e delle professioni: era una
signora borghese di quarantanove anni, vedova di un professore
universitario, che aveva trascorso la prima parte della vita ad
occuparsi della famiglia.
La vedovanza, in assenza di altre risorse economiche, la costrinse
ad entrare nel mondo del lavoro con il modesto incarico di
impiegata straordinaria.
Nata nel Regno di Sardegna un mese prima della
proclamazione dell'Unità d'Italia, morirà, cittadina della nuova
Repubblica Italiana, all'età di ottantotto anni, attraversando due
guerre mondiali e grandi trasformazioni sociali ed economiche, con
una biografia per alcuni aspetti molto singolare.
Teresita nacque a Novara, il 25 febbraio 1861,
città dove il padre era vice governatore. Il nome dagli echi
garibaldini (Teresita era una dei figli di Garibaldi e Anita) e la
carriera del padre fanno pensare ad un ambiente risorgimentale e
patriottico. Quando nacque Teresita, il padre era già cinquantenne.
Teresita rimase orfana a undici anni e si trasferì a Bologna con la
madre e il fratello maggiore di tre anni. Qui i due fratelli
Mariotti ricevettero un'istruzione adeguata al loro ceto e al loro
sesso: Pietro si laureò in giurisprudenza, mentre Teresita diventò
maestra.
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Patente di maestra
normale per l'insegnamento elementare di
grado superiore, conferita a Teresita Mariotti dal regio
provveditore agli studi della provincia di Bologna, Ernesto Masi,
26 febbraio 1879.
La "scuola normale" prevedeva un corso triennale al termine del
quale si era abilitati all'insegnamento in tutte le classi
elementari. All'epoca vi erano anche le scuole magistrali, della
durata di due anni, che consentivano l'insegnamento solo nelle
prime classi elementari. In ogni caso Teresita non avrebbe potuto
frequentare il liceo, aperto alle ragazze solo nel
1883. |
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Conseguito il diploma Teresita potrebbe insegnare,
ma non risulta che lo abbia fatto. Come si conveniva alle signorine
del suo ceto e della sua epoca, si fidanzò e si sposò con un
giovane e promettente giurista, Domenico Zanichelli, che
probabilmente Teresita aveva conosciuto tramite il fratello Pietro,
coetaneo di Domenico e, come lui, laureato in legge. Il fidanzato
apparteneva ad una famiglia molto in vista a Bologna: era il terzo
dei quattro figli maschi dell'editore Nicola. Vero self made
man Nicola Zanichelli era stato un uomo d'affari di successo,
ma soprattutto un personaggio chiave per la cultura cittadina: la
sua libreria era frequentata dagli intellettuali della città e da
quelli di passaggio e aveva stabilito solidi legami con gli
ambienti accademici e le élites politiche.
La famiglia di Teresita: albero genealogico.
Domenico Zanichelli si dedicò alla carriera
accademica come docente di diritto, rimanendo sempre estraneo alla
conduzione della casa editrice. Subito dopo le nozze gli sposi si
stabilirono in Toscana, a Firenze prima e in seguito a Siena e
Pisa, dove nasceranno i due figli e dove Teresita trascorse il
resto della sua "prima vita".
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Ritratto di Marianna Malfatti con i
nipoti Marianna e Tonino Mariotti (figli di Pietro, il fratello di Teresita).
La bimba ritratta nella foto è Marianna Mariotti, che nel 1978 donò
fotografie e documenti della famiglia Mariotti all'Archivio di
Stato di Reggio Emilia. |
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