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Le due vite di Teresita. Agli inizi del lavoro femminile in biblioteca.

Mostra organizzata
dal 4 marzo all'8 maggio 2011 | Informativa sui cookie
presso la Biblioteca comunale
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di Bologna

   
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LA PRIMA VITA

Poco più di cento anni fa, nel 1910, Teresita Mariotti Zanichelli faceva il suo ingresso in Archiginnasio non come lettrice, ma come impiegata: era la prima donna a lavorare nella nostra Biblioteca. Teresita non era una delle pioniere che avevano rivendicato ed ottenuto, fra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, per se stesse e per il loro sesso, nuove opportunità nel mondo del lavoro e delle professioni: era una signora borghese di quarantanove anni, vedova di un professore universitario, che aveva trascorso la prima parte della vita ad occuparsi della famiglia.
La vedovanza, in assenza di altre risorse economiche, la costrinse ad entrare nel mondo del lavoro con il modesto incarico di impiegata straordinaria.

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Telegramma inviato da Antonio Mariotti (padre di Teresita), vicegovernatore di Novara, al ministro degli Interni Marco Minghetti.

Nata nel Regno di Sardegna un mese prima della proclamazione dell'Unità d'Italia, morirà, cittadina della nuova Repubblica Italiana, all'età di ottantotto anni, attraversando due guerre mondiali e grandi trasformazioni sociali ed economiche, con una biografia per alcuni aspetti molto singolare.

Teresita nacque a Novara, il 25 febbraio 1861, città dove il padre era vice governatore. Il nome dagli echi garibaldini (Teresita era una dei figli di Garibaldi e Anita) e la carriera del padre fanno pensare ad un ambiente risorgimentale e patriottico. Quando nacque Teresita, il padre era già cinquantenne. Teresita rimase orfana a undici anni e si trasferì a Bologna con la madre e il fratello maggiore di tre anni. Qui i due fratelli Mariotti ricevettero un'istruzione adeguata al loro ceto e al loro sesso: Pietro si laureò in giurisprudenza, mentre Teresita diventò maestra.


Patente di maestra normale per l'insegnamento elementare di grado superiore, conferita a Teresita Mariotti dal regio provveditore agli studi della provincia di Bologna, Ernesto Masi, 26 febbraio 1879.

La "scuola normale" prevedeva un corso triennale al termine del quale si era abilitati all'insegnamento in tutte le classi elementari. All'epoca vi erano anche le scuole magistrali, della durata di due anni, che consentivano l'insegnamento solo nelle prime classi elementari. In ogni caso Teresita non avrebbe potuto frequentare il liceo, aperto alle ragazze solo nel 1883.
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Conseguito il diploma Teresita potrebbe insegnare, ma non risulta che lo abbia fatto. Come si conveniva alle signorine del suo ceto e della sua epoca, si fidanzò e si sposò con un giovane e promettente giurista, Domenico Zanichelli, che probabilmente Teresita aveva conosciuto tramite il fratello Pietro, coetaneo di Domenico e, come lui, laureato in legge. Il fidanzato apparteneva ad una famiglia molto in vista a Bologna: era il terzo dei quattro figli maschi dell'editore Nicola. Vero self made man Nicola Zanichelli era stato un uomo d'affari di successo, ma soprattutto un personaggio chiave per la cultura cittadina: la sua libreria era frequentata dagli intellettuali della città e da quelli di passaggio e aveva stabilito solidi legami con gli ambienti accademici e le élites politiche.

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La famiglia di Teresita: albero genealogico.

Domenico Zanichelli si dedicò alla carriera accademica come docente di diritto, rimanendo sempre estraneo alla conduzione della casa editrice. Subito dopo le nozze gli sposi si stabilirono in Toscana, a Firenze prima e in seguito a Siena e Pisa, dove nasceranno i due figli e dove Teresita trascorse il resto della sua "prima vita".


Ritratto di Marianna Malfatti con i nipoti Marianna e Tonino Mariotti (figli di Pietro, il fratello di Teresita).
La bimba ritratta nella foto è Marianna Mariotti, che nel 1978 donò fotografie e documenti della famiglia Mariotti all'Archivio di Stato di Reggio Emilia.
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