Come la maggioranza
delle donne dell'epoca, Teresita svolse la sua
attività come precaria, "avventizia" come
si diceva allora, con uno stipendio inferiore
a quello degli uomini e senza diritto alla pensione.
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Pro Memoria relativo al caso di Teresita
Mariotti Zanichelli, 1931
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In questo Pro Memoria si legge che
Teresita
[...] nel
1917 fu invitata ad inscriversi alla Camera del Lavoro colla
promessa del suo passaggio a stabile. Rifiutò perché era contraria
ai suoi principi l'iscrizione al partito social-comunista. Da
allora nessuno parlò più della promozione a stabile. E non ha mai
chiesto nulla per la sua promozione sapendo che per essere stata
assunta dopo il 40° anno di età non ne aveva diritto. Però [per]
altri con solo 10 anni di servizio e con 60 anni e più di età la
nomina a stabile fu fatta. Sa di non avere diritto a nulla, ma
chiede se in via eccezionale e dato il genere di lavoro fatto,
l'età e le sue condizioni materiali e di salute si potesse prendere
in considerazione il caso speciale.
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Questo estremo tentativo,
compiuto per ottenere almeno un riconoscimento economico
dell'attività effettivamente prestata da Teresita, risultò
infruttuoso. Teresita, che dal 1928 percepiva una pensione annua di
576 lire liquidata per raggiunti limiti di età dalla Cassa
Nazionale per le Assicurazioni Sociali, cessò il servizio nel 1932
con la qualifica di distributrice avventizia - e quindi, in quanto
precaria, senza diritto alla pensione di lavoro - con la sola
indennità di licenziamento di 2.000 lire, "pari a 5 mensualità
dell'ultimo stipendio percepito". |
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Lettera di Teresita Mariotti Zanichelli
al direttore della Biblioteca dell'Archiginnasio, Albano
Sorbelli, 1921
Teresita Mariotti Zanichelli chiede a Sorbelli di
interessarsi presso l'Ufficio Pubblica Istruzione affinché le sia
concesso
lo stipendio che
percepiscono gli altri impiegati straordinari, che pur essendo
uomini compiono un lavoro non certo superiore al mio per qualità e
quantità.
La richiesta è motivata principalmente con il
fatto che
in
questi 11 anni di servizio io ho sempre prestato l'opera mia non in
un lavoro né di scritturazione o d'ordine, ma in un lavoro, come
Ella ben sa, di concetto. Lavoro che per tre anni di guerra fu
fatto unitamente alla Dr. Tomba laureata in lettere.
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Lettera inviata dal direttore della
Biblioteca dell'Archiginnasio, Albano Sorbelli, al capo ufficio
Pubblica Istruzione, 1921
Sorbelli trasmette la richiesta di Teresita al
capo ufficio Pubblica Istruzione:
Posso
attestarLe che il lavoro qui compiuto dalla sig.ra Zanichelli è
perfettamente uguale a quello prestato dagli altri impiegati
straordinari suoi colleghi, onde non esito a significarLe che
vedrei volentieri che il desiderio dalla medesima qui espresso
fosse esaudito.
La minuta di questa lettera, conservata
nell'Archivio della Biblioteca, reca l'annotazione "Copiata. T.
Zanichelli, 2 marzo 1921", ad ulteriore dimostrazione del fatto che
Teresita svolgeva anche lavori di copiatura di atti e carteggio
amministrativo.
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Lettera dell'Ufficio Pubblica
Istruzione al commissario prefettizio [Vittorio
Ferrero], 1921
L'Ufficio Pubblica Istruzione, nella persona del
capo ufficio Napoleone Masetti, esprime parere favorevole
all'accoglimento della richiesta di aumento di stipendio inoltrata
da Teresita, di cui si è fatto tramite il direttore
dell'Archiginnasio, Sorbelli. Sul documento è presente una
significativa nota manoscritta apposta successivamente dal capo
ufficio dell'Ufficio I Segreteria del Comune di Bologna, G.
Mengoli:
Ci sono
altre donne che fanno lavori da veri impiegati e non le
dattilografe. Si crea un precedente pericoloso,
ed infatti il riconoscimento dell'attività svolta
e l'aumento di stipendio richiesti da Teresita non furono
concessi.
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COMUNE DI BOLOGNA, Riforma
organica 1923
L'opuscolo comprende le Norme che
regolano il trattamento economico degli impiegati e salariati,
lo Stato numerico del personale e la Tabella degli
stipendi e dei salari. Alla p. 26 è riportato l'elenco del
personale addetto alla Biblioteca dell'Archiginnasio e alla
Biblioteca popolare di Santa Lucia. Vi figura "1 Distributrice
avventizia": si tratta di Teresita. Nella pianta organica del
personale comunale sono presenti anche - distribuite in diversi
uffici - 11 dattilografe, tutte avventizie come Teresita (non è
previsto personale maschile addetto a tale mansione).
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Vademecum, Bologna, Edizione di
Unità, 1917
Nel 1917 fu costituito a Bologna "un Ente
confederativo delle organizzazioni degli impiegati per
intensificare, coordinare, unificare e rendere positivamente
proficuo il movimento di classe", con la denominazione di
Confederazione Nazionale dell'Impiego Pubblico e sede centrale a
Bologna, in via Battibecco 4. Nel Vademecum sono contenute,
oltre allo statuto e al regolamento della Confederazione, l'elenco
dei rappresentanti locali e nazionali (75 in tutto, di cui nessuna
donna), nonché i "10 comandamenti dell'impiegato". |
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