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Le due vite di Teresita. Agli inizi del lavoro femminile in biblioteca.

Mostra organizzata
dal 4 marzo all'8 maggio 2011 | Informativa sui cookie
presso la Biblioteca comunale
dell'Archiginnasio
di Bologna

   
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Avventizia, cioè precaria

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Come la maggioranza delle donne dell'epoca, Teresita svolse la sua attività come precaria, "avventizia" come si diceva allora, con uno stipendio inferiore a quello degli uomini e senza diritto alla pensione.
     

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Pro Memoria relativo al caso di Teresita Mariotti Zanichelli, 1931

  In questo Pro Memoria si legge che Teresita

[...] nel 1917 fu invitata ad inscriversi alla Camera del Lavoro colla promessa del suo passaggio a stabile. Rifiutò perché era contraria ai suoi principi l'iscrizione al partito social-comunista. Da allora nessuno parlò più della promozione a stabile. E non ha mai chiesto nulla per la sua promozione sapendo che per essere stata assunta dopo il 40° anno di età non ne aveva diritto. Però [per] altri con solo 10 anni di servizio e con 60 anni e più di età la nomina a stabile fu fatta. Sa di non avere diritto a nulla, ma chiede se in via eccezionale e dato il genere di lavoro fatto, l'età e le sue condizioni materiali e di salute si potesse prendere in considerazione il caso speciale.


Questo estremo tentativo, compiuto per ottenere almeno un riconoscimento economico dell'attività effettivamente prestata da Teresita, risultò infruttuoso. Teresita, che dal 1928 percepiva una pensione annua di 576 lire liquidata per raggiunti limiti di età dalla Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali, cessò il servizio nel 1932 con la qualifica di distributrice avventizia - e quindi, in quanto precaria, senza diritto alla pensione di lavoro - con la sola indennità di licenziamento di 2.000 lire, "pari a 5 mensualità dell'ultimo stipendio percepito".

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Lettera di Teresita Mariotti Zanichelli al direttore della Biblioteca dell'Archiginnasio, Albano Sorbelli, 1921

Teresita Mariotti Zanichelli chiede a Sorbelli di interessarsi presso l'Ufficio Pubblica Istruzione affinché le sia concesso

lo stipendio che percepiscono gli altri impiegati straordinari, che pur essendo uomini compiono un lavoro non certo superiore al mio per qualità e quantità.

La richiesta è motivata principalmente con il fatto che

in questi 11 anni di servizio io ho sempre prestato l'opera mia non in un lavoro né di scritturazione o d'ordine, ma in un lavoro, come Ella ben sa, di concetto. Lavoro che per tre anni di guerra fu fatto unitamente alla Dr. Tomba laureata in lettere.


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Lettera inviata dal direttore della Biblioteca dell'Archiginnasio, Albano Sorbelli, al capo ufficio Pubblica Istruzione, 1921

Sorbelli trasmette la richiesta di Teresita al capo ufficio Pubblica Istruzione:

Posso attestarLe che il lavoro qui compiuto dalla sig.ra Zanichelli è perfettamente uguale a quello prestato dagli altri impiegati straordinari suoi colleghi, onde non esito a significarLe che vedrei volentieri che il desiderio dalla medesima qui espresso fosse esaudito.

La minuta di questa lettera, conservata nell'Archivio della Biblioteca, reca l'annotazione "Copiata. T. Zanichelli, 2 marzo 1921", ad ulteriore dimostrazione del fatto che Teresita svolgeva anche lavori di copiatura di atti e carteggio amministrativo.


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Lettera dell'Ufficio Pubblica Istruzione al commissario prefettizio [Vittorio Ferrero], 1921

L'Ufficio Pubblica Istruzione, nella persona del capo ufficio Napoleone Masetti, esprime parere favorevole all'accoglimento della richiesta di aumento di stipendio inoltrata da Teresita, di cui si è fatto tramite il direttore dell'Archiginnasio, Sorbelli. Sul documento è presente una significativa nota manoscritta apposta successivamente dal capo ufficio dell'Ufficio I Segreteria del Comune di Bologna, G. Mengoli:

Ci sono altre donne che fanno lavori da veri impiegati e non le dattilografe. Si crea un precedente pericoloso,

ed infatti il riconoscimento dell'attività svolta e l'aumento di stipendio richiesti da Teresita non furono concessi.


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COMUNE DI BOLOGNA, Riforma organica 1923

L'opuscolo comprende le Norme che regolano il trattamento economico degli impiegati e salariati, lo Stato numerico del personale e la Tabella degli stipendi e dei salari. Alla p. 26 è riportato l'elenco del personale addetto alla Biblioteca dell'Archiginnasio e alla Biblioteca popolare di Santa Lucia. Vi figura "1 Distributrice avventizia": si tratta di Teresita. Nella pianta organica del personale comunale sono presenti anche - distribuite in diversi uffici - 11 dattilografe, tutte avventizie come Teresita (non è previsto personale maschile addetto a tale mansione).

 
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Vademecum, Bologna, Edizione di Unità, 1917
Nel 1917 fu costituito a Bologna "un Ente confederativo delle organizzazioni degli impiegati per intensificare, coordinare, unificare e rendere positivamente proficuo il movimento di classe", con la denominazione di Confederazione Nazionale dell'Impiego Pubblico e sede centrale a Bologna, in via Battibecco 4. Nel Vademecum sono contenute, oltre allo statuto e al regolamento della Confederazione, l'elenco dei rappresentanti locali e nazionali (75 in tutto, di cui nessuna donna), nonché i "10 comandamenti dell'impiegato".
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