Telegramma inviato da Antonio Mariotti
(padre di Teresita), in qualità di
vice governatore di Novara, al ministro degli Interni [Marco
Minghetti], Novara, 31 agosto 1861
Quando Antonio Mariotti firmò il telegramma, la
figlia Teresita era nata da pochi mesi. Nel 1867, dopo essere stato
per un mese prefetto di Catania, divenne prefetto di Belluno, dove
morì a 61 anni.
Da un attestato del 1877 rilasciato dal sindaco di
Reggio "al Mariotti Pierino [figlio di Antonio] per essere
esonerato dalle tasse universitarie" (conservato presso l'Archivio
di Stato di Reggio Emilia), risulta che "l'avv. Mariotti, morendo,
lasciò molte passività".
Nel medesimo documento si afferma che la
vedova, signora Marianna, non ha beni stabili né capitale, mentre i
figli risultano iscritti nei ruoli di ricchezza mobile per un
reddito di 152,23 lire e dei terreni per 239,80 lire.
La moglie risultava titolare di una pensione di 2.100 lire annue,
corrispondente, in quegli anni, all'incirca allo stipendio di un
impiegato statale, mentre lo stipendio di un prefetto di una città
di piccole dimensioni era di 5.000 lire al netto delle
indennità.
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