La raffigurazione dell'Italia nelle sembianze femminili ha radici
antiche: ricorda Tyche, divinità greca, nume tutelare della
prosperità degli stati, che indossava una corona rappresentante
le mura della città; la "corona muraria" era
un attributo anche della dea Cibele, la Magna Mater dei Romani.
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Tyche |
Cibele |
L'iconografia venne poi in parte assunta nella rappresentazione
cristiana della Vergine Maria, coronata Regina dei cieli.
Nella simbolica risorgimentale, ispirata al modello della Rivoluzione
francese e trasmigrata nello Stato Italiano, secondo cui era fondamentale
la creazione di un patrimonio di ideali laici condivisi, fatto
di allegorie, santi martiri ed esempi eroici, l'Italia è
raffigurata come una matrona classica, dal corpo rigoglioso e
con i tipici attributi mediterranei quali la carnagione colorita
e i capelli scuri, e sul capo turrito spesso una stella a cinque
punte, il cosiddetto "stellone d'Italia", uno degli
elementi araldici dello stemma reale di Casa Savoia.
Nell'antiporta, di grande forza comunicativa, l'Italia, ritratta
come una matrona in abiti classici, con corona turrita e catene
spezzate ai polsi, alza lo sguardo verso coloro che hanno favorito
la sua liberazione. L'immagine muliebre dell'Italia, proposta
già da Antonio Canova per il monumento funerario a Vittorio
Alfieri (1806-1810) nella chiesa di Santa Croce a Firenze, fu
ripresa, anche se in forma allegorica, nella Melanconia
di Francesco Hayez, per diventare poi icona patriottica, diffusa
capillarmente anche a livello popolare attraverso stampe vendute
a poco prezzo.
Antonio Canova, Monumento funerario a Vittorio
Alfieri