La biblioteca del quartiere Barca.
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Il circuito delle biblioteche di pubblica lettura si sviluppò
a Bologna a partire dal 1960: il 15 maggio di quellanno
fu aperta, presso il Centro Comunale Francesco Zanardi
in San Donato, la prima Sezione decentrata della Biblioteca Popolare
del dopoguerra. Nei venti anni successivi vi fu una continua espansione:
nel 1978, quando venne aperta lultima a Corticella, le biblioteche
erano diventate 16 in 18 quartieri.
Il principio ispiratore della cosiddetta «decentralizzazione»
della pubblica lettura, più volte ribadito dagli amministratori
comunali, fu quello di avviare almeno una biblioteca in ogni
quartiere, intesa come centro di attività culturali,
più che come luogo di conservazione del sapere.
La dotazione iniziale era di circa 3.000 volumi, sistemati di solito
«a scaffalatura aperta». Le biblioteche si avvalevano
del supporto tecnico della Direzione delle biblioteche civiche,
istituita presso la Biblioteca di palazzo Montanari. I bibliotecari
di quartiere erano considerati «assistenti culturali»,
promuovevano attività con le scuole e le realtà associative
territoriali.
Dal 1974 le biblioteche furono aperte soprattutto nei Centri civici,
considerate «elementi insostituibili» di queste nuove
strutture polivalenti, destinate ad ospitare tutte le attività
politico-amministrative, assistenziali, ricreative e culturali del
Quartiere.
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