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1929-1944. I destini incrociati della Biblioteca della Casa
del Fascio e della Biblioteca Popolare
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Linaugurazione della Biblioteca della Casa del
Fascio (1° marzo 1925) fu preceduta da una campagna promozionale
per sollecitare donazioni di libri, riviste e giornali, sia da parte
di privati, sia da parte di editori ed enti di vario genere. Arrivarono
così anche libri offerti da scrittori e uomini politici del
Regime, come lo stesso Mussolini, Leandro Arpinati, Leo Longanesi,
Luigi Federzoni e altri esponenti del Fascismo bolognese.
Impostata come biblioteca dinformazione generale, arrivò
a possedere circa 17.000 unità bibliografiche fra volumi
e periodici. Era organizzata in sezioni per materia e comprendeva
testi di storia, diritto, letteratura, in particolare narrativa e
poesia, opere di cultura e propaganda fasciste, oltre ad un numero
consistente di volumi della cosiddetta editoria selfhelpista,
in particolare manuali Hoepli.
La biblioteca che era aperta al pubblico con orario continuato
dalle 10 alle 24 nei giorni feriali e per cinque ore la domenica
era distribuita su tre sale al primo piano di palazzo Ghisilardi, una delle
quali adibita a sala di lettura. Frequentatissima da studenti universitari
italiani e stranieri, e cittadini, anche dei ceti popolari, arrivò
ad una media di circa trecento lettori al giorno.
In base allart. 1 del suo Regolamento aveva «per iscopo
di favorire e diffondere la cultura nelle classi professionali e popolari
mediante la lettura di giornali, opuscoli e libri dilettevoli e istruttivi».
Nei fatti, dando corpo ai motti mussoliniani «andare verso il
popolo » e «libro e moschetto, fascista perfetto»,
fu centro di diffusione dellideologia fascista e strumento di
organizzazione del consenso mediante il controllo della lettura. Per
queste ragioni, nel dicembre 1929, le fu aggregata la Biblioteca
Popolare del Comune che, mantenendo sempre autonomia amministrativa,
ne seguì le sorti successive.
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Esempio di volume della Biblioteca
della Casa del Fascio con timbro e relativa scheda di catalogo.
Aldo Bartolini (1881-1954), responsabile dal 1924 della Biblioteca
della Casa del Fascio.
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Mario Sandri, Matilde Serao |
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Philippe Auguste Mathias Comte De Villiers De L'Isle-Adam,
Tribolato Bonomo |
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Ellick Morn, Il nuovo mondo è tuo. Arte del
successo in tutte le manifestazioni della vita |
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Francoise De Grafigny, La bonne maîtresse
de maison |
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Leopoldo Untersteiner, I nostri
migliori uccelli canori... |
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Vittorio Mariani, Guida pratica della cinematografia |
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Le preferenze dei lettori privilegiavano la 'letteratura
amena', categoria che riuniva romanzi, novelle, poesia e teatro.
I romanzi di Matilde Serao erano fra i più richiesti e, infatti,
i volumi sono stati rilegati per preservarli dall'usura. Questo ha
determinato la perdita delle copertine originali che, quando sono
state conservate, ci permettono di apprezzare le caratteristiche della
grafica editoriale.
Nella Biblioteca della Casa del Fascio erano presenti volumi di economia
domestica e un'ampia scelta di manualistica destinata al
grande pubblico, al quale era offerto il sapere positivista ed enciclopedico
delle collane della cosiddetta editoria 'selfhelpista'. |
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Achille Starace, La marcia su Gondar della
colonna celere A.O. e le successive operazioni nella Etiopia Occidentale,
Milano, Mondadori, 1936 |
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Biblioteca della Casa del Fascio di Bologna.
Copertina dell'inventario topografico della sezione "Sala IX
A - Politica Coloniale, Colonie, Biografia", 1938 |
La marcia su Gondar, di Achille Starace, è uno dei
molti titoli dedicati all'esaltazione della guerra e della politica
coloniale del Regime. Pubblicato nella collana Biblioteca del coloniale
che Mondadori stampava in collaborazione con la Sezione lombarda
dell'Istituto di cultura fascista, il libro di Starace arrivò
a vendere oltre 100.000 copie.
Il volume è descritto al n. 276 della sezione denominata
"Sala IX A - Politica Coloniale, Colonie, Biografia" dell'inventario
topografico della Biblioteca della Casa del Fascio, datato 1938.
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Giovanni Falzone, in piedi a sinistra, nella nuova sede della
Biblioteca della Casa del Fascio e della Biblioteca Popolare,
presso il Comando della GIL in piazza XX Settembre. Sulle pareti
sono visibili gli arredi
provenienti dalla Biblioteca della Casa del Fascio. («Gioventů italiana del littorio.
Bollettino del comando federale di Bologna», maggio 1942, p.
17 ). |
Nel 1941 la Biblioteca Popolare, con il suo patrimonio di 9.164
volumi, e la Biblioteca della Casa del Fascio furono trasferite
nella palazzina che, allangolo fra via Indipendenza e viale
Masini, era sede della GIL, Gioventù Italiana del
Littorio. Nello stesso anno la direzione della Biblioteca del Fascio
fu affidata a Giovanni Falzone, bibliotecario comunale responsabile
dal 10 luglio 1933 della Popolare, il quale da quel momento
operò in modo determinante per il destino del patrimonio
bibliografico di entrambe le istituzioni. Cessato il servizio al
pubblico il 18 settembre 1943, quando la Casa della GIL fu consegnata
a funzionari e reparti militari tedeschi, nel luglio 1944
a seguito dei bombardamenti che colpirono ripetutamente la zona,
dove la stazione ferroviaria era un importante obiettivo militare
si provvide al trasferimento della Biblioteca Popolare, che,
di fatto, aveva ormai incorporato quella della Casa del Fascio,
in locali della Casa della Giovane Italiana, in piazza Calderini
2/2°.
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Bologna 1951-1956, estratto da "Bologna.
Rivista del Comune", n. 16, n.s., p. [39] |
In questa foto dei primi anni '50, è visibile l'ex sede del
comando federale della GIL (Gioventù Italiana del Littorio),
situata in fondo a via Indipendenza, all'angolo con viale Masini.
Progettata dall'ingegner Luciano Petrucci e inaugurata il 28 ottobre
1939 (la maggior parte delle inaugurazioni di nuovi edifici avveniva
nella ricorrenza della marcia su Roma), ospitò la Biblioteca
della Casa del Fascio e la Biblioteca Popolare dall'ottobre del 1941
al luglio del 1944. |
P.N.F., Gioventù italiana del littorio,
Comando generale, Regolamento sulle uniformi [S.l., s.n.],
a. XX dell'E.F. [1942-1943]
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La GIL, nata nel 1937 assorbendo l'ONB (Opera Nazionale Balilla),
aveva lo scopo di educare politicamente e organizzare militarmente
la gioventù. Si entrava a far parte della GIL come Figli
della Lupa (tra i 6 e gli 8 anni), proseguendo come Balilla (tra
gli 8 e i 14 anni) e infine come Avanguardisti (tra i 14 e i 18
anni). Le femmine erano inquadrate come Figlie della Lupa, Piccole
Italiane, Giovani Italiane. Ogni formazione aveva una propria divisa.
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"L'Assalto" A. XXII, n. 35 (27
giugno 1942), p. 5
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La Biblioteca del Gruppo rionale "Giancarlo Nannini",
situata in via Italo Balbo 16 (attuale via Giacomo Matteotti, nel
quartiere Bolognina, aperta nel giugno del 1942) disponeva di 2.500
volumi. Oltre alla Biblioteca della Casa del Fascio, piccole biblioteche
erano state aperte anche in alcuni Gruppi rionali, le sedi circoscrizionali
del PNF ubicate nei punti strategici della città. |
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