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Il dopoguerra: dalla Biblioteca Popolare alla Centrale di Palazzo
Montanari
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Libri accatastati sul pavimento del locale
di Piazza Calderini. |
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Dal luglio del 1944 fino al 14 settembre del 1949, la Biblioteca
Popolare fu ospitata in piazza Calderini 2/2°, in locali della
Casa della Giovane Italiana, poi entrati in possesso, dopo la Liberazione,
del Partito Socialista Italiano, a cui il Comune pagava laffitto.
Furono anni difficili, contrassegnati da lunghi periodi di chiusura
alternati ad una limitata attività di prestito a domicilio
per poche ore al giorno, in una Bologna semidistrutta alle prese
con gli enormi problemi della ricostruzione. La maggior parte dei
libri era accatastata sul pavimento, mancava il catalogo e gli spazi
erano così ridotti da impedire la lettura in sede. Non vi
era neanche una targa allesterno delledificio, il che
rendeva difficile individuare lingresso della Biblioteca.
La situazione migliorò lentamente a partire dal settembre
del 1949, con il trasferimento nella sede stabile in via de
Foscherari, dove ebbe inizio unintensa attività di
promozione della pubblica lettura, destinata a svilupparsi lungo
tutti gli anni Sessanta.
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Palazzo Aldrovandi Montanari. La sala
di lettura (fine anni '60). |
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Nel 1967 la Biblioteca Popolare trovò una
nuova e più ampia sistemazione a Palazzo Montanari, in
via Galliera 8, con il nuovo nome di Sezione Centrale di Pubblica
Lettura della Biblioteca dellArchiginnasio. Pensata come biblioteca
a carattere generale di informazione e documentazione della cultura
contemporanea, essa possedeva allapertura 50.000 volumi.
Il patrimonio librario copriva tutti i settori disciplinari, con particolare
attenzione alla narrativa nazionale e straniera e agli studi locali.
La meravigliosa sala di lettura, affrescata nel XVIII secolo da Vittorio
Maria Bigari, ospitò varie edizioni dei Giovedì
di palazzo Montanari, serate a tema dedicate alla presentazione
di opere recenti con la partecipazione degli autori.
Fin dagli anni Settanta emerse per la Biblioteca il problema degli
spazi limitati, che non consentivano una crescita del patrimonio e
uno sviluppo dei servizi adeguati alle nuove esigenze. Questo deficit
strutturale venne risolto solo nel 2000, con il trasferimento in Sala
Borsa. Palazzo Montanari ospitò fino agli anni Novanta anche
la Direzione delle biblioteche civiche, incaricata di allestire e
alimentare le nuove sezioni decentrate di pubblica lettura, di catalogarne
il patrimonio, di approntare repertori di nuove acquisizioni o di
periodici. |
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Sala della Biblioteca della Cineteca con pubblico
e personale. |
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La sala di Palazzo Montanari durante un "Giovedì". |
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Scaffali della sezione centrale di pubblica lettura. |
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Palazzo Montanari. Sala di lettura della Biblioteca
Centrale. |
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Palazzo Montanari. Sala di ingresso della Biblioteca
Centrale. |
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Volumi timbrati "Biblioteca Comunale
Popolare Bologna", passati in seguito alla biblioteca Centrale
di Palazzo Montanari |
Yasunari Kawabata, Il paese delle nevi,
Torino, Einaudi, 1959. |
Lalla Romano, L'uomo che parlava solo,
Torino, Einaudi, 1961. |
Giorgio Bassani, Una notte del '43,
Torino, Einaudi, 1960. |
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Il volume a sinistra porta il timbro della
Popolare, quello a destra il timbro "Biblioteca comunale. Sezione
centrale di Pubblica Lettura" |
Giancarlo Marmori, Lo sproloquio,
Milano, Feltrinelli, 1962. |
Adriano Spatola, L'oblò,
Milano, Feltrinelli, 1964. |
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Bruno Ciari, I modi dell'insegnare,
Roma, Editori riuniti, 1972. |
Louis Althusser, Per Marx, Roma,
Editori riuniti, 1972. |
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