Prima del 1909. Gaspare Ungarelli e l’apertura serale dell’Archiginnasio
1° luglio 1909. Albano Sorbelli e l'inaugurazione della Biblioteca Popolare
1909-1929. I primi vent’anni della Biblioteca Popolare
La Casa del Fascio di Bologna e la sua Biblioteca
1929-1944. I destini incrociati della Biblioteca della Casa del Fascio e della Biblioteca Popolare
Il dopoguerra: dalla Biblioteca Popolare alla Centrale di Palazzo Montanari
La biblioteca dei ragazzi ai Giardini Margherita
Il Consorzio provinciale pubblica lettura
Le biblioteche di quartiere (1)
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Il progetto della Biblioteca Sala Borsa
 
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Statistiche - La Biblioteca popolare 1910-1928: le opere consultate
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Data di creazione: agosto 2009
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1° luglio 1909. Albano Sorbelli e l'inaugurazione della Biblioteca Popolare


 

L’apertura serale dell’Archiginnasio (portata dalle 19 alle 22 a partire dal 1° dicembre 1904, anziché dalle 20 alle 23), non portò i risultati sperati. Secondo il giudizio di Albano Sorbelli, che ne era divenuto direttore in ottobre,

«gli operai non vennero che in piccolo numero: forse la maestosa ricchezza del luogo poteva parere ... un contrasto, forse il materiale librario non poteva adattarsi alle richieste troppo diverse da quelle per le quali la nostra Biblioteca è istituita».

Sorbelli progettò quindi una nuova biblioteca adatta a un pubblico più ampio, una ‘biblioteca popolare’, sul modello di quelle sorte in Italia subito dopo l’Unità per iniziativa di privati che, con spirito paternalistico e filantropico, si prefiggevano lo scopo di acculturare le masse.
La Biblioteca Popolare del Comune di Bologna, inaugurata il 1° luglio 1909 nella sede della prima biblioteca pubblica bolognese, la settecentesca aula di Santa Lucia in via Castiglione 40, fu pensata come strumento per un’ideale continuazione dell’educazione scolastica.

  


Albano Sorbelli, direttore della Biblioteca dell'Archiginnasio dal 1904 al 1943, in una foto degli anni giovanili (1904 ca.)


 

Persuaso del fatto che

«a Bologna era sentito vivamente il bisogno di un istituto che, come la Biblioteca Popolare, cercasse di elevare la cultura del popolo e fosse come il complemento della scuola elementare»,

nel tracciare il bilancio del primo semestre di attività, Sorbelli mise in evidenza il fatto che la nuova Biblioteca aveva avuto oltre 24.500 lettori. Orgogliosamente scrisse che tale cifra:

«per quanto a noi consta, non fu superata da nessun’altra biblioteca d’Italia. Ma il segreto per attrarre lettori consiste nella buona scelta dei libri e nella qualità dei medesimi; libri tutti moderni, pratici, facili, divertenti, che sanno meravigliosamente unire la cultura al diletto. I lettori, attratti prima dalle novelle e dai romanzi scelti con cura, a poco a poco si son dati a chiedere altri libri, di storia, di geografia, di arte e soprattutto di scienze applicate».

Descrizione della festa popolare della porchetta fatta in Bologna il giorno 24 agosto del corrente anno 1727...
L'opuscolo, descritto nel catalogo a stampa della Popolare insieme ad altre opere della sezione di Storia e cultura bolognese, è un esempio di quelle edizioni, anche antiche, dell'Archiginnasio, scelte da Sorbelli per la nuova Biblioteca.

I primi libri dati in consultazione
Nella riproduzione della prima pagina del registro compare la descrizione del primo libro dato in consultazione: il lettore Luigi Torre richiese la Relazione scientifica su un viaggio compiuto in America settentrionale da Giovanni Capellini, professore di Geologia dell'Università di Bologna.
Verne è l'autore del secondo volume richiesto; i suoi romanzi di avventura erano molto apprezzati dal pubblico della Popolare, così come quelli di Salgari, indicati diverse volte nella stessa pagina.


Il Catalogo dei libri della Biblioteca Popolare del Comune di Bologna
Nell'introduzione Sorbelli spiega come il catalogo sistematico a schede con la descrizione di tutte le opere possedute dalla Popolare suddivise in 33 classi

"incontrò il massimo favore del pubblico... tanto che, pel fervore della consultazione, si è ormai reso inservibile. Per maggior comodo dei lettori ora si stampa questo, ridotto in alcuni lati, coordinato in altri, e si dà a tutti i lettori nostri a un minimo prezzo".

In quarta di copertina compare, infatti, l'indicazione "Prezzo del catalogo Lire Una. Per i lettori della Biblioteca Popolare, Venti Centesimi".



La foto sulla copertina del Regolamento - approvato dalla Giunta Municipale l'11 gennaio 1910 - documenta l'arredo della sala di lettura della nuova Biblioteca Popolare, che era stata collocata nell'aula dell'antica biblioteca gesuitica poi barnabitica di Santa Lucia, ora sede della biblioteca del Liceo Ginnasio statale "Luigi Galvani".


Disputa tra le biblioteche circolanti e la Biblioteca popolare
All'inizio del 1910, i titolari delle Biblioteche circolanti private Martelli e Brugnoli presentarono al Comune, tramite la Camera di Commercio, una protesta poiché

"i vari gabinetti di lettura a pagamento hanno veduto diminuire in modo sensibilissimo i propri abbonati [che] si sono riversati nella biblioteca gratuita".

Erano quindi contestate la gratuità e la liberalità del servizio di prestito della Biblioteca Popolare. Sorbelli replicò con fermezza alla richiesta dei commercianti di limitare

"il corredo della nuova biblioteca ai soli libri istruttivi, escludendo assolutamente quelli che non sono tali e che avendo per fine il diletto e non l'istruzione non giustificano la gratuità dalla quale consegue un onere pel Municipio e un danno per una rispettabile classe di commercianti"

sostenendo che scopo della nuova Biblioteca comunale era l'educazione alla lettura, raggiunta anche attraverso

"quella letteratura che parla al cuore parimenti che all'anima: il racconto, la novella, il romanzo, la poesia, il teatro".


  I primi due volumi appartengono alla Biblioteca circolante della Libreria Ernesto Martelli (via Farini n. 25 C - 27 A, Bologna), il terzo alla Libreria circolante Brugnoli di Augusto Rossi (via de' Toschi n. 2, Bologna). Ad essi si affianca un romanzo della scrittrice milanese Anna Zuccari, che si firmava con lo pseudonimo Neera e che compare, insieme a Dumas, Hugo, Zola, Ojetti, Oriani, Serao, fra gli autori individuati dai titolari delle librerie circolanti bolognesi nell'elenco dei romanzi "che non abbiano carattere classico" ma, nonostante ciò, messi "in distribuzione a domicilio" dalla Biblioteca Popolare del Comune.
         
 
 

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