IL TESORO DELLE FAMIGLIE.
Giornale istruttivo pittoresco di mode, lavori femminili,
ecc., ecc . Milano, Edoardo Sonzogno Editore, 1872-1873
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Finalità educative della stampa femminile
italiana
L'Italia accoglie dalla Francia l'articolazione delle riviste
femminili in due sottogeneri: da una parte, riviste di lusso,
ora costose e di gran formato, con modelli di abiti per l'alta
società e qualche lettura piacevole e istruttiva, dall'altra,
giornali "di famiglia", relativamente economici, con
moda, lavori di ogni genere per la casa e una preponderanza
di testi a carattere educativo. Una tale articolazione permetteva
di coprire diverse aree di mercato in direzione dei ceti medi,
ma consentiva anche di elaborare modelli di stampa pervasi da
finalità pedagogiche, sentite soprattutto nei primi tre
decenni di vita dello Stato unitario, quando urgeva chiamare
a raccolta tutte le forze per realizzare l'opera di costruzione
della nazione. |
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Le riviste femminili miravano, insomma, a definire
la figura della donna esemplare, della madre e sposa di "condizione
civile", auspicata dalle élites laiche e liberali
per educare le future generazioni di cittadini, e così
compiere a fondo e durevolmente l'opera di unificazione, ponendo
l'Italia alla pari delle nazioni moderne e civili. |
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LE MONITEUR DES DAMES ET
DES DEMOISELLES. Guide complète de tous les travaux
des dames 1873-1874. Paris, Administration du Moniteur
des dames et des demoiselles, 1873-1874 |
LA MODA ILLUSTRATA.
Giornale settimanale illustrato per le famiglie. Milano,
Società editrice Sonzogno, n. 24 (1912). |
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L'affermazione di un genere editoriale
Tra il 1861 e il 1920 si assiste in Italia a un fenomeno editoriale
di notevole entità (nascono 75 giornali di moda a Milano,
13 a Torino, 11 a Roma, 11 a Genova, 5 a Firenze e la Napoli),
le cui ragioni vanno ricercate nel nuovo clima sociale e culturale
dell'Italia post-unitaria e nello sviluppo tecnologico che
investe in questi anni il mondo dell'editoria.
La progressiva crescita del tasso di alfabetizzazione e l'esigenza
di un pubblico d'estrazione essenzialmente borghese di dare
riscontro alla propria ascesa economica e sociale mediante
l'imitazione di modelli comportamentali mutuati dall'aristocrazia,
sono determinanti per il successo dei giornali di moda e stimolano
molti editori, grandi e piccoli, a cimentarsi in questo campo,
con la prospettiva d'una vantaggiosa operazione commerciale
sul piano sia delle vendite sia degli introiti pubblicitari.
La diffusione del giornale di moda investe inoltre anche in
alcuni settori delle classi popolari come quello delle modiste,
delle ricamatrici e sartine che vi trovavano strumenti utili
per la professione. Queste pubblicazioni, oltre ai figurini
e alle rubriche dedicate all'abbigliamento, contengono anche
testi letterari, recensioni teatrali, consigli pratici per
l'igiene, l'economia domestica, la cosmesi, suggerimenti di
galateo, oltre a informazioni su argomenti di attualità
e di costume. In sostanza, ciascuna di queste riviste si propone
come una summa di quelli che, nella società borghese
del secondo Ottocento (e oltre), vengono unanimemente ritenuti
gli interessi femminili.
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