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8. I
SIMBOLI RIVOLUZIONARI NELL'INTERPRETAZIONE DI FRANCESCO ROSASPINA |
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Francesco
Rosaspina attr.
Fastigio simbolico, celebrativo delle fondamenta legislative dello
stato romano
Acquaforte, fine sec. XVIII (BCABo, GDS, Raccolta stampe per soggetto,
cartella O, n. 303)
Numa Pompilio, secondo re di Roma e suo legislatore, e per questo
associato da Plutarco nelle Vite parallele al mitico ordinatore
spartano Licurgo (altro eroe emblematico della Rivoluzione), è rappresentato
seduto, mentre regge con la destra un archipendolo e una squadra
con la sinistra, protesa in un gesto ammonitore. Si appoggia ad
un altare, sul quale sono i rotoli della legge e che reca frontalmente
una raffigurazione allusiva all’istituzione da parte sua degli ordini
sacerdotali delle Vestali e dei Flàmini. A destra su una composizione
formata da libri, fascio littorio e mannello di spighe è posato
un pellicano nell’atto di lacerarsi il petto per nutrire i suoi
piccoli, e quindi simbolo di pietà, amore e carità per il prossimo.
Il tutto poggia su un basamento, realizzato successivamente incollando
e incorniciando a penna un’altra incisione che presentava un fastigio
di tipici elementi guerreschi romani intrecciati: aste, bandiere,
insegna legionaria, fascio littorio, elmo e scudi, alloro e quercia.
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