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6. IMMAGINI
E POTERE NELLE REPUBBLICHE GIACOBINE |
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Sempre al
filone del collezionismo palagiano si può ricollegare anche
l'insieme di 265 incisioni per testatine di carta da lettere,
che costituisce uno specchio della produzione eseguita nel triennio
1796-1799: si tratta di un rilevante numero di esemplari figurati,
commissionati dalla pubblica amministrazione delle Repubbliche
Giacobine per alimentare la mirata campagna di diffusione ideologica
costruita su riferimenti simbolici, che contraddistinguono anche
la stampa di editti, inviti, notificazioni.
L'interesse per questo nucleo di testatine da carta da lettere sta
inoltre nell'essere rappresentativo dell'adesione di tutta una
generazione di artisti bolognesi, segnati dai rivolgimenti politici
degli anni tormentati di fine secolo che li portarono a seguire
gli ideali del 1796.
Gli 'artisti patrioti' si cimentarono in opere che sarebbero state
fruite da un vasto pubblico di estrazione popolare, ma agirono per
incarico di una classe dominante incarnata ancora da un'aristocrazia
e da un'alta borghesia giacobine, affascinate dalle astrazioni neoclassiche
e dalla rarefatta ed elegante atmosfera allegorica e mitologica.
Pur nella limitata originalità delle soluzioni figurative dovuta
alla imposta ripetitività dei temi, negli esemplari di artisti
di prim'ordine nella scena locale - come i già ricordati Pelagio
Palagi, Mauro Gandolfi, e Francesco Rosaspina - si riscontra sempre
uno sforzo interpretativo che li affranca dalla mediocrità di
una produzione seriale. Così il loro impegno nell'illustrazione
di questi effimeri stampati, che diffondono i punti cardine del
messaggio rivoluzionario, ha oggi il valore di testimonianza del
loro percorso biografico, dove le convinzioni giacobine e l'esperienza
repubblicana segnarono la loro coscienza critica, presumibilmente
lasciando tracce anche sull'evoluzione della loro futura attività
artistica.
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