La Biblioteca dell'Archiginnasio organizza la mostra Incunaboli.
Antichi libri a stampa dal mercato antiquario alla Biblioteca
dell'Archiginnasio in occasione del ciclo di manifestazioni
promosse nell'ambito della settima edizione di Artelibro Festival
del Libro d'Arte e dello svolgimento a Bologna del 39° congresso
dell'Associazione Internazionale dei Librai Antiquari e della
23a Mostra Internazionale del Libro Antico.
La straordinaria raccolta di incunaboli conservati dalla Biblioteca
dell'Archiginnasio annovera oltre duemila esemplari di edizioni
stampate nel Quattrocento, acquisiti grazie all'incameramento
delle biblioteche conventuali cittadine oppure a lasciti e donazione
di raccolte private, ma anche attraverso acquisti sul mercato.
La mostra documenta quest'ultimo aspetto, attraverso l'esposizione
di diversi volumi, di cataloghi di librerie antiquarie o di vendite
all'asta e di documenti d'archivio, come la corrispondenza intercorsa
fra librai ansiosi di vendere le loro rarità e bibliotecari
desiderosi di incrementare la raccolta che pone l'Archiginnasio
fra le prime Biblioteche italiane per numero d'incunaboli posseduti.
Periodo d'oro degli acquisti effettuati presso le librerie antiquarie
più prestigiose d'Italia e d'Europa - fra gli altri Olschki,
Rosenthal, De Marinis, Umberto Saba - fu quello compreso fra gli
ultimi due decenni dell'Ottocento e i primi quarant'anni del Novecento.
Il secondo conflitto mondiale, che segnò indelebilmente
l'Archiginnasio col bombardamento del gennaio 1944, obbligò
a obiettivi ben diversi, come la ricostruzione, il salvataggio,
il restauro e il riordino del patrimonio, la riattivazione dei
servizi al pubblico.
Gli incunaboli acquistati sul mercato antiquario o in aste famose
da Luigi Frati, direttore dell'Archiginnasio
dal 1858 al 1902, e da Albano Sorbelli,
che diresse la Biblioteca dal 1904 al 1943, sono esemplari di
edizioni rare, a volte rarissime o addirittura conservate in copia
unica, stampate in Italia o in altri paesi europei negli anni
immediatamente successivi alla scoperta della stampa e comunque
entro la fine del secolo XV. Si tratta di beni culturali di eccezionale
valore, con caratteristiche simili a quelle del manoscritto, pur
essendo prodotti con la nuova tecnica dello "scrivere artificialmente",
cioè usando i caratteri tipografici.
Approfondisci >>
Luigi Frati >>
Albano Sorbelli >>
|